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LA STORIA

The Battle of Surfaces

Il 2 maggio di quattordici anni fa, Roger Federer e Rafael Nadal si affrontavano in una sfida rimasta inedita: un campo per metà in terra e metà in erba. Ci fu grande risonanza anche in epoca pre-social, ma l'esperimento non si è mai ripetuto (nonostante un contratto triennale). Ricordate chi vinse?

Riccardo Bisti
3 maggio 2021

Non è passato alla storia come si pensava. Eppure, quattordici anni fa, si è giocato uno dei match più curiosi di sempre. L'hanno chiamata Battle of Surfaces perché vedeva opposti il Re della Terra (Rafael Nadal) e il Re dell'Erba (Roger Federer). L'idea era originale: creare un campo bisuperficie (erba da una parte, terra dall'altra) per stabilire chi fosse l'Imperatore. All'epoca Djokovic era ancora lontanuccio, e gli appassionati avevano iniziato a dividersi tra nadaliani e federeriani. I diretti interessati iniziavano a capire che la rivalità poteva avere un senso sportivo, ma anche commerciale. E così nacque l'idea di questa esibizione, coraggiosamente collocata nel cuore della stagione sulla terra battuta. Erano le 16 del 2 maggio 2007 quando Federer e Nadal si ritrovarono presso la Palma Arena di Palma de Maiorca, appositamente allestita per l'occasione. Ma andiamo con ordine: la crisi economica non era ancora arrivata, e la Spagna stava vivendo un periodo particolarmente florido.

Per sfruttare il momento e dare un impulso al turismo, il governo delle Baleari pensò di sfruttare il suo principale ambasciatore, aggiudicandosi l'esibizione che aveva anche un senso agonistico. Il primo ad avere l'idea fu il pubblicitario argentino Pablo del Campo, che con la sua società Del Campo, Saatchi & Saatchi si occupò della parte organizzativa. “Con la nostra società siamo sempre a caccia di sfide e idee differenti, senza limitarci a cose tradizionali. E il tennis mi motiva particolarmente, visto che lo seguo con passione da molti anni”. L'idea emerse addirittura nel 2005 e i primi a essere contattati furono i giocatori. Una volta ottenuta la disponibilità, iniziarono le manovre organizzative. Diverse città erano interessate, ma il governo di Maiorca fu il più lesto nel trovare l'accordo con IMG.

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Un paio di giorni prima dell'evento, gli organizzatori si resero conto che l'erba non aveva fatto presa sul terreno nel modo ideale ed era vittima dei vermi.

Un'ampia sintesi della leggendaria "Battle of Surfaces"

Nadal era imbattuto su terra rossa da 72 partite (aveva perso l'ultima a Valencia 2005 contro Igor Andreev), mentre Federer aveva vinto gli ultimi 48 match sul verde (l'ultimo a batterlo era stato Mario Ancic a Wimbledon 2002). “Questo evento segnerà un prima e un dopo nella storia del tennis” disse Alberto Tous, ex giocatore coinvolto nell'organizzazione. All'epoca, il bilancio tra i due era 7-3 a favore di Nadal, che aveva vinto un paio di settimane prima in finale a Monte Carlo. “Sarà divertente scoprire cosa significa giocare su una superficie mista – disse Federer – e sarà interessante vedere chi userà la tattica migliore. Detto questo giochiamo per divertirci, il risultato non sarà così importante”. Allestire l'impianto costo 1,63 milioni di euro (contro gli 1,2 inizialmente previsti) e ci vollero ben 19 giorni. Un paio di giorni prima dell'evento, gli organizzatori si resero conto che l'erba non aveva fatto presa sul terreno nel modo ideale ed era vittima dei vermi.

