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MIAMI OPEN

10 giugno 2024: una data da circoletto rosso

La vittoria a Miami ha ufficialmente inaugurato la caccia di Jannik Sinner al numero 1 ATP, traguardo mai nemmeno avvicinato da un tennista italiano. Fino a maggio deve difendere qualche punto in più rispetto a Djokovic, ma il Roland Garros sarà il momento buono. Darren Cahill gongola: “Ecco in cosa è migliorato: fisico, servizio, fase di transizione, risposta, slice e direzione del dritto”

Riccardo Bisti
1 aprile 2024

“Sta giocando un tennis eccezionale. Si vede quanto è concentrato, determinato, come tira i colpi. Può fare ancora meglio? Non lo so, ma per adesso ha messo insieme tante partite allo stesso livello, quindi merito a lui. In questo momento è il migliore”. Parola di Grigor Dimitrov, ancora tramortito dopo il 6-3 6-1 con cui Jannik Sinner lo aveva punito in finale a Miami. Finale a senso unico, in cui Sinner – dopo qualche piccola difficoltà iniziale – ha cancellato l'incertezza del risultato. Male per il pubblico pagante, bene per lui e per i sostenitori italiani. Vincendo all'Hard Rock Stadium, l'azzurro ha ottenuto un risultato inedito per il tennis italiano: oggi diventa numero 2 del mondo... e non è un pesce d'aprile. Quando le classifiche erano realizzate da Lance Tingay (e dunque non avevano l'oggettività attuale), Nicola Pietrangeli era stato valutato al numero 3. Ma la carriera di Jannik sta assumendo un peso specifico diverso. A breve non ci sarà più spazio per i paragoni, perché Sinner non ha eguali nella storia del tennis nazionale.

I suoi termini di riferimento potrebbero diventare i più grandi, e non solo i contemporanei. Usiamo il condizionale perché il tennis è uno sport carogna, disseminato di bucce di banana. Però l'altoatesino sembra attrezzato per schivarle e continuare a vincere, raggiungendo traguardi un tempo inimmaginabili, probabilmente anche per lui. “Non c'è tempo per divertirsi – ha detto – il mio prossimo obiettivo è adattarmi al meglio alla terra battuta, superficie dove storicamente ho fatto fatica. Credo che inizierò ad allenarmi giovedì, quindi avrò meno di una settimana per il torneo di Monte-Carlo, in cui spesso ci sono risultati strani. L'obiettivo principale è il Roland Garros, poi Roma è un torneo speciale. Ho la sensazione di stare fisicamente meglio rispetto all'anno scorso”. Traduzione: quest'anno vuole essere un fattore anche sulla polvere di mattone. Per farlo, Jannik è disposto a rinunciare ad ampie fette della vita privata, ai privilegi destinati a un campione come lui.

La strada verso il sorpasso

Ecco i punti da difendere da qui a Wimbledon per Djokovic, Sinner e Alcaraz. Lo spagnolo sembra destinato a dover giocare "in difesa", mentre Sinner potrà dare l'assalto alla leadership del serbo già durante il Roland Garros. Prima non è impossibile, ma avrebbe bisogno di grandi exploit primaverili...

 

