The Club: Bola Padel Roma
TENNIS CLUB

L’Ambrosiano rischia il crack: Aspria è il salvavita

Lo storico Tennis Club Ambrosiano è sommerso dai debiti. A salvare un pezzo di storia del tennis italiano sarà il gruppo Aspria, già presente a Milano con l’Harbour Club

Staff Tennis Magazine Italia
11 agosto 2020

Lo storico Tennis Club Ambrosiano, sede del trofeo Avvenire («Il torneo che non sbaglia un pronostico» come lo chiama Rino Tommasi visto che l’hanno vinto fuoriclasse come Bjorn Borg, Ivan Lendl, Pat Cash, Stefan Edberg, Goran Ivanisevic, Juan Martin del Potro, Jennifer Capriati e Martina Hingis) sta per diventare inglese. Brian Morris e la sua società Aspria, già proprietaria del celebre Harbour Club di via Cascina Bellaria, è infatti molto vicina all’acquisto del club di via Feltre a Milano, le cui origini risalgono al 1926 ma che negli ultimi anni ha vissuto momenti davvero critici, fino al rischio crac. Secondo quanto scritto ai soci dall’attuale presidente del club, Mattia Trapani, 30 anni, «in data 30 luglio è stato firmato un contratto che prevede l’ingresso di Aspria come socio di maggioranza della società Tennis Club Ambrosiano, tramite la sottoscrizione dell’aumento di capitale votato dall’assemblea lo scorso 15 luglio».

Reportage dal trofeo Avvenire con la presenza di una futura Slammer come Jelena Ostapenko

La situazione finanziaria è davvero complicata: 229 mila euro di perdite, un patrimonio netto negativo di 91mila, 5,2 milioni di debiti e ricavi per 1,2 milioni. Trovare un socio di maggioranza era ormai diventato un obbligo

La situazione finanziaria è davvero complicata: 229 mila euro di perdite, un patrimonio netto negativo di 91mila, 5,2 milioni di debiti e ricavi per 1,2 milioni. Trovare un socio di maggioranza era ormai diventato un obbligo. Negli ultimi anni, un altro imprenditore si era affacciato alla realtà dell’Ambrosiano, Marco Mancin che con la sua società ha realizzato diversi lavori di ammodernamento e ampliamento delle facilities. Alla fine però, sarà Aspria a rilevare un club che rappresenta un pezzo di storia di Milano e del tennis italiano. L’Ambrosiano dispone di strutture importanti: 16 campi da tennis con l’Accademia Vavassori quale partner tecnico per l’attività didattica (uno dei pochi aspetti positivi, per qualità del servizio e numeri raggiunti), palestra, ristorante e bar in 25mila metri quadrati, compreso un pezzo di Parco Lambro, e ha una concessione del Comune di Milano di 20 anni, con scadenza prevista nel 2030, con una cifra di locazione iscritta a bilancio di 10.151,06 euro. 

Già da qualche mese Aspria è entrata quale sponsor del club e ora subentrerà con un aumento di capitale che dovrebbe partire da una cifra di circa 150 mila euro per tamponare le perdite e gestire le pratiche più impellenti e alcuni contenziosi. In una lettera inviata ai soci, il presidente Trapani ha ammesso che «la strada è ancora in salita e i problemi come sapete sono molti. Aspria non ha certo la bacchetta magica, ma siamo fiduciosi di poter superare le difficoltà di questi ultimi anni con il loro aiuto».

I prossimi mesi di settembre e ottobre saranno particolarmente importanti per l’Ambrosiano: Aspria entrerà formalmente come socio di (larga) maggioranza, con la speranza, ma soprattutto l’ambizione, di offrire a Milano un altro polo sportivo di primissimo livello, anche in momento delicati come quello che stiamo vivendo.