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“La WTA rischia la bancarotta nel 2026”

Dopo anni di operazioni “in entrata”, il Kazakhstan non ha più bisogno di naturalizzare giocatori (nonostate riceva parecchie richieste). Il vicepresidente Yuriy Polskiy rivela che acquisiranno Alexander Shevchenko, poi parla delle cattive condizioni economiche della WTA: "Se le cose non cambiano, rischia la bancarotta"

Riccardo Bisti
22 ottobre 2023

Un tempo erano famosi per aver scambiato gli altri Paesi (Russia su tutti) in una sorta di supermercato. D'altra parte, il Kazakhstan non aveva alcuna tradizione ma tantissime risorse. E così ha iniziato a naturalizzare alcuni “scarti” dei Paesi vicini. Col tempo, tuttavia, il progetto voluto dal ricchissimo Bulat Utemuratov si è rivelato serio e credibile. Non tanto per aver azzeccato l'acquisto della vita con Elena Rybakina, vincitrice di Wimbledon 2022, ma perché il movimento è cresciuto fino a garantire una certa popolarità al gioco. E grazie alla forza economica e politica di Utemuratov è cresciuta anche l'influenza internazionale. È una delle cose più interessanti emerse dalla lunga intervista concessa dal vicepresidente Yuriy Polskiy ai russi di Championat. “Se le elezioni per la riforma della Coppa Davis si fossero svolte oggi, il risultato sarebbe stato molto diverso. Noi eravamo contrari. All'epoca non avevamo ancora un grande peso, mentre oggi (anche se Russia e Bielorussia non possono votare) abbiamo un ottimo sostegno in Asia, e in Europa l'80% dei Paesi ci sostiene e ci consiglia. Asia e Europa raccolgono circa il 70% dei voti totali, sufficiente per far passare qualsiasi decisione”. Ormai è andata, e vedremo cosa succederà dopo il disfacimento Kosmos. Le parole di Polskiy, tuttavia, sono rivelatrici su altri temi caldi. 

IL TORNEO ATP DI ASTANA (PARDON, ALMATY)
Nel 2024 ci saranno importanti cambiamenti. Quest'anno si è giocato in contemporanea a Pechino, ma è destinato a essere collocato nella settimana dopo Shanghai, e sarà il primo torneo indoor della stagione insieme ad Anversa e un altro da stabilire. “Per noi va benissimo: il Kakakhstan è a metà strada tra Cina ed Europa, e non tutti vogliono fare un viaggio così lungo”. Il torneo si sposterà ad Almaty, abbandonando la capitale. Motivo? Intanto Almaty è la città più popolosa del Paese, nonché quella in cui ha iniziato a svilupparsi il tennis. E poi ci sarà upgrade strutturale: l'attuale sede ospita 3.500 spettatori, mentre la nuova arriverà a 12.000. “Oggi abbiamo la garanzia del sold-out sin dai quarti e dobbiamo vendere i biglietti sugli scalini, mentre andare in un impianto nuovo sarà una scommessa”. Il Kazakhstan (insieme ad altri otto eventi) aveva partecipato al bando ATP per ottenere l'upgrade ad ATP 500. Nonostante abbia offerto le migliori condizioni, sono stati premiati altri tornei per ragioni logistiche: bisognava premiare l'Europa (Monaco di Baviera) e il Nord America (Dallas). “Ma stiamo cercando di convincerli a portare un altro 500 in Asia... ed essere noi”. Secondo Polskiy si tratta di un processo lento, ma il Kazakhstan è in prima linea: “Abbiamo già il livello, anche di montepremi, per un ATP 500. Volendo potremmo organizzarne uno in Europa, ma il nostro compito è sviluppare il tennis in Kazakhstan”.

Dall'anno prossimo, il torneo ATP di Astana si sposterà nella modernissima "Almaty Arena"

ASICS ROMA
«Fusione? Per la WTA è questione di sopravvivenza, per l'ATP di reputazione: non vogliono che il circuito femminile fallisca, ma vogliono capire le condizioni» 
Yuriy Polskiy

ALEXANDER SHEVCHENKO IN ARRIVO
Oggi il Kazakhstan non è più affamato di naturalizzazioni. “L'obiettivo principale è avere atleti locali: è una questione di immagine e di reputazione, nonché di qualità del sistema”. A suo dire, quest'anno hanno ricevuto un centinaio di richieste. Sono state tutte rifiutate. “Molti giocatori non hanno il sostegno locale e noi diamo loro la possibilità di allenarsi nelle nostre strutture. Il nostro Presidente dà un'occhiata alle loro carriere e aiuta chi non ce la fa da solo”. Nella maggior parte dei casi, l'aiuto è la possibilità di lavorare ad Almaty, Astana e Shymkent. “In molti casi siamo noi a dire loro che non è il caso di cambiare nazionalità”. Diverso il caso di Alexander Shevchenko, russo, attuale n.84 ATP (impegnato a Basilea, laddove ha superato Fognini nelle qualificazioni).

Attualmente ha il permesso di soggiorno. “Stiamo parlando con lui da tempo, vuole giocare per il Kazakhstan e non vive in Russia da molto tempo. Credo che in futuro otterrà la cittadinanza kazaka e si unirà al nostro team”. Al netto dell'attuale situazione degli sportivi russi, in effetti, oggi farebbe fatica a trovare spazio in Coppa Davis e ottenere l'eleggibilità olimpica. L'idea generale, comunque, è coinvolgere i giocatori sul lungo termine e non rischiare che abbandonino il Paese come è accaduto, per esempio, a Sesil Karatantcheva (tornata a giocare per la Bulgaria). Polskiy ha fatto l'esempio di Yaroslava Shvedova e Yuri Schukin, naturalizzati tanti anni fa e attualmente commissari tecnici delle rispettive nazionali.

Alexander Shevchenko sarà il prossimo giocatore a prendere la cittadinanza del Kazakhstan

Il team kazako di BJK Cup si presenterà a Siviglia con l'ambizione di arrivare in fondo

LA WTA RISCHIA DI FALLIRE
Rispondendo a una domanda sull'opportunità di organizzare un torneo femminile ad Almaty (c'è l'idea di un 250 o un 125: molto dipenderà dalla possibilità di avere o meno Elena Rybakina, il cui status impedisce di giocare più di 1-2 piccoli tornei all'anno), Polskiy ha definito quasi drammatica l'attuale situazione economica della WTA. “Se non cambia, rischia il fallimento nel 2026-2027. Per questo stanno facendo il massimo per cercare di valorizzare i loro grandi tornei. E le discussioni su una possibile fusione con l'ATP sono concrete. Per loro è questione di sopravvivenza, per l'ATP di reputazione: non vogliono che il circuito femminile fallisca, ma vogliono capire le condizioni della fusione". Una delle proposte ATP è una vendita comune dei diritti media: l'idea è cederli in blocco, in modo che le emittenti siano costrette ad acquistare anche la WTA se vogliono i tornei ATP. “In questo modo si pompa artificialmente il loro valore, ma almeno sarebbero trasmessi”. In effetti, qualche giorno fa avevamo evidenziato l'enorme differenza di fatturato tra le due associazioni. Per adesso non si vedono ancora gli effetti dell'investimento della società di private equity CVC, che ha immesso 150 milioni nelle casse WTA in cambio di una percentuale dei diritti commerciali. Rimane il problema di giro d'affari inferiore rispetto all'ATP, che costringe (e Polskiy lo ha confermato) la WTA stessa a intervenire di tasca propria per garantire la parità di montepremi in diversi tornei. Ma al Kazakhstan, questo, interessa relativamente.