The Club: Bola Padel Roma
ROMA

Binaghi: “Secondo me i biglietti costano poco”

Fa discutere l'affermazione del presidente FITP. Se è vero che il mercato dà ragione alla policy del torneo, Roma costa di più rispetto a Monte-Carlo, Madrid, Roland Garros e addirittura Wimbledon. Per adesso, è il torneo a 96 giocatori con meno pubblico. Addio Super Saturday, Vito Cozzoli promette: “Tetto pronto per il 2026”.

Riccardo Bisti (Foto Archivio FITP)
22 maggio 2023

“Secondo me i biglietti degli Internazionali costano poco”. Angelo Binaghi ha troppa esperienza per non aver immaginato che questa affermazione sarebbe stata ripresa da più parti. Quanto detto durante la conferenza di fine Internazionali BNL d'Italia, tuttavia, non può limitarsi a essere riportato, ma deve anche essere commentato. Sulla policy scelta dal torneo romano (e dalla FITP in genere, basti vedere i costi per gli eventi di Cagliari, Torino e Firenze) si può discutere all'infinito, e con quel secondo me Binaghi è scivolato nel soggettivo, nel parere personale. Che è legittimo, anzi, sacro. Ma quanto accaduto nel torneo appena concluso fa pensare che non sia esattamente come dice. Partiamo dalle cifre: come era prevedibile è stato battuto il record di pubblico, con 298.138 spettatori in venti giorni. Il precedente era dei 235.469 dell'anno scorso (anche se la cifra ufficiale fornita nel 2022 era 230.277). Il presidente FITP ha annunciato con orgoglio questi numeri, così come gli incassi da biglietteria (22,5 milioni) e il faraonico indotto che il torneo avrebbe portato alla città, stimato da Ernst & Young in 490 milioni di euro.

Ma bisogna aggiungere che quest'anno c'erano più giorni (e più sessioni). Limitandoci ai soli giorni di main draw, tra Centrale, Grand Stand e Ground, si sono svolte ben 41 sessioni contro le 26 dell'anno scorso. Se la matematica non è un'opinione, l'afflusso medio per la singola sessione è leggermente diminuito. Ma il punto è un altro: i prezzi degli Show Courts – a parere di chi scrive, e non solo – sono eccessivi. Se poi Binaghi sostiene che siano bassi, è legittimato a farlo. Su un punto ha ragione, o meglio, ha avuto ragione fino a oggi. “Le leggi di mercato ci dicono che il prezzo è giusto e continuerò a gestire i prezzi dei biglietti secondo logiche di mercato. Non cambieremo i prezzi del Centrale e sono certo che la gente farà ancora a cazzotti per riempire il site del Foro Italico”. In effetti, il grado di vendita (più che di riempimento effettivo) sul totale dei posti è molto buono, segno che ci sono circa 150.000 persone (gli spettatori unici di questa edizione sono stati quantificati in 144.742) che accettano questi prezzi e acquistano i biglietti.

«Rimborseremo i biglietti acquistati e non utilizzati, per le sessioni da giovedì a domenica, dalle persone residenti nei comuni colpiti dall’alluvione» 
Angelo Binaghi

Fino a quando lo faranno? A leggere i commenti sui social media, in parecchi sostengono di non mettere più piede a Roma da tempo e c'è chi, deluso dall'esperienza di quest'anno, promette di non tornarci. Ma le chiacchiere social lasciano il tempo che trovano: se il pubblico continua ad affollare il Foro Italico, il manico del coltello rimane nelle mani degli organizzatori. Nonostante il record, i segnali numerici di quest'anno hanno evidenziato qualche crepa: l'edizione del 2024 (l'ultima con Binaghi presidente? Sembra una barzelletta, ma probabilmente a deciderlo sarà... la Corte Costituzionale) fornirà qualche elemento in più, magari dicendoci se la pioggia di quest'anno ha davvero influito negativamente.

È però un dato di fatto che Roma sia il torneo con meno pubblico tra i Masters 1000 allungati del 2023. A Indian Wells hanno registrato 441.983 spettatori (peraltro senza battere il record del 2019, che era di 475.372) e Miami 386.000. Gli organizzatori della Florida hanno fatto un po' i furbetti sostenendo che fosse un record, quando in realtà nel 2019 ne accolsero 388.734. E Madrid? Il torneo che precede gli Internazionali ha fatto registrare il suo record storico, con 325.806 presenze. Per chiudere il tema-costi, Binaghi ha aggiunto che il vero tennis è quello che si vede nel Ground, ovvero i campi secondari. “Da appassionato, infatti, non ho visto una finale di Wimbledon se non quella di Berrettini”.

