The Club: Bola Padel Roma
IL CASO

I test antidoping di Fabio Fognini

Si diffonde la voce che Fabio Fognini avrebbe mancato due test antidoping (al terzo scattano i procedimenti disciplinari), uno in occasione della finale di Champions League. Lui smentisce: “Unico episodio il 9 maggio, complimenti a chi ha lavorato di fantasia”. Ma la questione merita un chiarimento. 

Riccardo Bisti
21 giugno 2023

Premessa: in tanti anni di carriera, Fabio Fognini ha tenuto comportamenti discutibili, talvolta criticabili. Ma c'è un punto sul quale non può essere in alcun modo biasimato: la correttezza. Non è mai stato protagonista di episodi di anti-sportività, anzi, spesso le sue sfuriate finivano col danneggiarlo. Non sorprende, dunque, che non abbia mai avuto problemi con i test antidoping. Tra il 2017 e il 2021 (l'unico periodo in cui è stato pubblicato il numero esatto di test svolti per giocatore) si è sottoposto a 60 controlli, di cui 37 al di fuori delle competizioni. Negli anni precedenti, i numeri venivano comunicati secondo fasce: da 1 a 3, da 4 a 6 e dai 7 in su. Dal 2014 in poi, Fabio è sempre stato sottoposto ad almeno sette controlli all'anno al di fuori delle competizioni. Non si conoscono i suoi numeri del 2022, anno in cui il programma antidoping è passato dall'ITF all'ITIA (Internazional Tennis Integrity Agency), che già si occupava dei match truccati o presunti tali, ma che non ha ancora pubblicato il dettaglio dei test per giocatore. La premessa serve per inquadrare una faccenda già ripresa da quasi tutte le testate, anche le più importanti.

Fabio sarebbe a rischio squalifica perché ha mancato due “whereabouts”, ovvero l'obbligo di reperibilità per gli ispettori antidoping. In sintesi, ogni giocatore facente parte dell'ITIA International Registered Testing Pool (e Fognini lo è, visto che a inizio anno era tra i top-100 ATP) deve garantire un'ora di reperibilità, 365 giorni all'anno, fornendo all'ITIA un luogo e un orario compreso tra le 5 e le 23. È una delle norme più restrittive del Codice Mondiale Antidoping (di cui il tennis è firmatario), ma è generalmente accettata perché è uno dei modi più efficaci per stanare gli imbroglioni. Insomma, Fognini avrebbe ricevuto un avviso formale per aver saltato due controlli. Secondo le regole, tre controlli mancati in dodici mesi rappresentano una vera e propria violazione del codice antidoping, con tanto di processo ed eventuale squalifica. Nella storia recente c'è chi ha rischiato grosso (Alize Cornet) e chi si sta bruciando la carriera (Inigo Marcondes). In un Paese calciofilo come l'Italia, ad alimentare la fame di titoli ad effetto, l'indiscrezione secondo cui uno dei due Missed Tests sarebbe arrivato in occasione della finale di Champions League.

Nel 2021 ci sono stati 88 "Missed Tests" (1,40% sul totale dei tentativi di controllo), a cui si aggiunsero 27 "Filing Failure"

Fabio Fognini afferma che la versione pubblicata da Sport Mediaset sia quella corretta

ASICS ROMA

I (presunti) fatti: come è noto, Fognini è un acceso tifoso interista. Non lo ha mai nascosto, e un recente post Instagram lo vede sul prato di San Siro insieme a Nicolò Barella dopo la vittoria contro il Milan in semifinale di Champions League. Non sorprende, dunque, che Fabio sia andato a Istanbul per sostenere la sua squadra del cuore. Nell'occasione – hanno scritto in molti – non avrebbe comunicato lo spostamento e gli addetti avrebbero effettuato un tentativo di test (ma quando? Sabato 10 giugno o domenica 11?). A informare dell'avviso è stato lo stesso Fognini con una storia su Instagram (non più reperibile), in cui definiva unfair (ingiusto) il richiamo. A stretto giro di posta è arrivato un mezzo chiarimento, pubblicato da Sport Mediaset e avallato dallo stesso Fognini, che in un'altra Instagram Story ha scritto: “Questa è la versione corretta dei fatti. Complimenti a chi ha lavorato di fantasia”.

