The Club: Bola Padel Roma
DAVIS CUP FINALS

Volandri ha scelto l'usato sicuro: Fognini-Bolelli

Per risolvere il problema-doppio, fatale nel 2021, Filippo Volandri sacrifica Lorenzo Sonego e dà spazio al doppio Fognini-Bolelli, scegliendo Musetti come alternativa agli intoccabili Berrettini e Sinner. La qualificazione (almeno come secondi) dovrebbe essere una formalità, ma il problema potrebbe arrivare nei quarti: Spagna o Serbia (con Djokovic).

Riccardo Bisti
16 agosto 2022

Le intenzioni sono chiare. Filippo Volandri le ha persino verbalizzate, lasciando intendere come pensa di portare l'Italia a vincere la Coppa Davis, o meglio quel che ne resta. Secondo i nuovi regolamenti, le convocazioni devono essere diramate con un mese d'anticipo: per il girone di Bologna contro Croazia, Argentina e Svezia, il livornese ha scelto Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Fabio Fognini e Simone Bolelli. “Faremo tesoro dell'esperienza del 2021” recita nel virgolettato del comunicato stampa della FIT. L'allusione è alla sconfitta contro la Croazia e alla necessità di schierare un doppio competitivo, nostro tallone d'achille nelle ultime partite. E allora ha scelto l'usato sicuro, favorito da una formula che consente di schierare cinque giocatori rispetto ai quattro del passato, quando chiamare due doppisti puri era considerato un azzardo. Ha scelto Fognini-Bolelli, autori di una buonissima stagione, con un passato di prestigio e in piena corsa per un posto alle ATP Finals. E pazienza se hanno perso nettamente al primo turno di Cincinnati, contro gli Special Ks, Kyrgios-Kokkinakis. Per nostra fortuna l'Australia è in un altro girone, e comunque Kyrgios non ci sarà. Ma torniamo all'Italia: Volandri doveva sciogliere un nodo non da poco. Lasciando perdere suggestioni e fantasie, doveva tenere fuori uno dei sei convocabili.

Ha optato per Lorenzo Sonego, che pure era stato titolare a Torino lo scorso anno, e anche a Bratislava. I risultati del 2022, tuttavia, gli hanno facilitato il compito. La squadra (salvo imprevisti e/o infortuni) è fatta: Sinner e Berrettini in singolare, Fognini-Bolelli in doppio e Musetti alla bisogna. Provando a entrare nella mente di Volandri, è possibile che preferisca Musetti a Fognini per il ruolo di prima riserva in singolare: un po' per l'età, un po' perché Lorenzo ha superato brillantemente il battesimo di fuoco a Bratislava. Insomma, scelte sensate e tutto sommato facili. Volandri ha un ottimo rapporto con Sonego: era nel suo box anche al recente torneo di Kitzbuhel, ma al momento di diramare le convocazioni è necessaria una valutazione a 360 gradi. Per quanto il torinese abbia avuto una reazione d'orgoglio a Cincinnati, superando le qualificazioni, i numeri certificano che il 2022 di Musetti è stato migliore del suo. Ma chissà che le prossime settimane non possano cambiare qualcosa: i capitani possono effettuare dei cambi in extremis ed è chiaro che un grande Us Open di Sonego potrebbe alimentare qualche dubbio in Volandri.

Una mancata qualificazione ai quarti sarebbe un fallimento. Con una squadra del genere, è impensabile non arrivare tra le prime due contro Croazia, Argentina e Svezia.
ASICS ROMA

Il quintetto italiano che giocherà il Girone A delle Davis Cup Finals

La necessità di diramare le convocazioni con un mese d'anticipo è a uso e consumo della stampa, ma non è detto che i giocatori che scenderanno in campo saranno quelli annunciati. Per l'Italia, tuttavia, l'orientamento è chiaro e traspare dalle parole di Volandri. “Sono sicuro che la squadra si farà trovare pronta e darà il massimo per centrare la qualificazione ai questi e volare così a Malaga per la fase decisiva – ha detto – giugno e luglio hanno visto i nostri tennisti conquistare bellissimi successi in singolare con Matteo, Lorenzo e Jannik e abbiamo anche una coppia di doppio competitiva e affiatata come quella composta da Fabio e Simone, che di recente hanno vinto il torneo di Umago e giocato la finale a Bastad: non a caso sono in corsa per la qualificazione alle ATP Finals”. Una presa d'atto della realtà chiara, evidente, solare. Il ruolo di capitano impone una certa diplomazia, ma è meno condivisibile l'asserzione secondo cui il girone è “duro, probabilmente uno dei più equilibrati”. La verità è che una mancata qualificazione sarebbe un fallimento. Con una squadra del genere, è impensabile non arrivare tra le prime due contro Croazia, Argentina e Svezia.

