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ATP CUP

Jannik & Matteo sono il presente e il futuro

Pronto riscatto azzurro: bastano i due singolari per superare la Francia e aprirsi uno spiraglio per passare il turno, anche se le chance dell'Italia passeranno da Australia-Russia. Sinner fa il suo dovere, Berrettini serve alla grande. E i due vincono anche il doppio: l'Italtennis è sempre più Jannik & Matteo.

Riccardo Bisti
4 gennaio 2022

Il percorso dell'Italia in ATP Cup non dipende più (solo) dagli azzurri, almeno fino a quando non si conoscerà l'esito di Australia-Russia, ma la reazione è arrivata. La sconfitta contro i padroni di casa doveva essere cancellata il prima possibile: ce l'abbiamo fatta, nel clima spettrale della splendida Qudos Arena di Sydney, impianto funzionale a questo torneo ma (forse) non troppo alla preparazione in vista dell'Australian Open. Già, perché si tratta di un palazzone dello sport al coperto, le cui condizioni di gioco sono ben diverse rispetto a quelle degli altri tornei australiani. Ok, ci sono i tetti retrattili, ma un conto è proteggersi dalla pioggia o dal caldo estremo, un altro è sapere in anticipo di giocare indoor. Meglio per Matteo Berrettini e (soprattutto) Jannik Sinner, che hanno raccolto due vittorie in due set contro la Francia.

Ripescati all'ultimo in virtù del forfait dell'Austria, i francesi avevano messo paura alla Russia grazie al bel successo di Ugo Humbert, capace di battere addirittura Daniil Medvedev. Non è bastato per superare i campioni in carica, ma è certamente servito agli italiani per non prenderli sottogamba. In questo momento, il numero 1 ombra della nazionale è Jannik Sinner, in virtù di uno stato di forma decisamente migliore rispetto al convalescente Berrettini. Ma i numeri dicono altro, dunque l'altoatesino è sceso in campo per primo contro Arthur Rinderknech, da cui aveva perso qualche mese fa a Lione. Ha avuto bisogno di 97 minuti per prendersi la rivincita, sigillando il 6-3 7-6 finale in 97 minuti. Match decisamente più complicato rispetto a quello contro Max Purcell, anche perché ha dovuto recuperare un break di svantaggio nel secondo set.

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"Non ti stanchi troppo quando quando servi così bene, dunque sei pronto per i turni di risposta. Il servizio è una delle mie principali armi: quando funziona, mi aiuta parecchio"
Matteo Berrettini

Fognini si congratula a modo suo con Jannik Sinner dopo la vittoria contro Rinderknech

“Non è mai facile giocare contro di lui, è stato il terzo scontro diretto. Nel primo set sono rimasto in controllo, mentre nel secondo ho perso un po' d'intensità. Lui serviva bene, mi ha messo nei guai ma per fortuna ho trovato una via”. In effetti, Rinderknech (che quest'anno vivrà la sua prima stagione full nel circuito maggiore) ha chiesto moltissimo al servizio. Fino a quando ha tenuto un buon rendimento, ha dato alla sua panchina l'illusione di artigliare il terzo set. “Ma nel tennis bisogna sempre trovare una soluzione – dice Sinner – io per fortuna l'ho trovata”. Una discreta giornata in ufficio, si direbbe in gergo. L'attesa principale era per Berrettini, la cui sconfitta contro De Minaur aveva evidenziato una condizione così così. Normale, dopo lo stop per infortunio e una struttura fisica che richiede un pizzico di tempo in più. La sfida contro Humbert giustificava qualche preoccupazione, anche se il precedente dello Us Open 2020 faceva ben sperare: il francese ha lacune importanti in risposta, dunque si potevano ipotizzare tanti game facili al servizio, per poi cercare la zampata in risposta.

È andata proprio così: Matteo ha tirato 18 ace, non ha concesso neanche una palla break e si è imposto 6-4 7-6, con qualche tremore solo nel tie-break del secondo set, in cui ha dovuto recuperare un mini-break regalato in avvio, con un facile smash a rimbalzo sparato in corridoio. Alla fine ha chiuso con un ace, dando all'Italia un successo che tiene vive le speranze di centrare un posto in semifinale. “È stata una partita molto complicata, soprattutto in queste condizioni – ha detto Berrettini – lui serve molto bene, è un ottimo giocatore, mancino. Ho dovuto giocare il mio miglior tennis nei momenti importanti per vincere. Sono felice della mia prestazione, ma so di aver bisogno di giocare più partite possibili”. E allora si può trascurare il fatto che si sia giocato al coperto, in condizioni diverse rispetto a quelle che troverà a Melbourne, specie nei primi turni, quando il caldo umido dovrebbe farla da padrone. E magari non riuscirà sempre a raccogliere l'85% dei punti con la prima palla e il 59 con la seconda.

Tra le novità del 2022 di Matteo Berrettini c'è la collaborazione con il brand di moda Hugo Boss

L'urlo liberatorio di Matteo Berrettini dopo il successo contro Ugo Humbert

Come è normale, Berrettini è ancora un po' imballato negli spostamenti laterali. Ma non è il caso di preoccuparsi. “Di certo non ti stanchi troppo quando quando servi così bene, dunque sei pronto per i turni di risposta. Il servizio è una delle mie principali armi: quando funziona, mi aiuta parecchio”. Berrettini è poi tornato in campo per il doppio: stavolta non era con Simone Bolelli, bensì con lo stesso Sinner in una coppia che avremmo già dovuto vedere a Indian Wells e (chissà) in Davis, ma per qualche motivo era sempre saltata. I due hanno colto una buona vittoria contro gli specialisti Martin-Roger Vasselin, in un match molto combattuto che permette all'Italia di portare il bilancio complessivo a 4 vittorie e 2 sconfitte. L'assenza di abitudine a giocare il doppio è parsa evidente, ma i due sono talmente forti da compensare la mancanza d'intesa. E poi hanno un buon atteggiamento, oltre alla mentalità vincente. Hanno avuto un matchpoint nel tie-break del secondo set, annullato da un ace di Martin, poi sono stati bravissimi nel super tie-break. Prima sono stati avanti di un break, poi si sono fatti riprendere e i francesi si sono portati 8-7 con due servizi a disposizione. Il match sembrava perduto, invece gli azzurri hanno vinto tre punti consecutivi (6-3 6-7 10-8 lo score finale) che hanno permesso di chiudere la serie con il miglior punteggio possibile. Bravi. 

Adesso possono mettersi comodi e assistere ad Australia-Russia, nella speranza che Medvedev e Safiullin creino un po' di bagarre nel Gruppo B, rimandando ogni esito all'ultima giornata. In caso di vittoria australiana, i canguri sarebbero certi del passaggio in semifinale indipendentemente da qualsiasi risultato di giovedì. Al contrario, il successo dei russi potrebbe aprire uno scenario da mal di testa matematico, con un possibile arrivo a pari punti per tre squadre. In quel caso, entrerebbe in scena la classifica avulsa. Farebbero la differenza match, set e – alla bisogna – anche i game vinti. Il 3-0 contro la Francia, dunque, potrebbe avere un valore. Adesso non ha senza scervellarsi: bisogna attendere cosa accadrà nel match mattutino. L'Italia c'è, pur senza dimenticare che questa competizione ha un valore soprattutto economico di preparazione per il torneo che conta davvero. Un torneo che scatterà il 17 gennaio.