Niente fusione: ATP e WTA tratterebbero la sola vendita dei diritti

ATTUALITÀ

13 settembre 2023

Riccardo Bisti
Non ci sarebbe l'idea di una fusione alla base delle discussioni tra ATP e WTA: il progetto si limiterebbe a vendere insieme diritti TV e commerciali. Sono le donne a spingere, probabilmente con l'influenza di CVC Capital Partners.

Si parla da anni di una possibile fusione tra i circuiti ATP-WTA, dai tempi del famoso tweet di Roger Federer. Le voci si sono intensificate quando è giunta notizia di una riunione tra i responsabili dei due tour, in programma a Londra i prossimi 29-30 settembre. Tuttavia, secondo fonti vicine al processo, il colloquio si limiterebbe all'idea di mettere insieme i diritti di trasmissione e quelli commerciali, in modo da aumentarne il valore. Non sarebbe all'orizzonte, dunque, una fusione vera e propria.

Sul tema dei diritti, tuttavia, sembra che sia la WTA (a corto di liquidità) a spingere per l'idea, mentre l'ATP (in posizione finanziaria più solida) sarebbe meno entusiasta. Se anche la collaborazione andasse in porto, in questo momento si parlerebbe soltanto di vendita comune dei diritti. Si ritiene che la creazione di un unico organo di governo non sia possibile, almeno nel prossimo futuro. Non è la prima volta che ATP e WTA trattano sulla condivisione dei diritti mediatici e commerciali. Nel 2021, CVC Capital Partners ha proposto di acquistare una quota di minoranza di entrambi i circuiti: l'ATP rifiutò, mentre la WTA è stata più ricettiva e ha ceduto il 20% dei propri diritti commerciali.

La società di private equity Capital Partners starebbe spingendo per una partnership commerciale tra ATP e WTA

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In virtù di questo, qualcuno sostiene che i desideri WTA sarebbero frutto della spinta di CVC, che vedrebbe la possibilità di fare business con il tennis maschile dalla porta di servizio. Inquesto momento, il circuito femminile genera circa la metà delle entrate rispetto alla controparte maschile (175 milioni di dollari), peraltro in calo dal 2019. Una delle ragioni per cui la discussione è ripresa è il timore che l'Arabia Saudita possa provare a lanciare un equivalente tennistico del LIV Golf Tour.

Come è noto, si sono aggiudicati le Next Gen Finals e hanno tenuto colloqui esplorativi con la WTA (non solo per il Masters, ma anche per aumentare i montepremi, un po' come accaduto con l'Aramco Team Series di golf femminile) e la PTPA di Novak Djokovic. È chiaro che un ipotetico (e danaroso) circuito sostenuto dall'Arabia Saudita potrebbe creare scompiglio nei circuiti già consolidati, come accaduto nel golf, anche se in quel caso si è poi giunti a un accordo. Un ostacolo a questo progetto sarebbe la relativa scarsità di luoghi in grado di ospitare tornei di alto livello. Una vendita comune dei diritti permetterebbe di trovare un respiro finanziario di cui il sistema attuale ha un gran bisogno.