Player&Coach: Vinicius Trevisan

Che palle!

Attrezzatura
1 giugno 2020
di Staff Tennis Magazine
La produzione di palle da tennis non è granché cambiata nel corso degli anni ma deve seguire regole ben precise formulate dalla Federazione Internazionale, dal peso al diametro, dal rimbalzo alle misure del logo.

Le palle da tennis sono realizzate con una miscela di gomma, nerofumo, zolfo e altri additivi per possono cambiare a seconda dell’azienda e del modello specifico. Gli ingredienti vengono miscelati e modellati a caldo in stampi a forma di semisfera cava. Una volta stappate dallo stampo, le due semisfere vengono rivestite con uno strato di colla, quindi unite con un procedimento, la vulcanizzazione, che le rende elastiche. Il prodotto grezzo viene cosparso di colla e rivestito con due linguette di feltro, costituite da lana e fibre sintetiche. Senza questo rivestimento, la palla potrebbe raggiungere velocità troppo elevate; inoltre, il feltro accentua anche gli effetti impressi alla pallina.

Le palle devono essere approvate dalla Federazione Internazionale Tennis secondo diversi test effettuati nel suo centro tecnico a Londra dove si controllano forma, diametro (deve essere compreso tra 6,54 e 6,86 cm), peso (tra 56 e 59,4 grammi) e rimbalzo (lasciata cadere da un’altezza di 254 cm su una superficie piatta e rigida, si deve ottenere un rimbalzo compreso tra 135 e 151 cm. Sono stabilite anche le misure del logo impresso sulla palla: massima altezza 32 mm, massima larghezza 52 mm e una superficie di stampa che non può eccedere il 22% della faccia della palla. Il costo per il test di ciascun modello è di 2.700 dollari.

Come tutti i materiali plastici, anche le corde risentono della temperatura e tendono a perdere tensione quanto più questa si alza. In condizioni particolarmente calde, sarebbe bene aumentare la tensione di almeno un kg

In origine, le palle erano bianche e il colore giallo è stato introdotto solo nel 1972 per ragioni televisive, visto che in tv si vedevano decisamente meglio. Solo Wimbledon (of course) ha mantenuto il colore bianco fino al 1986. Nei match tra professionisti, si gioca con sei palle che vengono sostituite dopo i primi sette giochi e quindi di nove in nove. Ogni anno a Wimbledon si utilizzano circa 53.000 palle Slazenger (fornitore dal 1902), conservate a 20 gradi e stappate con un certo anticipo per renderle meno veloci. A Roland Garros se ne utilizzano circa 51.000 e dalla prossima edizione saranno fornite per la prima volta da Wilson. All’Australian Open se ne usano circa 49.000, mentre per lo US Open ne servono oltre 70.000 e dal 1978 sono fornite dalla Wilson in due modelli leggermente diversi per uomini e donne (la differenza sta nel feltro che rende le palle usate dagli uomini meno veloci).



Il processo produttivo illustrato della palla ufficiale del circuito maschile, la Dunlop ATP

Lo sapevi che...

Si chiamava già Fort Factory, la prima fabbrica Dunlop fondata nel 1971 a Birmingham, nell'Inghilterra operaia, ancora oggi sede di uffici e residenze e che nel 1954 impiegava oltre 10.000 lavoratori. Ora le produzioni si sono spostate in Asia, pur con processi produttivi che sono rimasti piuttosto simili, fatto salvo qualche piccolo accorgimento, un attento controllo qualità e una miglior ricerca nella lana con la quale si produce il feltro, elemento essenziale. La gomma che compone il nucleo è invece estratta da piante che crescono in condizioni particolari, a temperature comprese tra 25 e 28 gradi, con un fabbisogno annuale di 250 centimetri di acqua all'anno, un grado di umidità dell'80% e circa duemila ore di sole all'anno, in assenza di vento.