Test Racchette

Wilson Clash 100 Tour

Una racchetta ben diversa da tutte le altre, capace di restare morbida quando si colpisce soft e di irrigidirsi più si tira forte. Controllo e precisione sono le caratteristiche principali, ma riesce ad assecondare tante esigenze. A patto di trovare un buon feeling e un set up ideale

di Staff Padel Magazine
8 giugno 2020

Lorenzo, 48 anni, classifica 3.2
C’era ovvia curiosità, dopo un lancio marketing così forte: in effetti, è una racchetta diversa da tutte quelle presenti sul mercato (e il tempo ci dirà se è buona cosa). Molti mi avevano parlato dell’enorme flessibilità (ed è senz’altro vero) ma impressiona soprattutto la stabilità all’impatto: se colpisci forte, l’ovale non si muove, garantendo precisione alla traiettoria. Il meglio lo offrono le botte piatte, anche se lo spin è tutt’altro che assente, anche se non permette le rotazioni di una tubolare.

Paolo, 30 anni, classifica 3.4
Uso una Blade e la cambierò immediatamente! Alla fine, con questa Clash ho comunque gran controllo e precisione, ma non devo per forza spingere alla morte tutti i colpi: se gioco un colpo morbido o interlocutorio, la racchetta mi asseconda con buona sensibilità. Sono i compromessi che cerca un discreto agonista.

Cristiano, 17 anni, classifica 3.2
Mi piace perché posso picchiare forte con la sensazione che la palla non scappi mai e non è poca cosa. Poi si muove con facilità, a tutto campo, anche sotto rete. E nei colpi di tocco c’è buona sensibilità. Faccio solo un po’ fatica a farla girare sulla seconda di servizio o se voglio esasperare il top spin.

Patrizia, 28 anni, classifica 3.1
Molto bella perché si tira forte ma con grande manovrabilità dell’attrezzo e una carte stabilità e quindi controllo delle traiettorie che escono belle dritte, come piace a me, che uso poca rotazione (al massimo qualche rovescio in back) e vado a incontrare la palla dell’avversaria, colpendo quasi sempre piatto e dritto-per-dritto.

Claudio, 57 anni, classifica 4.2
Sensibile se tocchi piano, rigida se tiri forte? Oh, mi sembrava impossibile e invece... Certo, per sfruttarla al massimo bisogna comunque spingere abbastanza, quindi mi tengo il mio oversize tubolare e la gioco lunga con meno fatica. Però, che genialata!

Stefano, 42 anni, classifica 3.3
La botta piatta è fantastica perché la stabilità all’impatto è assoluta. Però mi ha stupito riuscire a giocare anche un cross stretto o un back lungo. Si trovano tutti gli angoli e buona profondità, ma soprattutto sembra assecondare quello che chiedi. Certo, il feeling di una non-profilata o la facilità di una tubolare sono diversi, ma la combinazione dei vari fattori è speciale.

Lo sapevi che...

The Clash Revolution

Dietro ai telai della linea Clash c'è stato uno studio di progettazione e ingegneria lungo quanto affascinante. Qui potete osservare alcuni video che spiegano come è nata la Clash Revolution.

The Clash / 1

The Clash / 2

The Clash / 3

E l'opinione di Nicole Gibbs, prima giocatrice ad aver adottato questo tipo di racchetta nel circuito pro.