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IL CASO

La WTA ha decretato la morte della stagione indoor

Per la prima volta, il calendario WTA non propone neanche un torneo indoor nella parte finale dell'anno. Resistono Linz e Cluj-Napoca, collocati a febbraio. Una tradizione cancellata per seguire i soldi facili dell'Asia. Per ora, non è stato risolto il problema della vicinanza tra WTA Finals e BJK Cup.
Riccardo Bisti
29 novembre 2023

Il calendario WTA del 2024 è stato ufficializzato soltanto in questi giorni. A parte il ritardo, c'è un dettaglio che riempie di malinconia: è stata definitivamente abolita la stagione dei tornei autunnali indoor. Fase storicamente importante, per decenni rappresentava un morbido planare verso le WTA Finals, con piccoli tornei (Linz, Lussemburgo, in passato Filderstadt e Zurigo) che mettevano in palio punti preziosi per la qualificazione al Masters. Per lasciare spazio all'avanzata asiatica, gli storici eventi indoor europei sono progressivamente spariti. Dei 56 tornei WTA in programma nel 2024 (più l'evento olimpico di Parigi), soltanto due si giocheranno sul cemento indoor europeo, ma nessuno in autunno. I sopravvissuti sono Linz (28 gennaio-3 febbraio) e Cluj-Napoca, confermato poche ore fa e spostato da ottobre a febbraio (4-10). Per il resto nulla, zero assoluto, eccezion fatta per il Porsche Grand Prix di Stoccarda, atipico evento sulla terra indoor. Proprio Stoccarda rappresenta uno dei passaggi più significativi della dismissione dei tradizionali tornei al coperto: nato nel 1978, si è giocato fino al 2005 a Filderstadt (sobborgo della città), poi nel 2009 ha cambiato collocazione e superficie, spostandosi in primavera e sulla terra battuta, sia pure al coperto. Per rendere l'idea di quanto sia cambiato il calendario WTA, ecco quali e quanti tornei indoor si sono giocati in Europa con cadenza decennale. Una tendenza che l'anno prossimo diventerà totale.

1994 (8) Linz, Parigi (febbraio) – Mosca, Lipsia, Zurigo, Filderstadt, Brighton, Essen (settembre-ottobre)
2004 (8) Parigi, Anversa (febbraio) – Hasselt, Filderstadt, Mosca, Zurigo, Linz, Lussemburgo (settembre-ottobre)
2014 (5) Parigi (febbraio) – Linz, Mosca, Lussemburgo, WTA Elite Trophy Sofia (ottobre-novembre)
2024 (2) Linz, Cluj-Napoca (febbraio)

L'unico evento a resistere, dunque, è la tappa austriaca di Linz. Ma non ha chissà quale riconoscenza: pur avendole garantito l'upgrade a WTA 500, le hanno riservato una delle date meno interessanti, quella subito dopo l'Australian Open. Chi andrà in fondo a Melbourne, difficilmente si recherà in Austria per giocare l'Upper Austria Ladies Linz. Più in generale, l'Europa è stata totalmente esclusa dalla parte finale del calendario. Nel post Us Open sono previsti dodici tornei, così suddivisi: 8 in Asia, tre in America (tutti in Messico) e uno in Africa (Monastir). Ad essere pignoli (Olimpiadi a parte), l'Europa sparirà dal calendario addirittura a luglio, con i tornei di Amburgo e Praga (22-28 luglio). Significa che non ci saranno tornei del circuito maggiore nel vecchio continente per ben sei mesi, ad eccezione dei WTA 125, che però – nome a parte – rappresentano l'equivalente di buoni Challenger.

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L'attuale versione del calendario non risolve la questione della vicinanza tra il Masters e le finali di BJK Cup: in questo momento, si giocherebbero ancora uno dopo l'altro (4-10 novembre il Masters, 12-17 novembre la BJK Cup)

Ma come è stata possibile una così radicale riorganizzazione del circuito? I motivi sono principalmente due: il primo riguarda lo spostamento in Asia del baricentro tennistico. Negli anni della presidenza di Stacey Allaster (e sulla spinta dei successi di Na Li), la WTA ha fiutato la possibilità di fare business in Cina, aprendo un proprio ufficio a Pechino e concedendo licenze a città un tempo sconosciute come Ningbo, Zhengzhou, Nanchang e la stessa Wuhan (città natale della Li). Hanno pensato al profitto immediato senza curarsi della tradizione e della scarsità di pubblico. Troppo spesso, infatti, è capitato che dalla TV filtrassero immagini di spalti desolatamente vuoti.

