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US OPEN

Dodici curiosità sullo Us Open 2023

Aiutandoci con il Grand Slam Record Book 2023, raccontiamo alcune curiosità e aspetti regolamentari dell'imminente Us Open, non conosciuti a tutti. È un ottimo modo per arrivare preparati e godersi al meglio lo spettacolo di Flushing Meadows. 

Riccardo Bisti
26 agosto 2023

Manca sempre meno allo Us Open 2023. Per due settimane, l'interesse sarà focalizzato esclusivamente su New York. Avremo tempo di affrontare i temi di natura agonistica: adesso vale la pena dare un'occhiata ad alcun regole che i giocatori (e il pubblico) dovranno rispettare presso il Billie Jean King National Tennis Center. Non tutte sono conosciute al pubblico, dunque vale la pena elencarle, premettendo che la bibbia di riferimento è il codice di condotta adottato dai tornei del Grande Slam per giocatori e ospiti vari. Una rinfrescata a certe regole ci farà bene, oltre a permetterci di godere al meglio lo spettacolo che sta per cominciare.

L'ETÀ MINIMA
Per partecipare allo Us Open bisogna aver compiuto almeno 14 anni. Limitazione imposta parecchi anni fa dopo la grave crisi personale avuta da Jennifer Capriati. In campo femminile, in particolare, l'attività deve rispettare certi paletti fino al compimento della maggiore età, mentre c'è il divieto assoluto di competere al di sotto dei 14 anni. Non tutti sono d'accordo, perché il tennis è business e se un giocatore ha (potenzialmente!) la possibilità di esprimere un livello redditizio prima di compiere 14 anni... perché impedirglielo? Casi di questo tipo sono rarissimi (l'ultima è stata Coco Gauff) e si verificano soprattutto nel femminile, ma siamo d'accordo sull'esistenza di un limite. Sotto i 14 anni, un essere umano è ancora lontanissimo dal pieno sviluppo fisico e mentale. Al contrario, non esiste un'età massima. È il decadimento fisico a svolgere il suo compito, senza che sia necessario mettere delle regole.

NON È NECESSARIO AVERE UNA CLASSIFICA MONDIALE
104 dei 128 posti nel tabellone principale vengono assegnati in base al ranking, e anche l'ammissione nelle qualificazioni è basata sulla classifica. Però le wild card sono aperte a tutti. Può dunque capitare che – per qualsiasi motivo – gli organizzatori decidano di assegnare una wild card (per il main draw o per le “quali”) a chi non ha neanche un punto. In particolare, lo Us Open riserva un paio di inviti ai campioni NCAA e ai vincitori dei Campionati Nazionali Under 18. Ed è possibilissimo che i ragazzi provenienti da questi tornei non abbiano ancora intrapreso l'attività professionistica. Più in generale, le wild card possono essere assegnate a chiunque.

IL CODICE DI CONDOTTA
Non solo norme e regolamenti: chi gareggia allo Us Open deve rispettare un codice di condotta specifico che si basa sulla tradizione e la storicità del tennis. “I giocatori devono comportarsi in modo corerente con l'etichetta, lo spirito, la sportività e gli standard di comportamento richiesti da questo sport” dice il Consiglio d'Amministrazione USTA. Non si può utilizzare un linguaggio volgare, non si può danneggiare qualsiasi parte della struttura, bisogna arrivare in orario (specificano anche questo!) e – ovviamente – non si possono assumere sostanze vietate. “Alcune norme comportamentali possono essere sanzionate soltanto dal giudice di sedia” dice l'ex doppista Eric Butorac, che oggi gestisce i rapporti con i giocatori per conto della federtennis americana. “I professionisti hanno un'idea chiara su cosa devono fare e sanno quando hanno oltrepassato il limite. Se rompono una racchetta o scaraventano una palla fuori dal campo, sanno che riceveranno un warning”

Lo Us Open è l'unico Slam a pagare i raccattapalle, che vengono compensati con 16 dollari all'ora.
PLAY IT BOX

IL CODICE DI CONDOTTA... PER GLI SPETTATORI
Anche il pubblico deve rispettare determinate norme comportamentali. Alcune sono banali, ma – come si dice in questi casi – è sempre meglio abbondare. Il pubblico non può entrare in campo, deve sempre indossare abiti e calzature (insomma, non si può stare a torso nudo), l'alcol deve essere consumato in modo responsabile e non si possono tenere aperti gli ombrelli durante il gioco. Quest'ultima regola ci sembra parecchio fiscale, ma tant'è... “Chi non rispetta il codice sarà soggetto a espulsione dall'impianto senza rimborso, nei casi più gravi potrebbe essere arrestato o comunque bandito dalle prossime edizioni dello Us Open”.

C'È IL DRESS CODE ANCHE A NEW YORK
“Ogni giocatore deve essere vestito in modo professionale. Il suo abbigliamento deve essere pulito e consueto”. Come a dire che la stravaganza non è tollerata. Se l'arbitro non dovessere ritenere accettabile qualsiasi outfit, avrà l'autorità di ordinare al giocatore di cambiarsi immediatamente. A differenza di Wimbledon, laddove è richiesto il bianco, a New York non ci sono limiti in questo senso anche se gli abiti devono essere disegnati da un produttore “approvato”. Le restrizioni principali riguardano le dimensioni dei loghi, che non devono superare – approssimativamente – 3 pollici per 2.

