Player&Coach: Vinicius Trevisan

E tu, di che corda sei?

Attrezzatura
1 giugno 2020
di Staff Tennis Magazine
Scegliere la corda (e la tensione) giusta è un aspetto fondamentale per ottimizzare le prestazioni della vostra racchetta, ma come riuscire a districarsi tra monofilamenti, multifilamenti, mono-multi, synthetic gut, budello naturale? Ecco una guida per non perdervi in questo mondo affascinante

La corda è il motore della racchetta, dice un vecchio detto. E può determinare le prestazioni di gioco quanto, e talvolta più, della stessa racchetta. Per questo bisogna fare attenzione nella scelta, a partire dalla tipologia di corda che sarebbe meglio utilizzare. Un giocatore junior non ha le medesime esigenze di un adulto e un agonista di fascia intermedia quelle di un professionista, e di fatto emerge che spesso la scelta della corda non segue regole logiche ma quelle derivate da sentimento e fantasia. O scarsa conoscenza della materia. Non è difficile imbattersi in ragazzini che usano corde monofilamento molto rigide o appassionati non più così giovani che scelgono tensioni che nemmeno Nadal. Forse tutto questo può sembrare soltanto una caricatura un po’ naif della situazione reale, ma se osservate quel che accade nel vostro club, vi imbatterete in scene surreali nelle quali si passa dall’appassionato che taglia le corde senza averle neppure provate perché, chissà come, ha capito che non fanno per lui, al veterano che sfoggia una straordinaria incordatura in sintetico, calibro 1.40 e datata 2005, che sfida le stagioni con ostentata nonchalance.

Ma come facciamo a scegliere il nostro armeggio in modo intelligente? Ecco qualche indicazione sulle tipologie di corde, dalle più morbide alle più rigide, per meglio districarvi in un mondo molto vario e fare la scelta più idonea (o quantomeno sbagliare in modo consapevole!).

Di seguito le varie caratteristiche delle tipologie di corda.


Budello naturale: sono corde ricavate da fibre organiche animali, provenienti dall’intestino di ovini o bovini, che consentono di ottenere, per mezzo di una serie di complesse operazioni di lavaggio, pulizia, stiramento, compattazione delle fibre, rettifica e trattamento superficiale finale, la corda con minore indice di rigidezza dinamica sul mercato. 
In campo. Corde a rigidezza dinamica molto bassa, abbracciano palla avvolgendola, deflettendo in modo da abbracciare la sfera e trasmettendo massima spinta e rotazione. La deformazione, concentrata in un breve spazio, prende tecnicamente il nome di cupping per effetto della conformazione a coppa che le corde formano intorno alla palla.

Multifilamento: evoluzione delle corde in sintetico di prima generazione, sono costituite da un nucleo centrale generalmente composto da numerosi microfilamenti in poliammide-nylon avvolti da una matrice poliammidica o poliuretanica che garantiscono assorbimento delle vibrazioni e un comportamento elastico e resiliente simile al budello, a patto di non superare i 23 kg di tensione. La durata dinamica della corda è molto alta e può arrivare anche a 30 ore di gioco.
In campo. Corde a rigidezza dinamica medio-bassa, deformano poco la palla e si deflettono in modo da abbracciarla. Data la costruzione in poliammide-nylon-poliuretano e dell’attrito superficiale solitamente elevato, possiedono limitate doti di snap-back (la capacità della corda di tornare rapidamente nella sua posizione inziale). Hanno spesso la tendenza a spostarsi, soprattutto se usate tanto le rotazioni.

Synthetic gut: appartengono alla prima generazione di corde in poliammide-nylon, nate come prima alternativa al budello naturale per incrementare la resistenza a trazione, la durata meccanica e la resistenza. La costruzione prevede un nucleo centrale, semplice o complesso, avvolto da una serie di microfilamenti, a spirale intorno al filamento centrale. Il discreto assorbimento delle vibrazioni e l’ottima resa nelle prime ore di gioco è accompagnato da una progressiva perdita delle sue caratteristiche e della sua morbidezza. La durata dinamica delle corde synt-gut è variabile ma generalmente compresa fra le 15-25 ore di gioco.
In campo. Corde con rigidezza dinamica intermedia, si deflettono in modo da assecondare la deformazione della palla. Data la costruzione in poliammide-nylon e dell’attrito superficiale, possiedono limitate doti di snap-back.

