Nadal-Federer, un'amicizia che cresce con il tempo

ATTUALITÀ

30 marzo 2021

Riccardo Bisti

Parlando con uno sponsor, Rafael Nadal ha descritto l'evoluzone del suo rapporto con Roger Federer. “Non siamo amici intimi, ma possiamo sentirci in qualsiasi momento e parlare di tutto. Col tempo, il nostro rapporto è migliorato”. L'attenzione alla beneficenza.

Si è appena celebrata una curiosa ricorrenza: l'anniversario del primo scontro diretto tra Roger Federer e Rafael Nadal. Era il 28 marzo 2004 quando i due si affrontarono a Miami, dando il là a una delle rivalità più iconiche di sempre (anche se Djokovic-Federer e Djokovic-Nadal hanno avuto ancora più episodi). Con il tempo, la rivalità sportiva si è tramutata in amicizia fuori dal campo. Come è noto, i due hanno dato vita a parecchie iniziative benefiche e lo stesso Federer ha partecipato all'inaugurazione dell'accademia di Nadal a Manacor, dicendo che è il posto in cui avrebbe mandato i suoi figli.

In un'intervista con uno dei suoi sponsor (il Banco Santander), Nadal ha chiarito alcuni aspetti su questa relazione. “Siamo ottimi compagni e nel corso del tempo il nostro rapporto è migliorato – ha detto Rafa – però non siamo amici intimi. Per esempio, prima di affrontarlo non gli direi mai che mi fa male il ginocchio”. Tuttavia, tra i due c'è un canale di comunicazione sempre aperto. “Possiamo chiamarci e parlare di qualsiasi cosa, l'ho sentito giusto oggi” ha detto Nadal.

28 marzo 2004: il primo scontro diretto tra Roger Federer e Rafael Nadal

Uno dei momenti più iconici del loro rapporto è il fuorionda di uno spot pubblicitario realizzato in occasione di alcune esibizioni benefiche del 2010, quando i due scoppiarono a ridere e non riuscivano più a smettere. A oggi, il bilancio tra i due racconta di 40 sfide ufficiali con un bilancio di 24 vittorie a 16 per Nadal. Nel corso dell'intervista, Nadal ha poi ricordato di non aver mai allontanato membri del suo team. “Mi avvalgo delle stesse persone da 15 anni, e questo mi dà grande fiducia”.

L'unico ad aver lasciato il team è stato lo zio Toni, che nel 2017 ha quasi azzerato la sua presenza in giro per il mondo per concentrarsi sull'accademia. Nella chiacchierata con Sergio Rial, amministratore delegato di Banco Santander Brasil, si è parlato anche di solidarietà e della missione della fondazione di Rafael Nadal, che si occupa dei bambini con disabilità fisica e sociale. Lavora soprattutto in Spagna, ma potrebbe espandersi anche in America Latina proprio grazie al contributo di Santander.

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