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VERSO LA RIPRESA

Lo Us Open dice (quasi) addio ai giudici di linea

Flushing Meadows adotterà il sistema Hawk-Eye Live in 15 campi su 17, riducendo drasticamente l'utilizzo dei giudici di linea. Viene già utilizzato alle Next Gen Finals e al World Team Tennis. Pur avendo un piccolo margine d'errore, sembra destinato a soppiantare l'occhio umano. Anche perché potrebbe convenire...

Riccardo Bisti
9 agosto 2020

L'ultima edizione del World Team Tennis è stata decisa da un punto secco. Durante la finale tra New York Empire e Chicago Smash, la partita decisiva (il doppio femminile) è arrivata al 6-6 del tie-break finale. Tre settimane decise da un solo punto. Sloane Stephens ha servito la prima, ma la risposta di Coco Vandeweghe l'ha sorpresa ed è atterrata nei pressi della riga. In assenza di giudici di linea, la palla non è stata chiamata. L'occhio elettronico ha stabilito che era buona. La Stephens ha chiesto di vedere l'immagine del rimbalzo, una sorta di VAR applicato al tennis. L'immagine ha confermato che la palla aveva colpito mezza riga, dando il via ai festeggiamenti dell'Empire. Vedremo scene simili allo Us Open, poiché anche a New York sarà utilizzato Hawk-Eye Live, strumento che abbiamo imparato a conoscere durante le Next Gen Finals. In assenza di un'occhio umano, le chiamate vengono effettuate direttamente dal sistema elettronico. Le voci registrate gridano out, fault o foot fault. Quando la palla è vicina alla riga, viene trasmessa automaticamente una voce che che trasmette una maggiore urgenza.

Il sistema permette ai giocatori di avere la sensazione che il gioco non cambi così tanto, ma non c'è dubbio che si tratti di una rivoluzione. Gli organizzatori dello Us Open hanno deciso di utilizzarlo su tutti i campi, tranne che sui due principali: Arhur Ashe e Louis Armstrong. Ancora una volta, gli americani saranno i pionieri della tecnologia. 14 anni fa, lo Us Open fu il primo Slam a utilizzare occhio di falco. Nel 2018, è stato il primo a renderlo disponibile su tutti i campi. Il passaggio di quest'anno è ancora più importante: la tecnologia (18 telecamere, di cui 6 dedicate a scovare i falli di piede) non si limiterà a valutare la bontà delle chiamate, ma sarà l'unico giudice. Avrà la prima e l'ultima parola. I giocatori prenderanno confidenza col sistema già in occasione del Western & Southern Open, il Masters 1000 di Cincinnati provvisoriamente piazzato a Flushing Meadows. Carlos Silva, amministratore delegato del WTT, ha mostrato viva soddisfazione. “Il sistema non è perfetto, ma è quasi perfetto. Ed è sicuramente più preciso rispetto agli esseri umani. Per questo, sarò contento di vederlo allo Us Open”.

"I challenge sono una parte divertente del nostro sport, e credo che anche il pubblico la pensi così. Non so se vorrei eliminare del tutto i giudici di linea. Fanno parte del tennis, della sua cultura, lo rendono interattivo"
Jessica Pegula

L'ultimo punto del World Team Tennis 2020, deciso da Hawk-Eye Live

Come ogni novità, anche Hawk-Eye Live ha le sue controndicazioni: rischia di lasciare senza lavoro decine di ufficiali di gara. Ancor più dei costi, è la ragione principale per cui il tennis è restio a utilizzarlo. Molti si domandano quanto diventerebbe complicato il percorso per diventare arbitri, poiché fare da giudice di linea è tappa obbligata del percorso per arrivare agli agognati badge. Parlando con il New York Times, l'amministratore delegato di Hawk-Eye America (James Japhet) ammette di poter perdere il saluto da parte di qualcuno, ma che la spinta al progresso è ormai inarrestabile. Il World Team Tennis lo adotta da tre anni, ma si tratta pur sempre di un'esibizione. E anche le Next Gen Finals non mettono in palio punti ATP. New York, dunque, sancirà l'esordio in eventi davvero ufficiali. Si tratta di una soluzione anti-pandemia, perfetta per adottare il distanziamento sociale e abbassare il rischio di contagi. In sintesi, il torneo ha deciso di limitare al massimo il numero di persone che dovranno essere in loco. Il provvediamento colpisce anche gli ufficiali di gara.

