ASICS TENNIS ACADEMY: i segreti di un progetto vincente
Cosa si cela dietro l’organizzazione della ASICS Tennis Academy? Ne abbiamo parlato a Parigi con Louis Rouach, European Activation Specialist di ASICS e tra la menti della ATA
Da Parigi, Alessio Fabrizi |
A pochi passi dall’impianto di Roland Garros, c'è un'altra casa del tennis, la House di ASICS dove l’azienda ospita atleti, coach e invitati durante il secondo Slam della stagione. Presente anche Louis Rouach, European Activation Specialist e tra le menti che hanno progettato e sviluppato la ASICS Tennis Academy. Con lui abbiamo affrontato diversi temi differenti, partendo dall’evento organizzato in Place de la République
Quali sono le prime sensazioni dopo questo evento in un luogo così iconico di Parigi?
Sono molto felice della riuscita dell’evento, avevamo grandi aspettative e tutto è andato come previsto. Sono stato orgoglioso e felice di vedere così tante persone che ne hanno preso parte, media, ospiti e appassionati.
Sei una delle figure che ha lanciato la ASICS Tennis Academy: come giudichi il progetto, un anno dopo il coinvolgimento dell’Italia?
La ASICS Tennis Academy è stata lanciata in Europa circa tre anni e mezzo fa. In realtà è stata stata pensata già nel 2020 ma è stato difficile connettersi con più realtà sparse in Europa e molto differenti tra loro. Con ATA cerchiamo di dare qualsiasi tipo di supporto ai nostri coach, dentro e fuori dal campo. Non è soltanto un rapporto contrattuale perché vogliamo creare una comunità importante di allenatori. Per il momento ne abbiamo più di 300 in tutta Europa: Belgio, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Francia, Germania e Italia. Nei prossimi mesi ci allargheremo anche al Regno Unito. Vogliamo fare di più come azienda perché sappiamo quanto tempo spendono sul campo.
Durante l’evento è stato affrontato il tema del supporto psicologico ai tennisti. Tramite ATA, questo viene fornita anche agli allenatori?
Assolutamente. Il ruolo dei giocatori e degli allenatori è cruciale. Il tennis è uno sport individuale ma non solo per i tennisti, anche per i coach. Questo perché c'è molta competitività tra i club e tra i giocatori, quindi i coach vengono coinvolti necessariamente. Attraverso ATA vogliamo rompere queste barriere e creare una community che abbia una dimensione internazionale. Gli allenatori stanno migliorando le loro competenze e sta cambiando anche il loro modo di comunicare. In ATA ci sono grandi coach come Thomas Johansson e Danilo Pizzorno ma siamo contenti anche di coinvolgere bravi allenatori appartenenti a club locali e che non allenano professionisti. Vogliamo però creare una rete di comunicazione tra i big e questi coach in modo tale che possano ricevere consigli ed entrare in contatto tra loro.
All'interno di un'azienda serve una certa empatia perché tutto funzioni correttamente: nella ASICS Tennis Academy si cerca qualcosa di simile?
L’obiettivo è quello di creare una base importante. Se si vuole entrare nella nostra Academy, si deve partecipare a una application phase. Vogliamo allenatori pienamente motivati e che non siano qui solo perché apprezzano i prodotti e i kit del brand. I coach vengono selezionati se emerge questo coinvolgimento, soltanto così credo possa crearsi una comunità più stretta e coesa. Essere positivi e desiderosi di condividere le proprie esperienze e conoscenze con gli altri è fondamentale.
Lo sapevi che...
L’evento The Rally for the Mind di ASICS si è svolto il 23 maggio a Parigi, presso Place de la République. Il brand ha installato il campo (poi donato alla città) nella piazza e ospitato atleti, media, influencer e appassionati che hanno avuto l’opportunità di giocare per qualche minuto con gli ambassador del brand, tra i quali Matteo Berrettini, Alex De Minaur e la nuova testimonial Ons Jabeur. Lo scopo della manifestazione era dimostrare come anche pochi minuti di sport al giorno possono migliorare lo stato d'animo di una persona. Obiettivo che si sposa perfettamente con il motto storico del marchio giapponese: Anima Sana In Corpore Sano.
