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IL CASO

Niente 'ndrangheta, a Torino sarà (più o meno) sold out

Il prefetto di Torino ha emesso un'interdittiva antimafia nei confronti di Parcolimpico SRL, società che gestisce il Pala Alpitour. Niente paura: è una misura precauzionale per evitare il ripetersi di infiltrazioni risalenti ad anni fa. Nel frattempo le ATP Finals festeggiano il tutto esaurito, ma a capienza ridotta.

Riccardo Bisti
4 agosto 2021

Messa così, la notizia potrebbe fare paura. Invece è da considerarsi positiva perché evita possibili complicazioni alle NITTO ATP Finals, che da quest'anno si giocheranno a Torino. La società Parcolimpico SRL, che gestisce diversi impianti dell'eredità olimpica del 2006 (compreso il Pala Alpitour) è stata raggiunta da un'interdittiva antimafia. Per un attimo, qualcuno ha temuto che il duro lavoro degli organizzatori potesse franare con l'ordinanza del prefetto di Torino, Claudio Palomba. Niente paura: le ATP Finals si giocheranno regolarmente dal 14 al 21 novembre. Semplicemente, si giocheranno con la certezza di non avere infiltrazioni di natura mafiosa. La storia è antica, non ha nulla a che vedere con le ATP Finals e le incrocia soltanto per (sfortunata) tempistica.

Agli appassionati basti sapere che è già stato nominato un commissario, Giorgio Zanzi (ex prefetto di Varese, nonché commissario in diverse situazioni analoghe), in modo da garantire il rispetto dei contratti e la prosecuzione della roadmap che porterà al grande happening novembrino. Per dovere di cronaca, i fatti: Parcolimpico SRL, come detto, gestisce una serie di impianti realizzati per i Giochi Invernali del 2006, compresi i due palazzetti cittadini (oltre al Pala Alpitour, anche il Palavela). La SRL appartiene al 10% alla 20 Marzo 2006, società a partecipazione pubblica. Il restante 90%, a seguito di un bando realizzato nel 2008, è del colosso Live Nation, famoso per l'organizzazione di concerti. In Live Nation c'è anche una partezioazione di Set Up Live, società gestita da Giulio Muttoni, conosciuto nell'ambiente come “patron dei concerti”, già finito in passato nel mirino degli investigatori.

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120.000 spettatori per 15 sessioni significa l'ammissione di non più di 8.000 persone alla volta, capienza anche inferiore rispetto al 75% menzionato da alcuni organi di stampa.

Una delle tante presentazioni delle ATP Finals

Ma quali sarebbero le infiltrazioni mafiose? In passato, uno dei soci (Lorenzo La Rosa) avrebbe elargito biglietti omaggio a iosa per eventi e spettacoli. Beneficiari? Alcune figure di spicco della 'ndrangheta torinese, identificate da La Stampa in Adolfo Crea e Giacomo Lo Surdo. Il passaggio dei tagliandi sarebbe avvenuto tramite Luigi Greco, anche lui affiliato. I proventi dei biglietti omaggio sarebbero serviti a mantenere le famiglie degli affiliati in carcere. Si tratta di episodi molto datati, risalenti a circa 10 anni. E Parcolimpico SRL non è la prima società ad essere oggetto di interdittive antimafia. Già nel 2018 altre interdittive avevano colpito Muttoni e La Rosa, i quali si sono defilati dai vari ruoli societari. Secondo le indagini e la documentazione raccolta dagli investigatori, sarebbero state semplici operazioni di facciata. Da qui, la scelta di commissariare Parcolimpico e mettere in sicurezza un evento che garantirà a Torino – e all'Italia – una visibilità globale.

Gli organizzatori delle ATP Finals non hanno accolto con piacere la notizia, ma ostentano (legittima) tranquillità. La FIT si è impegnata a tranquillizzare i suoi partner, mentre il Comune di Torino, per bocca dell'assessore al commercio Alberto Sacco, sottolinea che si tratta di eventi passati che non hanno nulla a che vedere con le ATP Finals. La notizia arriva quasi in contemporanea alla comunicazione – lanciata in pompa magna – del sold out per l'edizione 2021. In realtà si tratta di un tutto esaurito... sui generis: la capienza complessiva dell'impianto (negli 8 giorni di gara) dovrebbe attestarsi sulle 120.000 unità, meno della metà di quello che offriva la 02 Arena di Londra. Il motivo è semplice: oltre a una capienza leggermente inferiore rispetto all'impianto londinese, ci sarà un'ulteriore abbassamento per le misure di sicurezza legate alla pandemia. Detto che le ATP Finals dovrebbero essere riservate ai cittadini muniti di Green Pass, il calcolo non è difficile: 120.000 spettatori per 15 sessioni significa l'ammissione di non più di 8.000 persone alla volta, capienza anche inferiore rispetto al 75% menzionato da alcuni organi di stampa.

Uno degli eventi di maggior successo mai ospitati dal Pala Alpitour è stato il concerto dei Green Day del 10 gennaio 2017

Mentre le ATP Finals 2020 si sono giocate a porte chiuse, a Torino ci sarà pubblico. Ma è troppo presto per sapere quanto

Poco importa: dopo un'edizione a porte chiuse, anche una capienza così ridotta sarà percepita come un trionfo. Va detto che i biglietti per il pubblico saranno ancora meno, circa 90.000 (quindi 6.000 a sessione), mentre i restanti saranno ad appannaggio di sponsor e addetti ai lavori. In questo momento, gli unici tagliandi disponibili sono quelli – costosissimi – riservati alla corporate hospitality e al tour operator ufficiale, Gattinoni. Si spiega anche così un sold out raggiunto con oltre 3 mesi d'anticipo: semplicemente, i biglietti in vendita erano decisamente meno del previsto. E non è detto che la capienza possa essere anche inferiore, come ipotizzato da Angelo Binaghi in un virgolettato apparso sull'edizione torinese di Repubblica. Speriamo di no, perché vorrebbe dire che il tempo delle restrizioni sarebbe finalmente terminato. La manifestazion è comunque già un successo: in città non si parla d'altro, sono iniziati gli eventi collaterali e le ATP Finals – si sa – sono un evento che si vende da solo, a prescindere dal luogo e dalla qualità dell'organizzazione. Nella storia recente, soltanto le due edizioni di Houston (2003 e 2004) furono un mezzo flop.

Ciò che conta è che si giochi regolarmente e che Matteo Berrettini (al netto delle scaramanzie, la sua qualificazione è praticamente certa) possa sfidare le migliori racchette del mondo con il tifo del pubblico. Alla luce di quanto emerso in queste ore, tuttavia, c'è un altro auspicio: che la notizia delle presunte infiltrazioni mafiose non esca dall'Italia e rimanga una nota di cronaca poco più che locale. Non abbiamo bisogno di brutte figure internazionali, ancor meno quando non le meritiamo. Nel frattempo proseguono i lavori allo Sporting Stampa di Corso Agnelli, base operativa dell'evento: tre campi in terra rossa saranno trasformati in due in cemento indoor con tanto di tribuna, in modo da ospitare gli allenamenti dei giocatori. Il progetto dovrebbe essere ultimato entro metà settembre, mentre procede anche il rifacimento del vecchio campo centrale (questo indipendente dal progetto ATP Finals), che diventerà una bella arena da 2.500 posti a sedere. A 60 anni dal mitico trionfo di Nicola Pietrangeli su Rod Laver, è bello sapere che quel campo sarà finalmente valorizzato.