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MASTERS A TORINO

Alle ATP Finals con 40 euro (per ora)

Sia pure con tanti asterischi, è iniziata la prevendita per la prima edizione torinese delle ATP Finals. La buona notizia è che i prezzi sono accettabili: per i primi cinque giorni, circa 40 euro saranno sufficienti per assistere alla sessione diurna. Ma attenzione: i costi aumenteranno dal 1 aprile. Tutte le informazioni che interessano davvero al pubblico.

Riccardo Bisti
1 dicembre 2020

Le chiacchiere sono finalmente alle spalle, anche se ne sentiremo ancora molte. A 349 giorni dal via, le ATP Finals di Torino hanno mosso i primi passi. Saltato qualsiasi passaggio di consegne a Londra – per ovvi motivi legati al COVID – lunedì 30 novembre sono uscite le informazioni più attese dagli appassionati. Saranno loro a dover riempire il Pala Alpitour dal 14 al 21 novembre 2021 quando la pandemia, si spera, sarà soltanto un ricordo. Ora conosciamo i nomi degli sponsor, sappiamo che Chiara Appendino non potrà presiedere il Comitato per le ATP Finals quando cesserà di essere sindaco (sarà proprio così e lei non l'ha presa benissimo, anche se si consola con la poltrona di vicepresidente FIT), quale sarà la ricaduta economica o da quali entità è composta la squadra per le ATP Finals. Tuttavia, gli appassionati attendevano notizie sui costi dei biglietti e modalità di acquisto. Le notizie sono discrete: non sarà necessario chiedere un prestito in banca, salvo concedersi un weekend da VIP per semifinale e finale.

O almeno sarà così per le prime sei giornate del torneo: con quaranta euro e spiccioli, si potrà assistere alla sessione pomeridiana dei gironi eliminatori dalle file più alte, definite Galleria 2 (lati est-ovest, quelli sui lati lunghi). Il costo per questo tipo di tagliando è di 38 euro da domenica 14 novembre a giovedì 18. Venerdì, il costo sale a 44. Lo stesso settore costa qualche euro in più per la sessione serale, dove generalmente vengono collocati i match più interessanti. Il prezzo minimo sale a 94 euro per le prime semifinali (una di singolare e una di doppio), 99 per le seconde e 120 per le finali. Va però aggiunto il 10% per i diritti di prevendita. Visto che è quantomeno imprudente aspettare il giorno prescelto per acquistarli (parecchie sessioni andranno esaurite), la maggiorazione va data per scontata. In sintesi, il costo minimo per accedere all'impianto sarà di 41,80 euro. Per assistere alla finale, 132 euro. Attenzione: i prezzi rimarranno validi fino al 31 marzo, poi è probabile che ci sarà un aumento a partire dal giorno successivo. E non sarà un pesce d'aprile.

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Con quaranta euro e spiccioli, si potrà assistere alla sessione pomeridiana dei gironi eliminatori dalla piccionaia, definita Galleria 2 (lati est-ovest, quelli sui lati lunghi).
I matchpoint delle dodici edizioni londinesi delle ATP Finals

Vista la natura dell'evento e la sua esclusività, i prezzi si possono definire nella norma. Basti pensare a quelli per le partite di cartello della Juventus. Per un big match dei bianconeri (in tempi COVID free, s'intende), i costi oscillano tra i 50 e i 250 euro. Visto che l'Allianz Stadium è considerato – a ragione – un salotto del calcio, le cifre per l'accesso al salotto del tennis sono comprensibili. Le famiglie di ceto medio non potranno permettersi i settori definiti Platea, ma è evidente che quel tipo di tagliando sia rivolto a chi ha una notevole capacità di spesa. Il biglietto più caro (Platea 1 Nord o Sud per la finale) costerà 422,40 euro comprensivo dei diritti di prevendita: è evidente che una famiglia non potrà permetterselo. E comunque, sul sito di Ticketone, questa tipologia di biglietti risulta già non disponibile. Più in generale, per ogni sessione sono a disposizione otto categorie: Platea 1, Platea 2 (i più cari), Galleria 1 e Galleria 2 (i più economici). I biglietti nei lati nord e sud, in cui i giocatori si vedono di spalle, sono leggermente più cari. Come programmazione, il torneo sarà identico alle dodici edizioni londinesi: da domenica 14 a sabato 20 le sessioni diurne inizieranno alle 12, il serale alle 18. Prima un doppio, poi il singolare. In assenza di fuso orario, per noi c'è un'ora di anticipo rispetto a quello che ci eravamo abituati per Londra. 