Il Mutua Madrid Open celebra il suo record di pubblico

L'affermazione è condivisibile in parte: non c'è dubbio che l'appassionato vero ami gironzolare per i campi secondari, attività spesso più interessante che assistere ai primi turni dei big, ed è vero che i biglietti Ground sono rimasti gli unici ad avere un prezzo accessibile, ma questo ragionamento comporta un doppio rischio: in primis, il sovraffollamento dei campi secondari rende complessa – se non invivibile – l'esperienza per gli spettatori. Va benissimo il colpo d'occhio del Pietrangeli, ma la calca che si crea oltre l'ultima fila, con centinaia di persone che cercano disperatamente di vedere un pezzetto di campo, non è il massimo. E talvolta accade anche nei campi secondari. In secundis, non vorremmo che nel 2024 ci sia un sostanzioso aumento proprio di questa tipologia di biglietti, sui quali sempre più appassionati si sono riversati (molti per necessità), visto il regime di sostanziale monopolio: sebbene sia stata comunicata un'importante crescita di spettatori stranieri (il 26% sul totale), questo torneo gode dell'assenza di concorrenza, soprattutto per chi non abita al nord Italia (laddove Monte-Carlo e le ATP Finals sono valide alternative).

Per questo, l'appassionato medio o la scuola tennis che vuole vedere i big dal vivo non ha scelta: Roma o Roma, anche se qualcuno ha fatto notare che la combo viaggio + hotel + biglietti per il Mutua Madrid Open consentirebbe addirittura una spesa inferiore. A proposito di spese inferiori, è un peccato che nessuno abbia fatto presente che i prezzi del Foro Italico sono superiori a quelli del Roland Garros, ma anche a quelli di Wimbledon. Sapete quanto costa un biglietto per la finale dei Championships? 255 sterline (293 euro), che scendono a 230 per un posto nelle ultime sei file. E il Ground di Wimbledon nella prima settimana, il cui appeal è enorme, costa 27 pounds (31 euro). Se Angelo Binaghi sostiene che i prezzi dei biglietti siano bassi, va benissimo. Secondo questa logica, tuttavia, sarebbe interessante sapere come definisce quelli di Roland Garros, di Wimbledon o degli stessi tornei di Monte-Carlo (prevendita e biglietteria) o di Madrid. Anche questi ultimi sono decisamente più bassi di Roma.

Il filmato presentato durante la conferenza: a lavori ultimati, il Centrale del Foro Italico sarà così (Credit Sport & Salute)

LA PROGRAMMAZIONE
Senza entrare nel merito della surreale premiazione del torneo femminile (in cui Binaghi non c'era, e i fischi del pubblico se li è presi uno dei suoi vice, Isidoro Alvisi), è già stato annunciato l'addio al Super Saturday. Era evidente che non fosse una scelta corretta, e i fatti lo hanno dimostrato. Anche senza la pioggia che ha fatto iniziare Rybakina-Kalinina alle 23 (non è chiarissimo se le giocatrici abbiano spinto verso questa decisione o l'abbiano subita: ci sono versioni contrastanti), non è il massimo che in un torneo ATP-WTA un giocatore / giocatrice possa avere due giorni di inattività tra i quarti e le semifinali (anche se Indian Wells adotta ancora questo schema per il solo torneo maschile). L'anno prossimo il torneo si adeguerà a Miami e Madrid, lasciando il sabato alla finale femminile, per la gioia della WTA. La verità è che questo tipo di tornei, a partire dai quarti di finale, perde molto appeal in termini di quantità. Cose ben note a organizzatori e addetti ai lavori, meno a tanti acquirenti dei biglietti. Lo stesso Binaghi ha ammesso che la comunicazione sulla schedule non è stata fatta nel modo migliore (noi lo sostenevamo già a marzo), dunque tanti spettatori hanno seguito abitudini pluriennali salvo poi trovarsi con i biglietti meno pregiati rispetto al passato.

IL TETTO SUL CENTRALE
Alla conferenza stampa c'era anche Vito Cozzoli, presidente di Sport & Salute, il quale ha dato i tanto attesi aggiornamenti sulla copertura del Campo Centrale, decisiva per lo status del torneo (non solo nei giorni di pioggia) e per garantire vivibilità all'impianto per dodici mesi. Noi vi abbiamo raccontato l'evoluzione della storia, che sia era bloccata lo scorso 29 settembre con la pubblicazione della graduatoria provvisoria dei vari progetti presentati. Dei 33 pervenuti, erano stati individuati sette finalisti e il loro ordine. Con un aggiornamento pubblicato l'8 maggio (ma verbalizzato il 18 aprile), la graduatoria è diventata definitiva. “A breve inizierà l'iter amministrativo, ed entro sei mesi arriverà il progetto esecutivo – ha detto Cozzoli – il cantiere durerà circa due anni e i lavori consentiranno il regolare svolgimento del torneo nella sede naturale. Il Campo Centrale avrà dunque la sua copertura entro il 2026”. Frasi corredate da un filmato che mostra il progetto. Lo studio di architettura vincitore avrà un compenso superiore al milione di euro e dovrà garantire una pausa dei lavori soltanto in occasione del torneo nel 2024 e nel 2025. A svolgere i lavori, dunque, sarà un Raggruppamento Temporaneo di Professionisti che fa capo a Redesco Progetti SRL, studio di architettura con tre sedi (Milano, Como e Ginevra), a cui se ne sono associati altri sei. Dopo la graduatoria provvisoria, la documentazione richiesta ai vincitori è stata esaminata con successo e dunque si può affermare che il loro progetto sarà quello effettivamente operativo. Non resta che sperare che i tempi vengano rispettati.