The Club: Bola Padel Roma
WIMBLEDON

Le chiavi tattiche di Sinner-Alcaraz

Cerchiamo di capire come si potrà sviluppare l'atteso match sul Centrale, che potrebbe diventare un classico del tennis che verrà. Nessuno dei due conosce troppo bene l'erba: Sinner sembra avere un tennis un po' più adatto ai prati, ma la capacità di adattamento di Alcaraz è impressionante.

Davide Pignotti
3 luglio 2022

Ok, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sono già affrontati una volta nel circuito maggiore: era il secondo turno del Masters 1000 di Paris Bercy, lo scorso novembre. Sul cemento del palazzetto parigino vinse Alcaraz, dopo due set tiratissimi, con il punteggio di 7-6 7-5. Facendo un paragone con la musica, quella francese a posteriori sembra più la data zero di una rivalità destinata a durare nel tempo e, magari,fare un pezzo di storia del nostro sport. Questa partita avrà invece il sapore di una prima volta. L’esplosione del 19enne di Murcia, infatti, ha dato una dimensione diversa alla sfida, rispetto a quella (pur importante) che aveva appena qualche mese fa. Fissato per la prima “Middle Sunday” nella storia d Wimbledon, sarà il match più giovane agli ottavi in uno Slam maschile dai tempi di Del Potro-Nishikori agli US Open 2008. A Wimbledon, è l’ottavo di finale più giovane da Connors-Mitton del 1973. L’azzurro è arrivato a Church Road senza aver mai vinto neanche una partita sull’erba nel circuito ATP.

Con questi presupposti, il fatto che sia agli ottavi del torneo più prestigioso al mondo - tra l’altro dopo aver battuto Stan Wawrinka e John Isner - è di per sé notevole. L’ottima prestazione offerta nel match contro Long John, tuttavia, non potrà essere un riferimento troppo realistico. Isner è un giocatore completamente diverso da Alcaraz, in particolare sul lato della mobilità. Nonostante sia ancora un teenager, lo spagnolo ha un fisico già formato e fa di un’esplosività straripante uno dei suoi (tanti) punti di forza. Lo stesso non si può dire per il gigante di Greensboro, che non è mai stato un gatto né lo è diventato ora che è ormai trentasettenne. Complice una prestazione non eccezionale da parte di Isner, l’ex allievo di Riccardo Piatti è parso centrato sia sul lato tecnico che su quello tattico. L’uso equilibrato e intelligente della smorzata, e il sapiente ricorso alla volée di chiusura testimoniano un’evoluzione nella sensibilità e una straordinaria lucidità che sarà indispensabile per disinnescare l’alieno Alcaraz. Notevoli i miglioramenti al servizio, che oltre alla consueta efficienza in risposta - spesso indirizzata al corpo dell’americano per sfruttarne le difficoltà cinetiche - lo hanno condotto a una vittoria netta ma per molti inaspettata.

ASICS ROMA

Lo scontro diretto dello scorso novembre a Parigi Bercy

Le caratteristiche tecniche del ragazzo di Sesto Pusteria sono ormai note: due splendidi fondamentali, un tempo sulla palla straordinario, tutto il resto da migliorare. Il suo tennis è ancora un cantiere aperto. Fin dall’inizio della collaborazione con il nuovo coach Simone Vagnozzi, infatti, la ricerca di nuove soluzioni è stata evidente: l’obiettivo, più o meno dichiarato, è sempre stato quello di far sì che il ragazzo diventi a tutti gli effetti un giocatore a tutto campo, capace di offrire un’alternativa al suo piano di gioco, finora piuttosto istintivo e basato sulla fluidità d’impatto e sulla conseguente pesantezza di palla. Smorzate, gioco al volo e tagli dovranno essere implementati nel suo tennis per evitare che Jannik possa trovarsi ingabbiato dai suoi limiti, come accadde ad esempio a Tomas Berdych. È probabile che Sinner troverà una concorrenza meno agguerrita, ma Carlitos può essere uno spauracchio. Un cambiamento di tale portata ha bisogno di tempo e pazienza. A tal proposito, decisivo sarà l’apporto del nuovissimo supercoach Darren Cahill. L’australiano sembra aver davvero acceso una scintilla nel gioco di Jannik, che finora ha raramente brillato anche per via di una serie infinita di infortuni.

Lo scorso venerdì, Oscar Otte è finito in un tritacarne. 6-3 6-1 6-2 il punteggio finale di una partita in cui Alcaraz ha fatto un po’ quel che voleva con il semifinalista di Halle e Stoccarda, sfoggiando un best of del suo repertorio fatto di colpi violentissimi e carezze improvvise con lob e dropshot dalla precisione irreale. Contro un Alcaraz così, Jannik Sinner dovrà superarsi. Lo spagnolo è nettamente favorito per i bookmakers, nonostante le partite da lui giocate sull’erba siano comunque pochissime. Il motivo, oltre alla sua annata complessivamente straordinaria, risiede nella sua grande propensione al gioco di volo. I primi “esperimenti” londinesi danno ragione ai sostenitori del murciano: per ora, il ragazzo sembra più che a suo agio sui prati. Il numero 7 ATP non dà punti di riferimento, talvolta risultando disarmante nella facilità di esecuzione. Lo spagnolo, tuttavia, ha dimostrato qualche lacuna nella costruzione del punto: più che normale, a un’età in cui l’istinto la fa da padrone. Un’altra chiave del match potrebbe essere il servizio, tutt’altro che una certezza per entrambi: in questo fondamentale i progressi maggiori li ha compiuti proprio Sinner. Che ha dimostrato di avere un plus non indifferente, qual è l’assoluto rifiuto della sconfitta: vincere annullando match point, per lui, sta diventando gioiosa routine. Basterà per sconfiggere un cyborg?

HEAD