Novak Djokovic

Jannik Sinner

Carlos Alcaraz

Monte-Carlo

90

360

0

Barcellona / Banja Luka

45

90

500

Madrid

0

0

1000

Roma

180

90

45

Roland Garros

2000

45

720

's-Hertogenbosch

0

45

0

Queen's / Halle

0

90

500

Wimbledon

1200

720

2000

TOTALE

3515

1440

4765

Di solito le sue conferenze stampa non offrono chissà quali spunti. Anche dopo la vittoria a Miami gli è scappato un paio di volte l'iconico “vediamo come va”, ma tra le tante parole dette c'è un messaggio che profuma d'orgoglio. “Non c'è molto tempo per godersi il momento. Sento di essere migliorato molto. Dopo l'Australia ho vissuto questi momenti per 3-4 giorni, poi sono tornato al lavoro. Era lo stesso a Rotterdam e anche qui, perché non ho tempo per divertirmi. Io sono così, magari ci sono giocatori che si divertono un po' più a lungo. Io so di non avere molto tempo per prepararmi per Monte-Carlo”. Perché vanno bene le vittorie, i numeri, il conto in banca che lievita... Ma lui è orgoglioso soprattutto della sua mentalità. Della sua diversità. Della sua ambizione feroce. Come detto, l'armatura perfetta per affrontare le difficoltà che arriveranno. Quando gli chiedono in che cosa sia migliorato, dice sempre le stesse cose: oggi è più forte fisicamente e il servizio è diventato un fattore.

“Mica male raccogliere un punto col servizio dopo aver giocato uno scambio lungo...”. Per fortuna, una recente prassi offre ai giornalisti anche la conferenza stampa del coach. E Darren Cahill – oltre a ricordare gli enormi meriti di Simone Vagnozzi – ha descritto con dovizia di particolari i pezzi del puzzle che hanno reso Sinner quasi imbattibile. “Intanto può crescere ancora – dice, quasi a minacciare i rivali – per adesso abbiamo migliorato il servizio, il gioco di transizione, il rovescio in slice è diventato un'arma durante il palleggio, poi la risposta al servizio e la direzione del dritto”. Il tutto costruito attorno a una condizione atletica dirompente, che il coach australiano spiega in due parole. “Umberto Ferrara. È stato un genio nello svolgere il suo compito. Una cosa fondamentale è non comprimere in due mesi un lavoro che ne richiede sei. Lui ha tracciato il percorso, Jannik lo ha accettato e adesso sta raccogliendo i frutti. Speriamo che diventi un atleta ancora migliore. Adesso comprende molto meglio il suo corpo”.

Iconico scatto a Miami: Jannik Sinner e Laura Pausini, due degli italiani più famosi all'estero

Hanno messo in piedi una macchina quasi perfetta, in cui il “quasi” è atto dovuto alla convinzione che si può sempre migliorare. Ma questa macchina sembra già sufficiente per raggiungere un traguardo che andrà celebrato come (e più di) un trionfo Slam. Siamo tutti d'accordo sul fatto che uno Slam valga più del numero 1 ATP, ma il tennis italiano non ha mai provato questa libidine, questa ebbrezza assoluta. Nicola Pietrangeli, Adriano Panatta, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta hanno vinto un Major senza mai nemmeno avvicinarsi alla leadership mondiale. Per Sinner è tutto diverso e adesso è già tempo di fare tabelle, calcoli, previsioni in vista del sorpasso su Novak Djokovic. Nessuno possiede la bacchetta magica, ma un'attenta analisi del breakdown dei migliori impone di cerchiare (magari con un circoletto rosso, anche se Rino Tommasi aveva coniato il termine per un altro utilizzo) una data: 10 giugno 2024, il lunedì successivo alla fine del Roland Garros.

Quel giorno, a Novak Djokovic scadranno i 2.000 punti della vittoria al Roland Garros 2023, torneo in cui Sinner ne deve difendere appena 45. A Parigi, dunque, Jannik avrà un margine enorme per risucchiare al serbo uno svantaggio che oggi ammonta a 1.015 lunghezze. Da oggi al Roland Garros il sorpasso non è impossibile, ma Jannik avrebbe bisogno di intascare almeno un titolo tra Monte-Carlo, Madrid e Roma, magari sperando in altri capitomboli serbi. Prima di Parigi, i punti in scadenza per Jannik sono 540 contro i 315 di Djokovic. I calcoli non scendono in campo e chiaramente Sinner giocherà ogni partita senza pensare ai numeri, ma arrivare a Bois de Boulogne con il distacco attuale, magari un po' assottigliato, gli offrirà l'enorme, gigantesca, inedita chance di diventare il miglior tennista del mondo anche secondo il computer. Perché – citando ancora una volta Tommasi – i computer sanno fare di conto, ma non conoscono il tennis. Chi conosce il tennis sa bene che Jannik Sinner è già il più forte di tutti.