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ATP FINALS

Torino, abbiamo un problema...

Un'attenta analisi dell'ATP Race 2022 non induce all'ottimismo: c'è il serio rischio che le ATP Finals siano orfane di tennisti italiani. Jannik Sinner è 12esimo, Matteo Berrettini 18esimo. C'è tanto margine per recuperare, ma tre posti sono già assegnati e gli avversari sono più agguerriti che mai. 

Riccardo Bisti
17 maggio 2022

Portare le ATP Finals in Italia è stato un risultato straordinario. L'impressionante afflusso di gente al Pala Alpitour (raffreddato da una discutibile gestione della biglietteria per le restrizioni da Covid) ha certificato il grande interesse per l'evento, alimentato dalla presenza di un tennista italiano: prima Matteo Berrettini, poi il sostituto Jannik Sinner. Non è andata benissimo, ma tutti pensavano che sarebbe stato solo l'inizio di un quinquennio pieno di gloria (Torino si è aggiudicata i diritti fino al 2025). Forse è presto per pensare alla prossima edizione, ma i primi mesi del 2022 non hanno portato notizie troppo incoraggianti per i tennisti italiani: archiviati uno Slam e cinque Masters 1000, subito dopo il termine degli Internazionali BNL d'Italia, vale la pena fare il punto dell'ATP Race, la classifica che tiene conto dei soli risultati stagionali, valida per Torino. L'unica classifica guardata da Stefanos Tsitsipas, il cui obiettivo – parole sue – è raccogliere un migliaio di punti al mese per garantirsi un posto al Pala Alpitour. Per il greco ci sono ottime notizie: la finale a Roma gli ha permesso di superare Carlos Alcaraz e portarsi a ridosso del leader Rafael Nadal. Dando un'occhiata allo storico della classifica mondiale da quando è stato istituito l'attuale sistema di punteggio (nel 2009), 3.000 punti o poco più sono sempre sufficienti per qualificarsi.

Lo scorso anno, l'ultimo qualificato (Casper Ruud) chiuse con 3.275 punti. Per questo, il trio Nadal-Tsitsipas-Alcaraz potrebbe già prenotare una stanza d'albergo sotto la Mole. Per il resto è bagarre: se è vero che mancano ancora tre Slam, per Sinner e Berrettini la faccenda è piuttosto complicata. Detto che si tratta degli unici azzurri con concrete chance (gli altri sono lontanissimi: Fognini 40esimo, Musetti 48esimo, Sonego 58esimo), la situazione attuale non è troppo incoraggiante. Partiamo da Sinner. In questo momento, l'altoatesino è dodicesimo con 1.250 punti. L'ultimo posto utile è occupato da Taylor Fritz (1.765), dunque tra Sinner e l'ottava posizione ci sono oltre 500 punti. Più che la distanza, preoccupa la concorrenza. Detto che i primi tre possono stare tranquilli, rimangono cinque posti per Torino. In questo momento, i posti di immediato rincalzo sono occupati da Felix Auger-Aliassime (2.025), Alexander Zverev (1.980), Andrey Rublev (1.920) e Daniil Medvedev (1.900). Si tratta di montagne piuttosto ostiche da scalare, senza considerare che Novak Djokovic (attualmente decimo con 1.615) non dovrebbe avere problemi a risalire e prendersi il suo posticino torinese.

  • 3.275

    I punti necessari per qualificarsi alle ultime ATP Finals. È il bottino raccolto da Casper Ruud, ottavo nella classifica stagionale

ASICS ROMA

il triste momento in cui Matteo Berrettini è costretto a dire addio alle ATP Finals 2021

In questo momento, Sinner si trova alle spalle di Casper Ruud (1.615) e Denis Shapovalov (1.305). Anche il meno esperto si renderebbe conto che l'operazione è decisamente complicata, poiché ha la necessità di effettuare almeno quattro sorpassi, senza contare chi spinge da dietro (Hurkacz, Norrie e lo stesso Berrettini). Intendiamoci: un clamoroso exploit da qui a fine anno cambierebbe le carte in tavola, ma oggi Sinner non è tra i primi due-tre favoriti per il botto, ove per botto si intende una vittoria o finale Slam (rispettivamente 2.000 e 1.200 punti) o la vittoria in un Masters 1000. Senza un risultato del genere è necessaria grande continuità, pur continuando a dipendere dai risultati altrui. Prendiamo Casper Ruud: il norvegese ha migliorato il suo rendimento lontano dalla terra battuta, poi ci sono i tornei su terra post Wimbledon che lo scorso anno rappresentarono un serbatoio di punti risultato decisivo.