Multi-mono: sono corde che, partendo da una costruzione simile al synthetic gut o al multifilamento, presentano caratteristiche di tipo intermedio fra i multifilamenti e i monofilamenti in poliestere, grazie all’intrusione entro la matrice poliammidica, di filamenti di poliestere o polipropilene che ne irrigidiscono la struttura. Sono corde che mirano a essere un anello di congiunzione fra i multifilo e i monofilo. Ottima scelta per i ragazzini in fase evolutiva e per tutti i giocatori di fascia medio-buona che cercano comfort, spinta e prestazioni. La durata dinamica è comparabile a quella di un multifilamento. 
In campo. Cercano un compromesso tra le caratteristiche dei monofili e dei multifili e possono variare in base alla combinazione dei materiali scelti.

Monofilamento: sono le corde più giovani, visto che risalgono agli anni 90, quando la ricerca di controllo e resa delle rotazioni sono diventati elementi imprescindibili per giocatori di alto livello (a partire dai professionisti). La produzione della corda avviene per mezzo dell’estrusione di un singolo filamento a sezione circolare o poligonale previa fusione di chips di poliestere preparati e studiati in base al tipo di filamento che si vuole ottenere. Le corde monofilamento possono variare notevolmente le loro caratteristiche di resa statica e dinamica in base al materiale di base e ai trattamenti termici e meccanici alle quali vengono sottoposte. La durata dinamica è comunque piuttosto limitata e può variare dalle quattro ore per i monofilamenti più agonistici fino a un massimo di 12 ore per quelli più rigidi e consistenti. Oltre meglio non addentrarsi.
In campo. Data l’elevata rigidezza dinamica, le corde in poliestere deformano in modo molto marcato la palla. La corda deflette in modo quasi lineare, senza abbracciare o avvolgere la palla. Le corde deflettono lateralmente per poi tornare nella loro posizione iniziale in maniera decisamente violenta (il cosiddetto snap-back).

Ibrido: questa tipologia di incordatura, attualmente molto utilizzata anche dai giocatori professionisti, prevede l’accoppiamento di due differenti spezzoni di corda per le orizzontali e le verticali. La logica prevede di accoppiare corde differenti in base alla rigidezza per poter sfruttare al meglio le loro caratteristiche dinamiche, permettendo così di mordere maggiormente la palla, incrementando le doti di spin e di spinta in funzione al mix prescelto. Si possono avere combinazioni tra monofilamento e budello, monofilamento e multifilamento, monofilamento e synthetic gut ma anche monofilamento e monofilamento, combinando calibri e sezioni differenti. 
In campo. Ottimi compromessi tra le caratteristiche dei due spezzoni di corda prescelti. Il rendimento dipende dalla combinazione prescelta.

Ed ecco cosa cambia tra corda elastica e rigida.

Budello naturale: sono corde ricavate da fibre organiche animali, provenienti dall’intestino di ovini o bovini, che consentono di ottenere, per mezzo di una serie di complesse operazioni di lavaggio, pulizia, stiramento, compattazione delle fibre, rettifica e trattamento superficiale finale, la corda con minore indice di rigidezza dinamica sul mercato. 
In campo. Corde a rigidezza dinamica molto bassa, abbracciano palla avvolgendola, deflettendo in modo da abbracciare la sfera e trasmettendo massima spinta e rotazione. La deformazione, concentrata in un breve spazio, prende tecnicamente il nome di cupping per effetto della conformazione a coppa che le corde formano intorno alla palla.

Multifilamento: evoluzione delle corde in sintetico di prima generazione, sono costituite da un nucleo centrale generalmente composto da numerosi microfilamenti in poliammide-nylon avvolti da una matrice poliammidica o poliuretanica che garantiscono assorbimento delle vibrazioni e un comportamento elastico e resiliente simile al budello, a patto di non superare i 23 kg di tensione. La durata dinamica della corda è molto alta e può arrivare anche a 30 ore di gioco.
In campo. Corde a rigidezza dinamica medio-bassa, deformano poco la palla e si deflettono in modo da abbracciarla. Data la costruzione in poliammide-nylon-poliuretano e dell’attrito superficiale solitamente elevato, possiedono limitate doti di snap-back (la capacità della corda di tornare rapidamente nella sua posizione inziale). Hanno spesso la tendenza a spostarsi, soprattutto se usate tanto le rotazioni.

