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ROLAND GARROS

Real Nadal

Imitando il suo amato Real Madrid, Rafael Nadal intasca il quattordicesimo Roland Garros, la più grande impresa per un evento sportivo con cadenza annuale. La finale contro Casper Ruud è fin troppo semplice, giusto premio dopo una seconda settimana vissuta sul filo di lana. Per adesso, respinti i rumors su un possibile ritiro. 

Riccardo Bisti
5 giugno 2022

La giornata era iniziata con l'allerta via social. Sarà l'ultima partita di Rafael Nadal? Annuncerà il ritiro sul campo, o magari in conferenza stampa? Si era diffusa la voce (smentita da Benito Perez Barbadillo, PR di Rafa) che ci sarebbe stata una conferenza stampa aggiuntiva rispetto a quella post-match. E si era anche parlato di un arrivo a Parigi di Roger Federer. Per fortuna, niente di tutto questo. Una giornata che avrebbe potuto raccontare tante cose, alla fine non ha raccontato niente di diverso rispetto a quello che era già successo per 13 volte sulla terra del Philippe Chatrier: Nadal ha vinto il Roland Garros ed è volato a 22 titoli Slam, ricacciando indietro di due lunghezze Roger Federer e (soprattutto) Novak Djokovic. Ha raggiunto Steffi Graf, portandosi a un solo titolo da Serena Williams e a due dal record all-time di Margaret Court. Chissà se ci ha pensato sul serio, se davvero gli è balenata in testa l'idea di ritirarsi alla fine di questo torneo, dando un annuncio spettacolare, magari in mondovisione, simile a quello di Flavia Pennetta quando vinse lo Us Open 2015.

“Non so cosa succederà, ma farò tutto il possibile per continuare a esserci” ha detto, al momento di chiudere il discorso durante la premiazione. I guardoni di tennis avevano cercato di carpire qualcosa dal suo sguardo, dalle sue labbra tremolanti, dagli occhi inumiditi. Cercavano di capire se Rafa avesse qualcosa in mente. In fondo aveva avuto tutto il tempo per pensarci durante la partita, una finale un po' deludente sia sul piano del gioco che dell'incertezza. Sui social è comparsa una foto di Casper Ruud in tribuna durante la finale del 2013, quella dominata contro David Ferrer. Nadal è il suo idolo: lo si sa da tempo, lo ha certificato con le sue scelte (si allena proprio presso l'accademia di Manacor, laddove è stato accolto qualche anno fa) e lo ha ricordato durante il torneo. Anche dopo aver messo fine alla carriera di Jo Wilfried Tsonga al primo turno, ha ricordato di aver sofferto quando il francese batté proprio Nadal all'Australian Open 2008.

«Non avrei mai pensato di essere ancora così competitivo a 36 anni, sul campo più importante della mia vita. Significa molto per me è mi dà molta energia per andare avanti»
Rafael Nadal
ASICS ROMA

La finale contro Casper Ruud è stato il match più semplice della campagna parigina di Rafa Nadal

Con queste premesse, come avrebbe potuto – un Nice Guy come Casper – mettere in difficoltà Nadal in un match così denso di simboli? Infatti non lo ha fatto, arrendendosi con un netto 6-3 6-3 6-0, in cui è emersa, impietosa, la sua assenza di armi tecnico-tattiche. Il suo rovescio è troppo debole, ed è reso ancora più fragile se l'avversario è mancino e scarica pallettoni densi di rotazione con il dritto incrociato. Subito sotto 2-0, Ruud ha trovato il controbreak grazie a un paio di doppi falli nadaliani, ma è finito nuovamente sotto. C'è stata un po' di partita tra la fine del primo set e l'inizio del secondo. Armandosi di pazienza, Ruud si era infilato nell'unico sentiero possibile per provare a raccogliere qualche punto: cercare di far giocare più rovesci possibili a Nadal, magari in rincorsa, e poi spingere duro con il dritto.

Il piano ha colto i suoi frutti migliori in avvio di secondo set, quando il norvegese si è portato addirittura sul 3-1. Ma la sua partita è finita lì. Qualche errore di troppo ha aperto una crepa che è diventata una voragine, game dopo game, fino consegnare undici game di fila a Nadal. Il terzo set è stato quasi imbarazzante per lo spettatore neutrale, e forse anche per i sostenitori di Nadal. Il povero Ruud si è fatto prendere dallo scoramento e ha rinunciato a combattere, consegnandosi alla ragnatela di Nadal. Un rovescio vincente – proprio come aveva fatto contro Djokovic – ha messo fine alla contesa. Lo stesso Nadal non ha esultato più di tanto, consapevole che il match aveva perso da almeno mezz'ora ogni mordente agonistico.

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Rafael Nadal stringe a sé la Coppa dei Moschettieri

Dal 2005 al 2022, il tempo sembra essersi fermato: il vincitore del Roland Garros è sempre Rafael Nadal

Termina con il match più facile, dunque, un torneo dal peso specifico immenso. Non soltanto perché si tratta dello Slam numero 22, ma perché Nadal ha dovuto affrontare quattro top-10 e ha dovuto tribolare parecchio nei tre match precedenti: forte dei consigli di zio Toni, Felix Auger-Aliassime lo ha trascinato al quinto set. Poi c'è stato il match contro Novak Djokovic, una battaglia fisica e mentale, giocata nel territorio nemico della sessione serale, in cui Rafa è riuscito a sfibrare il serbo. E la semifinale contro Zverev avrebbe potuto diventare un classic nella storia del torneo se il tedesco non si fosse storto la caviglia. L'infortunio di Zverev è stato il momento-simbolo, l'attimo in cui si è capito che le stelle si erano allineate ancora una volta. A 36 anni, Rafa è il più anziano di sempre a vincere il Roland Garros.

Ha superato il record di un connazionale, quell'Andres Gimeno che oggi non c'è più e che aveva quasi 35 anni quando vinse nel 1972, esattamente mezzo secolo fa. Nel 1972 il titolo femminile andò a Billie Jean King, che ha avuto l'onore di consegnargli la Coppa dei Moschettieri per la quattordicesima volta. Rafa si è commosso, ma non più di altre volte. Per esempio, le lacrime furono più copiose quando ottenne la Decima nel 2017. Bastava questo dettaglio per capire che non sono ancora maturi i tempi per dire addio, o meglio, per verbalizzare l'intenzione di un addio. Tra tre settimane inizierà una surreale edizione di Wimbledon e non è detto che Rafa ci sarà, ma la sensazione è che lo rivedremo ancora sul campo da tennis. E se accadrà, Rafa sarà ancora decisamente competitivo. Intanto si gode un primato che rafforza il suo status di leggenda. Inutile spendere altri aggettivi.

ROLAND GARROS 2022
Finale Singolare Maschile
Rafael Nadal (SPA) b. Casper Ruud (NOR) 6-3 6-3 6-0