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ROLAND GARROS

La lunga notte di Roger Federer

Lo svizzero lotta per tre ore e mezza, ma alla fine si libera di Koepfer (7-6 6-7 7-6 7-5). Le sensazioni non sono eccelse, ma c’è stupore per la forma fisica: a un certo punto sembrava il tedesco il quasi quarantenne. Ottavo-Show contro Berrettini.

Riccardo Eger
6 giugno 2021

C'è una notizia: Federer può essere competitivo anche sulla lunga distanza. Alla faccia degli scettici e dei detrattori, The Swiss Maestro ha vinto una gran partita contro Dominik Koepfer, gladiatore doc, in quattro estenuanti set. Federer ha vinto giocando male, e anche questa è una notizia di particolare rilievo, tutto sommato positiva per chi, come lo svizzero, ha bisogno di ritrovare il ritmo partita.Il match contro l’arcigno tedesco (n.59 ATP) presentava molte insidie. La prima su tutte era Koepfer stesso, mancinaccio dal temperamento irrequieto e battagliero, le cui traiettorie potevano rivelarsi ancora più fastidiose su un campo così umido e pesante. Aggiungendo l’orario e l’atmosfera poco stimolante del Philippe Chatrier, completamente vuoto a causa delle stringenti restrizioni in vigore in Francia, c’erano tutti gli ingredienti per rendere questo terzo turno uno scoglio complicato da aggirare.

Le trame tattiche della gara potrebbero essere riassunte grossomodo così: vince il punto chi comanda con il proprio dritto sulla diagonale. Poi bisogna considerare l’estro di Federer, le variazioni con il back e la palla corta, che hanno fatto ammattire il tedesco soprattutto nel quarto set, e alcuni fantastici anticipi di Koepfer con il rovescio bimane. Una partita segnata per larghi tratti da molti errori gratuiti, che stupisce particolarmente per la tenuta atletica di Federer, che è stato in campo più di tre ore e mezza dimostrando concreti segnali di miglioramento rispetto alle precedenti comparsate del 2021.

Era quasi l'1 di notte quando Roger Federer ha chiuso il complicato match contro Dominik Koepfer

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Diverso anche l’atteggiamento, propositivo, curiosamente vivace anche dal punto di vista sonoro, a sottolineare i punti cruciali del match con bellicosi “Comiez!” e a sdrammatizzare qualche colpo non riuscito con buffe smorfie di disappunto. Non c’è dubbio che negli spostamenti sembri ancora un po’ limitato, soprattutto dalla parte del rovescio, dove si trova spesso in ritardo e in affanno, e che contro avversari più quotati è difficile pensare di poter vincere concedendosi così tanti passaggi a vuoto. L’elvetico era stato per due volte avanti di un break nel secondo set, e avrebbe potuto chiudere più agevolmente anche il quarto parziale. Affronterà negli ottavi il nostro Matteo Berrettini, il cui cammino è stato molto più agevole.

La mente ritorna al primo precedente tra i due, a Wimbledon 2019. Il romano era in stato di grazia, veniva dal titolo conquistato a Stoccarda e sui prati inglesi raggiunse per la prima volta la seconda settimana di uno Slam. In quell’occasione fu vittima del travolgente effetto Federer, amplificato dal centrale dell’All England Club, e giocò una pessima partita a causa della tensione e dell’inesperienza. Oggi Berrettini è un giocatore con le spalle larghe, progredito su tutte le superfici, e lunedì se la giocherà alla pari, se non da favorito. La buona notizia per Roger è in ottica Wimbledon e (forse) Olimpiadi: se lo scambio non si allunga oltremodo, può essere ancora competitivo. Lo avevamo dato per finito in più di un’occasione, ed è sempre stato capace di rinascere. Il vecchietto, insomma, potrebbe avere ancora qualche cartuccia da sparare.

Roger Federer ha vinto il Roland Garros nel 2009. Inoltre vanta altre quattro finali, tutte perse contro Nadal.