I calcoli sono fin troppo facili: battere la Svezia dei fratelli Ymer (rimasti orfani anche di capitan Soderling) è doveroso, poi – per essere eliminati – dovremmo perdere sia contro Croazia che Argentina. È vero che lo scorso anno abbiamo ceduto proprio ai croati, che peraltro quest'anno hanno un Coric in più. Ma noi avremo Berrettini a ristabilire le gerarchie. Partita complicata, ma in cui siamo leggermente favoriti. Al contrario, non si può pensare di perdere sul cemento indoor contro l'Argentina. Sono lontani i tempi di Del Potro e Nalbandian: con tutto il rispetto per Schwartzman, Cerundolo, Baez e un buon doppio (Zeballos-Gonzalez) perdere questa partita sarebbe molto sorprendente. Semmai sarà interessante vedere cosa accadrà a Valencia, da cui emergerà la nostra avversaria nei quarti. Inutile nascondersi: sarà una tra Spagna (senza Nadal) e Serbia (con Djokovic). A questo link, tutte le convocazioni. La Corea sarà la vittima sacrificale, così come il Canada: nonostante la wild card ottenuta per l'esclusione della Russia conferisse una sorta di obbligo morale a schierare la migliore formazione, i canadesi faranno a meno di Auger-Aliassime, Shapovalov e del desaparecido Raonic. Una figuraccia a tavolino che si estenderà sul campo.

HEAD

Se l'Italia dovesse perdere il primo match contro la Croazia, l'ostacolo principale per il secondo posto sarebbe l'Argentina di Diego Schwartzman

La presenza di Novak Djokovic ha cambiato il volto del team serbo

In ottica Malaga, dunque, bisogna capire se sarà meglio affrontare la Spagna o la Serbia. La discriminante è Djokovic: molto legato al suo Paese, sembra aver deciso di fare la campagna del 2022. Pescarlo nei quarti non sarebbe una buona notizia, anche perché ha ottimi scudieri (Kecmanovic, Krajinovic, Djere e Lajovic). Il problema dei serbi è la totale assenza di doppisti. Al contrario, la Spagna ha un team molto competitivo con Alcaraz, Carreno, Bautista, Davidovich e il doppista Granollers. Ci penseremo. Ad Amburgo, Alexander Zverev darà compimento alla sua giravolta semantica: dopo aver detto che non avrebbe mai preso parte a questa competizione, sarà il frontman della Germania. Se sarà a posto, i tedeschi non dovrebbero avere troppo problemi contro Belgio, la disastrata Francia (per ora convocati solo quattro giocatori) e l'Australia priva di Kyrgios, comunque in lizza per un posto nei quarti.

Il vero equilibrio lo dovremmo vedere a Glasgow, laddove tutte le quattro squadre in gara hanno la chance di passare: Stati Uniti, Gran Bretagna, Kazakhstan e persino Olanda hanno buone ragioni per sperare nel passaggio del turno. Gioventù in singolare ed esperienza in doppio per gli americani, il carisma di Andy Murray per i britannici, la forza dei quattrini e una sorprendente compattezza per il Kazakhstan e un team completo ed equilibrato per Paul Haarhuis: il girone davvero incerto sarà quello dell'Emirates Arena. Il 18 settembre avremo le idee più chiare su quello che vivremo a Malaga nell'ultima settimana di novembre, ma è importante fare una corretta comunicazione: numeri e sensazioni alla mano, l'Italia è tra le tre favorite favorite per sollevare un'Insalatiera spoglia di significati. Ma questo non è colpa dei giocatori e di Filippo Volandri. Le colpe sono altrove e sono molto chiare. Lo scenderanno in campo e faranno il loro dovere, come è giusto che sia. E potrebbero togliersi belle soddisfazioni.