In sintesi, il mancato controllo risalirebbe a martedì 9 maggio, quando Fabio aveva comunicato di trovarsi ad Arma di Taggia mentre invece era a Roma per gli Internazionali BNL d'Italia. La sera prima aveva provato a modificare il luogo di reperibilità, ma un problema tecnico del portale WADA glielo aveva impedito. Sebbene avesse fornito gli screenshot del tentativo, gli è stato comunque notificato il Missed Test. Questa è l'unica certezza. Per il resto – per ora – non è dato sapere se sia accaduto qualcosa del genere il 10-11 giugno. In caso affermativo, i test mancati sarebbero due e Fabio dovrebbe stare molto attento a non commettere distrazioni fino a maggio 2024, onde evitare fastidiose procedure (dannose soprattutto per l'immagine). Se invece si trattasse di un'informazione inesatta, e l'unico test mancato fosse quello del 9 maggio, avrebbe ancora un discreto margine.

Secondo Repubblica, i test mancati da Fabio Fognini sarebbero due

Non è un segreto che Fabio Fognini sia un grande tifoso dell'Inter. Qui è in compagnia di Javier Zanetti

Pur concettualmente giusti, i whereabouts sono molto pesanti per i tennisti. Ricordarsi costantemente di comunicare la propria reperibilità, dando un'ora di disponibilità al giorno, può essere molto stressante. Magari diventa routine, ma una dimenticanza ci può stare. Rimane il dubbio: quando un giocatore manca un test è per reale distrazione o perché vuole nascondere qualcosa? Nel 2021 (ultimo anno con il dettaglio dei dati) ci sono stati 88 Missed Tests (1,40% sul totale dei tentativi di controllo), a cui si aggiunsero 27 Filing Failure, ovvero mancati adepimenti all'obbligo di comunicare la disponibilità quotidiana (o un'erronea compilazione del form). Insomma, il caso di Fognini non è l'unico. Il più famoso riguarda Serena Williams, che qualche anno fa mancò un test quando gli addetti dell'antidoping si presentarono nella sua villa e lei, pensando chissà cosa, si rifugiò nella sua “Panic Room”. Interpellata dai giornalisti, l'ITF si limitò a dire che in quella data c'era stato un tentativo di test antidoping. Sul piano disciplinare, molti ricordano il caso di Alize Cornet: nel 2018 la francese fu processata per aver saltato tre controlli tra il 2016 e il 2017.

Il suo avvocato riuscì a invalidare il terzo mancato controllo (l'addetta che l'aveva cercata nella sua abitazione trovò il citofono rotto e i giudici – anche se la decisione non fu unanime – ritennero che non aveva adottato ogni ragionevole sforzo per mettersi in contatto con la giocatrice). Nella malaugurata ipotesi che a Fognini dovessero contestare un terzo test mancato, è chiaro che – dagli elementi a disposizione – quello del 9 maggio 2023 avrebbe ottime ragioni per essere contestato, dimostrando che Fabio aveva provato a modificare il domicilio in tempo utile. Più in generale, al di là di quanto scritto su Instagram e dalle indiscrezioni che trapelano sui social, in questa storia mancano due informazioni che permetterebbero di avere un quadro più chiaro: 1) Quante sono le presunte infrazioni commesse da Fabio? Una o due? 2) Di cosa si tratta esattamente? Reali test mancati o Filing Failure? Anche se hanno lo stesso valore sul piano disciplinare, il dettaglio permetterebbe di avere un'idea precisa. La speranza è di non doverne più parlare, se non per un chiarimento che possa mettere il punto su una storia che in poche ore ha messo in agitazione il piccolo mondo del web tennistico.