Il Pala Alpitour si trova nel cuore della città, qualche chilometro a sud del centro. Non è difficile da raggiungere in auto (è a pochi chilometri dall'uscita Drosso della tangenziale), anche se l'unica pecca è l'assenza di una fermata della metropolitana nei paraggi. Per chi arriva con i mezzi pubblici, i tram numero 4 e numero 10 sono comunque perfetti. Un po' più complicata la questione dei parcheggi, ma tra Corso Agnelli e Corso Galileo Ferraris c'è comunque un buon numero di stalli. L'impianto si trova proprio accanto allo Stadio Olimpico Grande Torino, cuore pulsante delle Olimpiadi 2006 e sede delle partite del Torino. Sarà interessante vedere se ci sarà una concomitanza tra il tennis e una partita dei granata, il che potrebbe creare qualche difficoltà in Piazzale Grande Torino, con due tipi di pubblico molto diversi che potrebbero incrociarsi. Probabilmente ne terranno conto: il 14 novembre non si dovrebbe giocare il Campionato (la domenica di metà novembre è storicamente destinata alla pausa per le Nazionali), mentre nel giorno delle finali potrebbero esserci varie soluzioni: il Torino potrebbe giocare in trasferta. Se proprio dovesse giocare in casa, il meccanismo di anticipi e posticipi potrebbe evitare imbarazzi (domenica alle 12.30 o lunedì sera potrebbero essere collocazioni anti-incrocio).

Jannik Sinner con il trofeo delle Next Gen Finals: l'augurio degli appassionati è che questa scena si possa ripetere al Pala Alpitour di Torino
Il filmato che nell'aprile 2019 sancì l'assegnazione delle ATP Finals a Torino

Il Pala Alpitour è il miglior palazzetto italiano a utilizzo sportivo, con oltre 14.000 posti a sedere e varie configurazioni possibili: sin dall'inizio, è stato uno dei punti di forza della candidatura torinese. Per questo, tra agosto e settembre, si è creato più di un imbarazzo quando c'è stato il timore di perderlo. Sembrava che i gestori dell'impianto (Live Nation) volessero una cifra troppo alta per affittarlo. Gli organizzatori si erano guardati intorno, individuando nell'Oval del Lingotto una possibile alternativa. Circa un mese dopo, l'allarme è rientrato e si giocherà regolarmente in un impianto che appena sette giorni fa è entrato a far parte dell'International Venue Alliance, ristretto club di impianti gestiti da Oak View Group. In questo modo, avrà un partner ancora più solido per cercare nuovi sponsor e opportunità di crescita. Gli altri impianti di questa curiosa associazione sono l'autodromo di Silverstone (sede del GP di Formula 1), l'ippodromo di Ascot, il Centro Esposizioni NEC nei pressi di Birmingham e il D Live, che a sua volta gestisce ben cinque impianti nella città di Dusseldorf, dallo stadio di calcio al castello passando per alcuni palazzetti con vari utilizzi e capienze. Un'elite di impianti che conferma la leadership assoluta dell'impianto torinese tra quelli italiani. Progettato dall'ingegnere giapponese Arata Isozaki (che per qualche anno gli ha anche dato il nome), è stato inaugurato alle Olimpiadi 2006 per il torneo di hockey su ghiaccio, poi ha ospitato i mondiali di volley e diversi concerti di artisti di fama mondiale, tra cui Madonna, U2, Depeche Mode e Ariana Grande.

Nonostante una capienza inferiore rispetto alla 02 Arena, è un impianto più che degno delle ATP Finals. Ulteriori dettagli sui biglietti: in questo momento, vista l'incertezza dovuta alle restrizioni per il virus, si possono acquistare senza numerazione. Si può selezionare il settore, poi solo in un secondo momento saranno comunicati fila e posto. Il motivo è semplice: qualora dovesse esserci una riduzione della capienza, non tutti gli ordini potranno essere evasi e saranno annullati quelli effettuati per ultimi. Chi vuole essere sicuro di esserci, dunque, avrebbe una qualche convenienza ad acquistarli ora. Qualora il torneo si svolgesse a porte chiuse, proprio come le recenti Finals londinesi, i biglietti non utilizzabili saranno “oggetto di ristoro nelle forme consentite dalle norme vigenti in materia”. È questo l'unico timore di tanti appassionati, rimasti beffati da quanto è successo per l'ultima edizione degli Internazionali BNL d'Italia, per i quali è stato fatto tutto il possibile per evitare rimborsi cash. Le speranze sono due: che la pandemia possa essere considerata solo un brutto ricordo (e dunque il palazzetto si possa riempire), e che possa esserci almeno un giocatore italiano. La pagina ufficiale della biglietteria mostra una foto di Matteo Berrettini, ma i sogni e le fantasia del pubblico mainstream hanno già un sogno. Un sogno dai capelli rossi che risponde al nome di Jannik Sinner.