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CARLOS ALCARAZ

La semplicità di un numero 1

Ospite di una diretta Instagram con Babolat, il numero 1 ATP scalda i motori per il finale di stagione. Testimonial del brand francese sin dal 2013, ha fissato i Big Three come punto di riferimento. Intanto il Time lo ha inserito nella top-100 dei giovani emergenti più influenti. Lui ripartirà da Nur-Sultan.

Staff Tennis Magazine
29 settembre 2022

Prima o poi, Carlos Alcaraz prenderà confidenza con la luce dei riflettori. Migliorerà l'inglese e saprà gestire sempre meglio richieste, obblighi e pressioni. Adesso è bello godersi un ragazzo che trasuda umiltà e simpatia col suo travolgente sorriso, arma principale per togliersi dall'imbarazzo. Ma è qualcosa di innato, e speriamo che non lo perda mai. Ricordate le finali perdute ad Amburgo e Umago contro Lorenzo Musetti e Jannik Sinner? Durante la premiazione, il suo sorriso radioso poteva persino ingannare sull'esito delle partite. Carlitos lo ha mostrato nuovamente nella serata di mercoledì, quando ha partecipato a una diretta Instagram con Babolat, suo storico sponsor di racchette (e corde). Dieci minuti di chiacchierata con i pezzi grossi dell'azienda: l'amministratore delegato Eric Babolat (che sta portando avanti con successo il percorso avviato dalla sua famiglia quasi 150 anni fa) e Jean-Cristophe Verborg, global sports marketing director della sezione tennis. È lui l'interfaccia tra i giocatori e il marchio, e anche grazie al suo lavoro Babolat è diventata il colosso attuale.

È stato lui a presentare il marchio francese come brand di racchette quando era noto soprattutto per le corde, e fu lui a trattare con Roland Garros e Wimbledon per rendere Babolat fornitore ufficiale.
Missione compiuta.
Volti amici per Alcaraz, che però non ha perso la sua semplicità. Indossando un maglione verde, non aveva preparato chissà quale set per l'intervista. A un certo punto ha fatto cenno di fare silenzio a qualcuno che si trovava nella stessa stanza, a testimonianza della sua genuinità. Unico vezzo: alcuni trofei sullo sfondo, compresi quelli dei due Masters 1000 vinti nel 2022 (Miami e Madrid). Successi che hanno edificato la leadership mondiale, artigliata dopo il trionfo allo Us Open. “Vengo da alcuni giorni di riposo, trascorsi con famiglia e amici, ma adesso è il momento di tornare a lavorare – ha detto il murciano – dopo New York c'era la Coppa Davis, non ho avuto neanche un giorno di pausa e non avevo realizzato quello che avevo fatto. Mi sono preso una settimana di relax in cui l'ho potuto fare, abbassando la tensione”.

«Non sento la pressione di essere numero 1, vado ai tornei e mi alleno come ho sempre fatto. Mi piace giocare e stare sul campo da tennis. Continuerò a fare le stesse cose» 
Carlos Alcaraz
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La diretta Instagram di Carlos Alcaraz con Eric Babolat e Jean-Cristophe Verborg

Stimolato dai suoi interlocutori, ha parlato del passato (“Tutti i bambini hanno dei sogni, io volevo diventare numero 1 del mondo, senza dubbio”) e – soprattutto – del futuro. “Devo continuare a lavorare e vorrei diventare come i Big Three, ovvero trascorrere più tempo possibile in cima. Non sento la pressione di essere numero 1, vado ai tornei e mi alleno come ho sempre fatto. Mi piace giocare e stare sul campo da tennis. Continuerò a fare le stesse cose”. Il legame com Babolat è antico e granitico: “Da piccolo usavo diversi tipi di racchetta, poi ho iniziato con Babolat e sin dall'inizio mi sono trovato alla grande. Mi avete accompagnato per tutta la carriera”. Nella diretta non ha detto tutto, forse perché non ricorda, forse perché l'inglese è ancora un po' zoppicante. Ma si tratta di una storia già lunga e importante. Carlos aveva 10 anni quando il promoter spagnolo lo ha invitato a giocare la Coppa Babolat, poi l'anno successivo hanno iniziato a lavorare con il suo team per farne un baby-testimonial. La prima firma risale al 2013.