Non c'è ragione per cui non ci riprovi anche nel 2022. Senza considerare l'irruzione di Alcaraz, rispetto al 2021 c'è un Karatsev in meno ma un Fritz in più: non è una buona notizia, perché l'americano è più costante e avrà a disposizione una bella fetta di stagione (l'estate sul cemento) per raccogliere un buon bottino. E c'è un'altro dato poco rassicurante: allo stesso punto dello scorso anno, Sinner si trovava in decima posizione e aveva raccolto 1.310 punti. Quest'anno ne ha sessanta in meno e la concorrenza sembra ancora più agguerrita. Dando un'occhiata a chi lo precede, il più attaccabile – in questo momento – sembra Andrey Rublev. Più scosso degli altri dalle vicende russo-ucraine, nell'ultimo mese ne ha azzeccate poche. Però ha ancora un discreto vantaggio su Sinner e non sarà facile rosicchiargli 670 punti.

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Carlos Alcaraz e Stefanos Tsitsipas possono stare tranquilli: il loro attuale bottino di punti dovrebbe già essere sufficiente

Gli otto qualificati al Masters 2021 a spasso per le strade di Torino

Formulare ipotesi a questo punto della stagione può essere rischioso, ma è legittimo. Dovessimo fare un pronostico sugli otto qualificati al Masters ad oggi, 17 maggio, diremmo: Nadal, Tsitsipas, Alcaraz, Djokovic, Zverev, Auger Aliassime, Medvedev e Ruud. Subito dopo Rublev, Fritz e Sinner. Non esattamente la situazione migliore per l'altoatesino, anche dando per buona la nona posizione perché un ritiro - bene o male - arriva quasi sempre. C'è poi il capitolo Berrettini. In questo momento, il romano si trova in 18esima posizione con 945 punti. Era partito fortissimo, intascandone 720 con la semifinale all'Australian Open, ma poi sono arrivati gli infortuni e lo stop post-Indian Wells. In questi giorni, Matteo ha ufficializzato la rinuncia al Roland Garros. Senza i punti di uno Slam, la rincorsa sarà ancora più complicata. Lo rivedremo in campo a Stoccarda, Queen's e Wimbledon. Per sua stessa ammissione, tuttavia, arriverà ai Championships con poche partite nelle gambe.

Questo fattore, unito a una partenza ad handicap (ovvero una base di punti inferiore rispetto ai diretti concorrenti), fa pensare che per lui sia molto complicato tornare in lizza. Nella sua carriera, tuttavia, Matteo ha dimostrato di poter centrare bersagli grossi come semifinali e finali Slam. La sua rincorsa al Masters, dunque, passa necessariamente da un grande exploit. Se a Sinner potrebbe bastare una certa continuità (ma dipenderà comunque dai risultati altrui), Berrettini avrà bisogno di un risultato clamoroso. Non è impossibile: il cemento americano gli è amico, così come la tornata autunnale: nel 2019 giocò un grande torneo a Shanghai (che quest'anno torna in calendario), e poi – alla bisogna – può ottenere punti importanti nei tornei indoor di fine anno. Ma raccogliere zero punti al Roland Garros renderà la rincorsa davvero complicata. Insomma: ci sono ancora quasi sei mesi di tennis, ma i numeri e l'esperienza portano a una previsione non troppo ottimistica. C'è il serio rischio di non avere tennisti italiani alle ATP Finals di Torino.

ATP RACE TO TURIN (Aggiornata al 17 maggio)

Rafael Nadal – 3.620
Stefanos Tsitsipas – 3.490
Carlos Alcaraz – 3.460
Felix Auger-Aliassime – 2.025
Alexander Zverev – 1.980
Andrey Rublev – 1.920
Daniil Medvedev – 1.900
Taylor Fritz – 1.765

Casper Ruud – 1.615
Novak Djokovic – 1.610
Denis Shapovalov – 1.305
Jannik Sinner – 1.250
Diego Schwartzman – 1.240
Hubert Hurkacz – 1.210
Cameron Norrie – 1.155
Roberto Bautista Agut – 980
Reilly Opelka – 950
Matteo Berrettini – 945
Miomir Kecmanovic – 925
Grigor Dimitrov - 910