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IL CASO

I guadagni di Berrettini e la puntata di Report

La nota trasmissione RAI ha realizzato un servizio sulla SRL aperta da Berrettini nel Principato di Monaco. Lo hanno cercato anche a Vienna. Il romano non viene messo in buona luce, nonostante si ammetta che è tutto regolare. Una pressione morale che non condividiamo.

Riccardo Bisti
9 novembre 2021

Tutto regolare, tutto previsto dalle norme”. Nella chiosa finale dopo il servizio andato in onda lunedì 8 novembre, il conduttore di Report Sigfrido Ranucci utilizza queste parole per descrivere l'attività di Matteo Berrettini nel Principato di Monaco, laddove il numero 1 azzurro ha aperto una SRL di cui è amministratore, traendone benefici di natura economica. Qualche secondo dopo, Ranucci ribadisce: “Tutto regolare, per carità, però con noi potresti parlare”. Quel “tutto regolare” toglie forza a una servizio andato in onda in prima serata e in cui – francamente – Berrettini non viene trattato troppo bene. Nessuna accusa, per carità, ma il servizio è strutturato in modo tale da costruire un'immagine non troppo positiva dell'atleta. Basti dare un'occhiata ai commenti sulle pagine social di Report, in cui una buona fetta di internauti – dopo aver visto le immagini – non gli riserva parole troppo gentili. Ma di cosa si parla, esattamente? Report affronta una questione antica, ma che fa sempre presa sull'opinione pubblica: la residenza all'estero di personaggi famosi, spesso in luoghi con fiscalità agevolata. “Creano una star company in una rocca, in uno sputacchio, e ci infilano i milioni dei montepremi” dice Gian Gaetano Bellavia, esperto di riciclaggio.

Il caso di Berrettini è noto da tempo e ne avevamo scritto un paio di mesi fa, quando ne aveva dato notizia il sito del Corriere della Sera. Nel giugno del 2020, tramite una scrittura privata, è stata fondata ACEMAT Sarl, società che si occupa di tutti gli aspetti legati alla carriera di Berrettini, oltre alle sue operazioni finanziarie e immobiliari. Come spiega il servizio di Report, il denaro guadagnato dall'atleta (nel solo 2021, Berrettini ha guadagnato oltre 3 milioni di dollari in premi ufficiali) finisce alla società e non nelle tasche del giocatore, inteso come persona fisica, il quale si limiterebbe a intascare un compenso dalla società stessa in qualità di amministratore. Come spiega Ranieri Razzante (docente di legislazione antiriciclaggio), una SRL ha aliquote più basse rispetto alla persona fisica e può scaricare più costi. In altre parole, il sistema riduce al minimo la dispersione fiscale dei premi lordi intascati da Berrettini. Vale la pena ripeterlo: strategia perfettamente legittima e per questo non riteniamo giusto criticare (o fare allusioni) chi ne trae beneficio. Semmai – se lo si ritiene sbagliato – sarebbe opportuno prendersela con chi (i vari governi) permette questo tipo di operazioni. La puntata di Report inizia ricordando che, su 100 sportivi italiani residenti all'estero, 70 hanno scelto luoghi con fiscalità agevolata.

PLAY IT BOX
“Tu rappresenti degnamente il nostro Paese all'estero, ma è qui che sei amato, idolatrato, celebrato. Ed è qui che tu potresti contribuire maggiormente alla crescita del Paese: al welfare, alla sanità e all'istruzione"
Sigfrido Ranucci

Il servizio di Report sulle questioni finanziarie legate a Matteo Berrettini

Per individuare eventuali irregolarità, l'Agenzia delle Entrate può effettuare controlli che però non sono semplici, prevedendo uno scambio di informazioni con l'estero. E comunque sono effettuati a campione. “Negli ultimi 15 anni sono stati recuperati 40 milioni di euro” dice il servizio. Viene menzionato l'ex motociclista Max Biaggi (residente da anni a Monte Carlo), che ha avuto problemi con il fisco per i guadagni negli anni 2003 e 2004, ma in entrambi i casi ha avuto ragione (Cassazione per il 2003 - sarebbe tutto da rifare -, Appello per il 2004). La premessa, tuttavia, non ha nulla a che vedere con Berrettini. L'inviata Giulia Presutti è andata a Monte Carlo, chiedendo di Matteo al Country Club. “Quando è qui, viene. Non so quanto spesso” si sente dire da un'addetta del circolo. “Sinner viene un po' meno”. Bella forza: pur avendo entrambi residenza a Monte Carlo, Berrettini si allena proprio nel circolo monegasco, mentre tutti sanno che Sinner fa base presso il Piatti Tennis Center di Bordighera, distante meno di 30 km (e 40 minuti d'auto) dal Principato. L'inviata si reca poi in Avenue Albert II 17, laddove ha sede ACEMAT, scoprendo che si tratta di un palazzo di uffici in cui diverse società hanno sede nello stesso piano, ma in cui non lavora nessuno. “Si insediano qui, ma non li abbiamo mai visti di persona. Vengono a prendere la posta e poi vanno via” le viene detto. Nulla di sorprendente. E, soprattutto, nulla di illecito.