“Con Carlos ci sono voluti anni di attenzione specifica, ma noi abbiamo relazioni importanti con i nostri giocatori affinché abbiano una storia significativa con noi – dice Verborg – non vogliamo prendere tennisti già affermati, ma vogliamo farli crescere con il nostro marchio”. Era andata così con Rafael Nadal, il progetto si sta ripetendo con Alcaraz e altri ambasciatori. Per esempio Felix Auger-Aliassime e Leylah Fernandez, con i quali ha partecipato a un evento promozionale proprio a New York, alla vigilia dello Us Open, presso il Court 16 Kid. “È stato bello vedere giocare tanti bambini insieme a me e con altri professionisti – dice Alcaraz – mi piace cercare di far capire loro che tutto è possibile, nella speranza che continuino ad amare il tennis”. Un evento che gli ha portato fortuna, poiché soltanto quattro giorni dopo sarebbe iniziato il torneo (per ora) più importante della sua carriera. Sul piano tecnico, Alcaraz ha fatto alcuni cambiamenti. Dopo i primi anni con la Pure Drive, è passato alla Pure Aero (il modello reso famoso da Rafael Nadal), salvo poi effettuare un aggiustamento nel 2020.

ASICS

Lo spagnolo insieme a Felix Auger-Aliassime e Leylah Fernandez a un evento Babolat prima dello Us Open

Tra una domanda e l'altra, Alcaraz ammette di aver ricevuto un po' di "proposte indecenti" su Instagram

“Era soddisfatto della Pure Aero, ma voleva più controllo – informa il sito Babolat – l'esigenza risale al periodo di lockdown, quindi non era facile andare da lui per effettuare alcuni test come facciamo di solito. Tuttavia, conoscendolo bene, gli abbiamo suggerito di provare la Pure Aero VS. Gli abbiamo dato le racchette e alcuni suggerimenti sull'incordatura: in breve, ha trovato il setting che cercava”. Il nuovo telaio è appena più pesante del precedente (305 grammi contro 300) e ha il telaio più piccolo (98 pollici, due in meno). Da allora, Carlitos ha trovato ancora più fiducia e controllo nel suo attrezzo. La diretta Instagram con Babolat è stata una delle primissime apparizioni pubbliche da quando è salito al numero 1. Era stato accolto dal Re Felipe VI, ha partecipato alla nota trasmissione El Hormiguero ed è stato accolto presso il Palacio de San Esteban a Murcia, in cui è stato ricevuto dalle autorità locali. Nelle ultime due circostanze non sono mancate le domande sulla sua vita privata: lui è ancora un po' a disagio nel parlarne, soprattutto quando ha smentito la relazione con la collega Maria Gonzalez Gimenez, anche lei proveniente da Murcia.

Gli ha dato fastidio che abbiano attualizzato (e reso virale) qualcosa che sarebbe terminato da oltre un anno. È il prezzo da pagare alla popolarità, così come le decine di proposte indecenti che riceve tramite i social network. “Sì, arrivano” ha detto con una risata delle sue, stavolta più timida. Qualcuno sostiene che il suo comportamento sui social media farebbe pensare a una liason ancora in corso con la Gonzalez Gimenez, ma sono questioni private. E Carlos non è ancora pronto per condividerle. È molto più a suo agio quando i rappresentanti Babolat gli chiedono cosa farà da qui a fine stagione. Il programma per restare in vetta è piuttosto denso: venerdì partirà per l'ATP 500 di Nur-Sultan (anche se lui dice ancora Astana), poi due settimane di pausa e un bel tour de force: Basilea, Parigi Bercy, ATP Finals a Torino e Davis Cup Finals a Malaga. Nel frattempo la rivista Time lo ha inserito tra i 100 personaggi emergenti con maggiore influenza, nella sezione Fenomeni. Mica male. Non abbiamo dubbi sul fatto che continuerà a migliorare sul campo. Fuori, ci auguriamo che resti così semplice – e un po' naif – il più a lungo possibile. A noi piace così.