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MUTUA MADRID OPEN

Caja Maledetta

Altra giornata nera a Madrid: Jiri Lehecka si ferma dopo sei game e manda in finale Felix Auger-Aliassime, che usufruisce del terzo ritiro in pochi giorni. Se la vedrà con Andrey Rublev, emerso da un match non entusiasmante contro Taylor Fritz. Ma questa è la normalità: l'anomalia sono stati gli ultimi 20 anni...

Riccardo Bisti
4 maggio 2024

Le peggiori semifinali di sempre in un Masters 1000? Difficile a dirsi, ma non c’è dubbio che gli spettatori della Caja Magica siano tornati a casa con l’amaro in bocca. Non fosse stato per l’appassionante sfida di giovedì sera tra Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina, gli ultimi giorni sarebbero stati un’enorme delusione. Quando Jiri Lehecka ha iniziato ad avvertire dolore alla schiena, la gente si è portata le mani alla testa in modo quasi scenografico, come a dire: “Non è possibile, un altro tennista costretto a ritirarsi”. Il ceco è andato negli spogliatoi, ha provato a continuare ma non c’è stato niente da fare. Sul punteggio di 3-3 si è inginocchiato, ha guardato il vuoto e ha imprecato. La stessa sfortuna che il giorno prima lo aveva aiutato contro Medvedev, stavolta ha colpito proprio lui. Alle 20.45, lo stadio intitolato a Manolo Santana era già vuoto.

“Mi dispiace per te, Jiri” ha scritto sulla telecamera Felix Auger-Aliassime, secondo finalista di questo surreale Mutua Madrid Open, che domenica se la vedrà con Andrey Rublev per un titolo inatteso alla vigilia. “Sono tempi folli per l’elite del nostro sport, con tanti ritiri in tutti i tornei – dice il canadese – per me è strano non aver giocato troppo ed essere in finale. Almeno ho giocato una bella partita contro Casper Ruud”. Auger-Aliassime è giunto in finale usufruendo di tre ritiri: Mensik e Lehecka si sono fermati a match in corso, mentre Jannik Sinner non è nemmeno sceso in campo. Negli ultimi anni era successo soltanto allo Us Open 2016, quando Novak Djokovic ebbe un percorso più o meno analogo nel percorso verso la finale. Come se non bastasse, non si è giocata nemmeno una delle due semifinali di doppio, con Zeballos-Granollers che non sono scesi in campo per un problema fisico dell’argentino. Tra l’altro, si erano appena garantiti la leadership ATP.

  • 4-1

    Il bilancio (a favore del russo) negli scontri diretti tra Andrey Rublev e Felix Auger-Aliassime. Quattro incontri su cinque, tuttavia, si sono spinti al terzo set. L'unica vittoria del canadese risale a Rotterdam 2022. C'è un precedente sulla terra, Umago 2018 (vinse Rublev 6-4 6-7 6-3)

Nella finale di domenica (ore 18.30, diretta Sky Sport) se la vedrà con Andrey Rublev, improvvisamente rinato dopo quattro eliminazioni di fila al primo turno. In precedenza, il russo aveva battuto 6-4 6-3 Taylor Fritz in un match non certo indimenticabile. Il pubblico avrebbe voluto Carlos Alcaraz, ma il murciano era stato punito proprio da Rublev. “Ogni giorno in cui si scende in campo, per una partita o un allenamento, è un rischio – dice il moscovita – andiamo a tutta forza, con la massima intensità. Quando stai bene fisicamente ci sono meno possibilità che accada qualcosa: al contrario, se non ti curi o riposi a dovere, il rischio aumenta. Ogni giocatore è responsabile per sé: bisogna conoscere il proprio corpo e capire quando si può provare a superare il limite, e invece quando bisogna abbassare il ritmo”.

Lui è stato bravo in questo: a parte la recente crisi di risultati, ormai è fisso tra i primi dieci da diversi anni. Per questo la sua tenacia è stata premiata con un risultato inatteso. Dovesse vincere, intascherebbe il secondo Masters 1000 in carriera dopo Monte-Carlo 2023, inoltre piomberebbe in quinta posizione nella Race 2024, scavalcando Tsitsipas e Alcaraz e mettendo un’ipoteca piuttosto seria sulla quinta partecipazione consecutiva alle ATP Finals.

Nel 2016, Novak Djokovic era giunto in finale allo Us Open sfruttando tre ritiri. Proprio come Auger-Aliassime a Madrid

Gli spagnoli dovrebbero fare il tifo per lui, se non altro perché risiede a Barcellona e ha un team tutto spagnolo, guidato da Fernando Vicente. Non si può più dire altrettanto per Auger-Aliassime, che proprio durante il torneo ha confermato di aver chiuso la collaborazione con Toni Nadal. I pronostici sono per il russo, se non altro perché è avanti 4-1 negli scontri diretti contro. “Ma sono sempre state partite equilibrate – si ribella il canadese – abbiamo vissuto situazioni un po' pazze. Voglio giocare il mio miglior tennis, perché così mi costruirò la possibilità di battere un grande giocatore, che merita ogni successo per la costanza mostrata in questi anni”.

Se tra le donne avranno la numero 1 contro la numero 2, il torneo maschile non fornirà certo l'epilogo che IMG, Feliciano Lopez e il pubblico spagnolo si auguravano. Ma le sorprese sono all'ordine del giorno da sempre, diremmo quasi la normalità. La stranezza sono stati gli ultimi vent'anni, in cui vincevano quasi sempre gli stessi, impermeabili alle sconfitte inattese. Stiamo tornando al passato, e dovremo abituarci a vivere sempre più spesso situazioni tipo Madrid 2024. E non è detto che sia una cattiva notizia. Sull'antico dibattito – anche un po' noioso, a dire il vero – del “si gioca troppo” parleremo più avanti.

MUTUA MADRID OPEN – Semifinali
Andrey Rublev (RUS) b. Taylor Fritz (USA) 6-4 6-3
Felix Auger-Aliassime (CAN) b. Jiri Lehecka (CZE) 3-3 ritiro