Report ha poi chiesto di parlare con il giocatore, ma ha ottenuto il diniego tramite la sua agenzia di rappresentanza, la LJ Sports Group SA (la cui sede legale si trova in Lussemburgo), fondata lo scorso anno da Ivan Ljubicic. Entrato nel team nell'ottobre 2020, Berrettini è il cliente principale di una scuderia che comprende anche Borna Coric, il giovane talento Duje Ajdukovic, Donna Vekic, il pilota di F1 Nico Hulkenberg e il calciatore Ivan Perisic, oltre a diverse giovani promesse di varie discipline (tennis, calcio e basket). Alla richiesta di intervista ha risposto direttamente Ivan Ljubicic con una mail del 20 ottobre, il cui contenuto è visibile: alcuni fotogrammi consentono di leggerla per intero. Essendo corrispondenza privata, e definita Riservata Personale, non ne riportiamo il testo. In sintesi, Ljubicic sostiene che la sua agenzia ha come priorità la privacy dei propri clienti, soprattutto in merito ad aspetti della loro vita che non dovrebbero essere sottoposti a esposizione mediatica. Dal fotogramma, inoltre, si evince che Report aveva fatto richiesta all'ATP per effettuare riprese durante il torneo ATP di Vienna, anch'essa respinta dall'agente di Berrettini. Nonostante il diniego, giornalista e operatore si sono ugualmente recati nella capitale austriaca, laddove Matteo era impegnato per l'ATP 500 (ha perso nei quarti contro Carlos Alcaraz, poi si è ritirato da Parigi Bercy per un dolore al collo).

Oltre ad allenare Roger Federer negli ultimi anni di carriera, Ivan Ljubicic ha lanciato la sua agenzia di management

Berrettini è cliente di LJ Sports Group dall'ottobre 2020

Il servizio mostra Giulia Presutti in attesa fuori dall'hotel, chiedendo informazioni anche ai drivers del torneo. “Berrettini non vuole essere filmato e intervistato da voi, si è lamentato due volte” dice un autista. Arriva poi un'addetta dell'organizzazione: “Siamo preoccupati per Berrettini, ci hanno detto che ci sono giornalisti con telecamere”. La Presutti riesce comunque a intercettare il giocatore all'uscita dall'hotel, avvicinandolo con uno stile simile a quello che siamo abituati a vedere nei servizi de “Le Iene”. Gli chiede informazioni sulla sua SRL, e il giocatore risponde: “Devi sentire la mia agenzia”
“L'abbiamo sentita”
“Ok, non so che dirti”
E si chiudono le porte dell'auto che dal Grand Hotel di Vienna lo porta alla Stadthalle.
Vedendo queste immagini, lo spettatore meno informato potrebbe pensare che Berrettini abbia qualcosa da nascondere e fugga per nascondere chissà quale segreto. In realtà non c'è alcun mistero. Semplicemente, chi cura gli interessi di Berrettini (difficile immaginare che la creazione di ACEMAT sia stata iniziativa di un ragazzo di 25 anni, per quanto preparato e intelligente) ha individuato una soluzione – perfettamente legale, vale la pena ripeterlo – per ottimizzare i suoi guadagni. A servizio ultimato, la chiosa di Sigfrido Ranucci si rivolge direttamente a Berrettini.

Tu hai la residenza a Monte Carlo e hai anche una società che ha sede a Monte Carlo, con un ufficio senza persone. Siccome sei il proprietario di questa società ti sei anche nominato amministratore per risparmiare un po' sulle spese. Tutto regolare, tutto previsto dalle norme. Ma allora perché con noi non parli? Tu rappresenti degnamente il nostro Paese all'estero, ma è qui che sei amato, idolatrato, celebrato. Ed è qui che tu potresti contribuire maggiormente alla crescita del Paese: al welfare, alla sanità e all'istruzione. E invece contribuisci a quel Paese, a quello sputacchio, rocca, che è già ricco di suo perché cannibalizza fiscalmente gli altri Paesi. Ora, è tutto regolare, per carità, però, insomma, con noi potresti anche parlare”. Un discorso non troppo convincente, in cui – pur ammettendo la piena legittimità della situazione – vengono posti a Berrettini quesiti di natura morale ed etica. E qui entra in ballo la sensibilità personale: un atleta, milionario, dovrebbe avere a cuore welfare, sanità e istruzione del Paese in cui è nato? Anche se non ne usufruisce più? Facciamo un esempio: lavorando con il proprio corpo, in caso di infortuni o necessità di terapie, è pacifico che Berrettini non possa certo rivolgersi alla sanità pubblica italiana, bensì a specialisti privati. E allora perché dovrebbe contribuire a servizi dei quali non usufruirà mai? Si può essere d'accordo o meno con questa visione, ci sono atleti che hanno scelto di pagare le tasse nel loro Paese, ma ci sembra francamente ingiusto che Berrettini (e chiunque altro) venga sottoposto a pressioni morali per la sua condotta extra-campo. In chiusura, Ranucci informa di un'altra mail di (probabilmente) Ljubicic, il quale afferma che Berrettini non parla con Report perché attualmente è impegnato in competizioni importanti. L'allusione è alle ATP Finals di Torino (i suoi match, tra l'altro, saranno trasmessi in chiaro dalla stessa RAI) e alle Davis Cup Finals, in cui vestirà la maglia azzurra. Nelle quali cercherà di non farsi distrarre da questa storia.