Utilizzando Hawk-Eye Live in 15 campi su 17, ci sarà una notevole riduzione dei giudici di linea: da 350, diventeranno meno di 100. Sui due campi principali, il loro lavoro sarà tradizionale: team di nove persone che lavorano a turni di sessanta minuti. Sugli altri campi ci sarà esclusivamente il giudice di sedia, che si limiterà a chiamare il punteggio e monitorare tutti gli altri aspetti del regolamento. Gli arbitri non avranno l'autorità di modificare una chiamata elettronica, salvo nel caso di danneggiamento del sistema. Se invece il guasto riguardasse soltanto le voci registrate, una luce attaccata sul seggiolone indicherà che la palla è fuori. Come è noto, il sistema non è infallibile. La tolleranza di 3,7 millimetri è stata ridotta a 2, ma la perfezione sembra essere stata raggiunta (o almeno promessa) solo da FoxTenn, sistema concorrente, che però non ha ancora scalzato Hawk-Eye, almeno nei tornei più importanti.

Il "lancio" di Hawk-Eye Live al World Team Tennis
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    Le telecamere ad alta definizione utilizzate da Hawk-Eye Live per tracciare la traiettoria e il punto esatto di rimbalzo di ogni colpo.

La fallibilità del sistema è stata evidenziata anche durante il WTT, nel match tra Jessica Pegula e Bernarda Pera. Avanti 2-1, la Pera ha tirato un colpo che non è stato chiamato ma è stato valutato fuori dagli avversari. Hanno chiesto il replay e la ricostruzione virtuale ha mostrato un segno addirittura dentro al campo. “Ovviamente non era corretto, in quel caso Hawk-Eye si era chiaramente sbagliato – ha detto la Pegula - ci stavamo lamentando, quando l'arbitro ha ricevuto una chiamata dagli uffici di Hawk-Eye e gli hanno confermato che il sistema aveva torto. La palla era fuori. Se non avessimo protestato non sarebbe successo nulla, perché ovviamente l'arbitro si fida della chiamata elettronica”. In realtà, i funzionari di Hawk Eye hanno a disposizione un feed di trasmissione come strumento aggiuntivo in situazioni limite. Anche se avrebbe cancellato una parte della storia, fatta di proteste e sfuriate passate alla leggenda, Hawk-Eye Live ha parecchi sostenitori. Tra loro c'è Donald Young, che lo ha definito addirittura fantastico. “La palla arriva molto in fretta, la si può vedere meglio con Hawk-Eye che con decine di occhi. A volte può essere strano, alcune chiamate hanno avuto bisogno di una correzione, ma nel corso degli anni è migliorato. E ora penso che sia molto preciso”. Lo Us Open non sarà solo pioniere, ma anche apripista: sarà usato anche nei tornei del circuito. Fino ad oggi, l'ATP ne aveva autorizzato l'utilizzo solo alle Next Gen Finals, mentre ora lo ha sdoganato in via provvisoria. Più prudente la WTA: per ora, lo vedremo soltanto al Western & Southern Open.

Gli esperti pensano che Hawk-Eye Live avrà una diffusione importante nei prossimi due anni: svanita la pandemia, rimarranno i vantaggi pratici e – udite udite – economici. Se è vero che il sistema è piuttosto costoso, è anche vero che costa parecchio pagare vitto, alloggio e mini-stipendio a centinaia di giudici di linea. Per questo, buona parte dei tornei potrebbero avere convenienza a utilizzarlo. Ma c'è anche chi è contrario. Ad esempio Jessica Pegula, al di là dell'episodio narrato qualche riga fa, spera che i giudici di linea non facciano la fine di quelli del net, ormai spariti da vent'anni. “I challenge sono una parte divertente del nostro sport, e credo che anche il pubblico la pensi così – ha detto – non so se vorrei eliminare del tutto i giudici di linea. Fanno parte del tennis, della sua cultura, lo rendono interattivo”. Tuttavia, il progresso sembra inevitabile. Ormai è impossibile vivere senza tecnologia. E non è detto che Hawk-Eye o FoxTenn siano gli strumenti definitivi. Già si parla di utilizzare una particolare vernice attiva per le linee, in modo da ridurre – e magari azzerare – il margine d'errore. Insomma, la strada sembra segnata. Il COVID-19 la sta semplicemente accelerando.