Il secondo nasce dalla crisi economica sopraggiunta negli ultimi anni, acuita dalla pandemia: con sempre meno città interessate a ospitare tornei, hanno concesso licenze a luoghi senza tradizione ma con disponibilità immediata. Un buon esempio è il Messico, che anche nel 2024 ospiterà tre tornei (Monterrey, Guadalajara e Merida). Il risultato è un calendario squilibrato, soprattutto nella parte finale dell'anno. Sarebbe un paradosso se il Masters dovesse giocarsi al coperto, ma senza essere anticipato da alcun torneo in simili condizioni tecniche. Anche l'ATP ha subìto il fascino dell'Asia, ma ha saputo tutelare i suoi tornei storici. Nel 2024, gli eventi indoor europei continueranno a essere dieci (tre tra gennaio e febbraio, sette tra tra ottobre e novembre). Ma vediamo quali sono le principali novità del calendario WTA 2024, tra modifiche e snodi cruciali.

Spesso i tornei asiatici mostrano desolanti vuoti sugli spalti

Guardate l'atmosfera e il successo di pubblico che era in grado di generare il torneo indoor di Zurigo...

SEMPRE PIÙ WTA 500 – Alcuni tornei hanno ottenuto l'upgrade da 250 a 500, passaggio cruciale perché dall'anno nuovo i 250 avranno grosse limitazioni sulla partecipazione delle migliori. Salvo modifiche in corsa, la struttura prevede quattro Slam, dieci 1000, diciotto 500 (non diciassette come inizialmente previsto) e ventitrè 250. I quattro tornei che hanno ottenuto l'upgrade sono Linz, Strasburgo, Monterrey e Seul, mentre subisce un downgrade Guadalajara, che passa da 1000 a 500.

SPOSTAMENTI MESSICANI – Fino a quest'anno, i tornei di Monterrey e Merida si giocavano a febbraio, prima di Indian Wells. Dall'anno prossimo si cambia: Monterrey passa ad agosto, nella settimana precedente allo Us Open, mentre Merida si giocherà addirittura nell'ultima settimana dell'anno. A febbraio, dopo il trittico mediorientale (il 500 di Abu Dhabi più i 1.000 di Doha e Dubai), si andrà direttamente negli Stati Uniti con Austin e San Diego (quest'ultimo si sposta da settembre a febbraio).

COMPRESSIONE OLIMPICA – Ci saranno soltanto due settimane sulla terra rossa post-Wimbledon, con quattro tornei: Palermo e Budapest (15 luglio) più Amburgo e Praga (22 luglio). Praga passa dal cemento alla terra battuta, mentre scompaiono i tornei di Varsavia e Losanna.

UN 1000 DA COLLOCARE – Nella settimana del 7 ottobre ci sarà un WTA 1000. Per ora è previsto a Wuhan, ma è ancora TBC (to be confirmed), segno che potrebbe esserci qualche cambiamento.

IL DILEMMA WTA FINALS / BJK CUP – L'attuale versione del calendario non risolve la questione della vicinanza temporale tra il Masters e le finali di Billie Jean King Cup. Quest'anno, la distanza tra Cancun e Siviglia ha svuotato la BJK Cup, con le assenze di Swiatek, Pegula, Gauff e Rybakina. I due eventi si giocheranno ancora uno dopo l'altro (4-10 novembre il Masters, 12-17 novembre la BJK Cup). Oggi sappiamo soltanto che la competizione a squadre sarà ancora una volta a Siviglia, mentre non c'è alcuna certezza sul luogo delle WTA Finals. Si parla insistentemente dell'Arabia Saudita, forse più comoda rispetto al Messico, ma ci piacerebbe conoscere l'opinione della Swiatek e delle altre: in quante avranno voglia di volare dall'Arabia all'Andalusia? Se poi il torneo dovesse essere collocato in Europa, sarebbe il colmo: un Masters WTA sul cemento indoor europeo... senza alcun torneo a precederlo.