Dovettero sistemare tutto in fretta e furia per garantire lo spettacolo ai 6.800 spettatori in loco e ai circa 200 milioni davanti alla TV. Federer e Nadal scesero regolarmente in campo e si capì subito che non ci sarebbe stato troppo spettacolo: al di là delle caratteristiche tecniche dei due, era nettamente avvantaggiato chi giocava sulla terra rossa: le palle arrivavano più alte e lente, dando tutto il tempo per prepararsi. Al contrario, era molto più complicato difendersi dal lato verde (peraltro difettoso: nella parte centrale, la palla rimbalzava a stento). Vinse Nadal col punteggio di 7-5 4-6 7-6(10). Successo meritato, perché nel primo set riuscì a strappare un turno di battuta a Federer rispondendo sull'erba. Viste le condizioni particolari, le pause ai cambi di campo erano di 120 secondi anziché 90 per consentire ai giocatori di cambiarsi le scarpe. “È stata una bella esperienza, anche se pensavo che sarebbe stato un disastro perché temevo di non adattarmi al campo – disse Nadal – entrambi vorremmo ripetere l'esperienza. Anche se non è stata una partita vera, abbiamo fatto punti senza troppa tensione e abbiamo giocato più rilassati”.

6.800 spettatori in loco d 200 milioni alla TV seguirono lo storico match del 2 maggio 2007

Meno di venti giorni dopo la Battaglia delle Superfici, Roger Federer avrebbe messo fine alla striscia vincente di Nadal sulla terra battuta...

Il suo desiderio si sarebbe esaudito: tre anni dopo, Nadal e Federer si sono ritrovati per due esibizioni benefiche (una in Svizzera e una in Spagna), ed è molto recente il match dell'anno scorso a Città del Capo, con oltre 50.000 spettatori. È stato l'incontro con più pubblico nella storia del tennis. Tra l'altro, i due potrebbero batterlo di nuovo: pare che Florentino Perez (presidente del Real Madrid) voglia coinvolgerli nel quadro delle celebrazioni per l'inaugurazione del nuovo Santiago Bernabeu, che dovrebbe essere pronto nel 2022. Ma la Battaglia delle Superfici è rimasta un unicum, nonostante il contratto iniziale prevedesse tre edizioni, non necessariamente con gli stessi giocatori. Si parlava di una possibile sfida tra Djokovic e Murray, ma non se ne fece nulla. “Ho trovato il campo eccellente, soprattutto la parte sulla terra battuta – disse Federer – il match è stato difficile perché avevamo molte cose per la testa. Non è semplice capire come giocherai da entrambi i lati. Sull'erba mi muovevo molto bene, mentre ho avuto bisogno di più tempo per adattarmi alla terra battuta”. Da Palma de Maiorca, i due volarono a Roma, direzione Foro Italico. Appena otto giorni dopo, Federer avrebbe perso contro Filippo Volandri in una delle peggiori sconfitte della sua carriera, ultimo match con Tony Roche al suo angolo. Nadal vinse il torneo.

Tuttavia, la settimana successiva Federer si sarebbe preso una gustosa rivincita, vincendo il torneo di Amburgo battendo in finale proprio Nadal. Quel 2-6 6-2 6-0 mise fine all'infinita striscia vincente dello spagnolo sulla terra battuta, stoppandola a 81 match. Manco a farlo apposta, Nadal si sarebbe preso la medesima soddisfazione l'anno dopo, interrompendo la striscia vincente di Federer sull'erba nella storica finale di Wimbledon 2008, il mitico 6-4 6-4 6-7 6-7 9-7 che è uno dei match più famosi di sempre e ha ispirato persino un libro. Nessuno ha mai pensato di riproporre una seconda edizione della Battaglia delle Superfici. Ripensandoci oggi, fu una mezza follia: un impegno del genere a un mese dal Roland Garros, nel pieno della stagione sul rosso, oggi non sarebbe tollerabile. La giovane età dei due, unita a una percezione ancora naif della loro rivalità, permise di realizzare un evento che potrebbe anche restare unico nella storia del tennis. Ed è sorprendente che l'abbiano organizzata nel 2007, quando il mondo era a un passo dalla completa digitalizzazione. L'anno dopo ci sarebbe stata la diffusione globale dei social network e sarebbe cambiato tutto. Una sfida del genere, trasferita nel 2021, avrebbe avuto ben altra risonanza. Ma difficilmente la rivedremo.

...che però l'anno dopo avrebbe stoppato la sua imbattibilità sull'erba