DRESS CODE PER IL PUBBLICO
Anche gli spettatori non possono vestirsi a piacimento. In particolare, "è vietato indossare indumenti o accessori con messaggi o immagini indecenti, inappropriate oppure offensive”. Negli ultimi anni, il tema è diventato particolarmente delicato perché diversi spettatori hanno sfruttato la visibilità del tennis per lanciare messaggi politici di vario genere. La faccenda si è intensificata con la guerra russo-ucraina.

I RACCATTAPALLE
Esiste un duro processo di selezione per diventare ballboys o ballgirls. Tra le migliaia di candidati ne vengono selezionati circa 300, ma 200 di loro hanno già lavorato allo Us Open. I nuovi vengono scelti al termine di un complesso percorso di prova che si svolge a fine giugno. Si sono presentati in 1.200 per accaparrarsi uno dei circa 100 posti a disposizione. I test mettono alla prova concentrazione, velocità, agilità e coordinazione occhio-mano. I candidati devono muoversi rapidamente sul campo e consentire che il match si sviluppi con continuità. I limiti di età sono uguali ai tennisti: il minimo è 14 anni, mentre non esiste un limite massimo. Come è noto, lo Us Open coinvolge spesso reduci di guerra, talvolta con menomazioni importanti. Inoltre è l'unico Slam a pagare i raccattapalle, che vengono compensati con 16 dollari all'ora.

Il processo per diventare raccattapalle allo Us Open è molto severo

Un attempato raccattapalle porta a casa un punto contro Blake e Wozniacki

I VINCOLI DI TEMPO
Esistono regole specifiche riguardo al ritmo di gioco, per evitare inutili perdite di tempo. Lo schema si chiama 1-4-1. Quando i giocatori entrano in campo, hanno un minuto per presentarsi a rete per il rituale del sorteggio con il giudice di sedia. Poi ci sarà un palleggio di quattro minuti, seguito da un altro minuto prima che inizi la partita. Tali meccanismi sono stati inseriti per velocizzare lo spettacolo, ma vengono rispettati con una certa elasticità. Non ci sono problemi, insomma, se si sfora di 10 secondi o se si vuole provare un servizio in più.

SOLO UN TOILET BREAK
Secondo il regolamento degli Slam 2023, i giocatori possono chiedere il permesso di lasciare il campo per andare al bagno, per cambiarsi, o per entrambi i motivi. Non sono tollerate altre uscite dal campo. In singolare lo si può fare soltanto una volta, mentre in doppio sono consentite due pause. Se i partner lasciano il campo in contemporanea, vale come una singola uscita. Tale norma è discutibile: il doppio richiede meno energie psicofisiche, dunque è meno probabile che i giocatori abbiano necessità di questo tipo. Al contrario, i match di singolare particolarmente lunghi potrebbero richiedere almeno un'uscita in più. È vero che alcuni giocatori esagerano (Tsitsipas, sei in ascolto?), ma se fossimo nel Comitato degli Slam ragioneremmo su un possibile secondo stop se la partita supera le 3-4 ore di gioco. Ovviamente i giocatori devono essere accompagnati da un ufficiale di gara. Deve verificare che non utilizzino il tempo fuori per altri scopi.

L'ACCESSO A STANZE SILENZIOSE
La USTA ha lanciato un programma di salute mentale. Inaugurato nel 2021, prevede la messa a disposizione di una sala silenziosa adiacente agli spogliatoi, in cui i giocatori possono riposarsi o addirittura dormire se devono giocare molto tardi, oppure se hanno molto tempo a disposizione. “C'è una stanza con alcuni letti, una con diverse sedie a straio e uno spazio davvero silenzioso in cui i giocatori possono rilassarsi” dice Butorac.

NON C'È L'OBBLIGO DI ALLOGGIARE NELL'HOTEL UFFICIALE
I tennisti possono stare dove vogliono. Il torneo mette a disposizone un hotel ufficiale in cui ogni atleta ha a disposizione due camere. Se decidono di pernottare altrove, ricevono un rimborso di 600 dollari a notte. Come se non bastasse, il torneo offre il servizio di acconciature, taglio di capelli, manicure e pedicure presso il salone Julian Farel che si trova all'interno dell'Arthur Ashe. C'è poi un asilo nido per i tennisti con figli (che sono sempre di più).

TUTTI POSSONO GIOCARE A FLUSHING MEADOWS
Costruito nel 1978, l'attuale impianto dello Us Open sorge sul terreno che F.Scott Fitzgerald aveva definito Valle delle Ceneri nel Grande Gatsby. Il bello è che chiunque ci può giocare, ovviamente non nelle settimane del torneo. Lo Us Open si gioca su 17 campi e tutti (compreso l'Arthur Ashe) possono essere affittati. Si tratta di un'esperienza imperdibile per ogni appassionato, che ha la possibilità di giocare sugli stessi campi dei campioni. Con una sola differenza: giocare con gli spalti vuoti non deve essere il massimo...