Synthetic gut: appartengono alla prima generazione di corde in poliammide-nylon, nate come prima alternativa al budello naturale per incrementare la resistenza a trazione, la durata meccanica e la resistenza. La costruzione prevede un nucleo centrale, semplice o complesso, avvolto da una serie di microfilamenti, a spirale intorno al filamento centrale. Il discreto assorbimento delle vibrazioni e l’ottima resa nelle prime ore di gioco è accompagnato da una progressiva perdita delle sue caratteristiche e della sua morbidezza. La durata dinamica delle corde synt-gut è variabile ma generalmente compresa fra le 15-25 ore di gioco.
In campo. Corde con rigidezza dinamica intermedia, si deflettono in modo da assecondare la deformazione della palla. Data la costruzione in poliammide-nylon e dell’attrito superficiale, possiedono limitate doti di snap-back.

Multi-mono: sono corde che, partendo da una costruzione simile al synthetic gut o al multifilamento, presentano caratteristiche di tipo intermedio fra i multifilamenti e i monofilamenti in poliestere, grazie all’intrusione entro la matrice poliammidica, di filamenti di poliestere o polipropilene che ne irrigidiscono la struttura. Sono corde che mirano a essere un anello di congiunzione fra i multifilo e i monofilo. Ottima scelta per i ragazzini in fase evolutiva e per tutti i giocatori di fascia medio-buona che cercano comfort, spinta e prestazioni. La durata dinamica è comparabile a quella di un multifilamento. 
In campo. Cercano un compromesso tra le caratteristiche dei monofili e dei multifili e possono variare in base alla combinazione dei materiali scelti.

Monofilamento: sono le corde più giovani, visto che risalgono agli anni 90, quando la ricerca di controllo e resa delle rotazioni sono diventati elementi imprescindibili per giocatori di alto livello (a partire dai professionisti). La produzione della corda avviene per mezzo dell’estrusione di un singolo filamento a sezione circolare o poligonale previa fusione di chips di poliestere preparati e studiati in base al tipo di filamento che si vuole ottenere. Le corde monofilamento possono variare notevolmente le loro caratteristiche di resa statica e dinamica in base al materiale di base e ai trattamenti termici e meccanici alle quali vengono sottoposte. La durata dinamica è comunque piuttosto limitata e può variare dalle quattro ore per i monofilamenti più agonistici fino a un massimo di 12 ore per quelli più rigidi e consistenti. Oltre meglio non addentrarsi.
In campo. Data l’elevata rigidezza dinamica, le corde in poliestere deformano in modo molto marcato la palla. La corda deflette in modo quasi lineare, senza abbracciare o avvolgere la palla. Le corde deflettono lateralmente per poi tornare nella loro posizione iniziale in maniera decisamente violenta (il cosiddetto snap-back).

Ibrido: questa tipologia di incordatura, attualmente molto utilizzata anche dai giocatori professionisti, prevede l’accoppiamento di due differenti spezzoni di corda per le orizzontali e le verticali. La logica prevede di accoppiare corde differenti in base alla rigidezza per poter sfruttare al meglio le loro caratteristiche dinamiche, permettendo così di mordere maggiormente la palla, incrementando le doti di spin e di spinta in funzione al mix prescelto. Si possono avere combinazioni tra monofilamento e budello, monofilamento e multifilamento, monofilamento e synthetic gut ma anche monofilamento e monofilamento, combinando calibri e sezioni differenti. 
In campo. Ottimi compromessi tra le caratteristiche dei due spezzoni di corda prescelti. Il rendimento dipende dalla combinazione prescelta.

Ah, e cosa accadrebbe alle corde se si impattasse una palla a mille km/H?


Di seguito invece, le caratteristiche delle varie tipologie di corde.

E qui sotto il comportamento delle corde all'impatto con la palla.

Lo sapevi che...

In un torneo del Grand Slam come Roland Garros si incordano oltre 5.500 racchette per un totale di 67.000 metri di corda, sufficienti per farle girare una volta e mezza intorno alla Terra. Alcuni top players usano incordatori personali (agenzie come PriorityOne, per esempio) ma la maggior parte (compreso Rafael Nadal) si affida al servizio incordatura del torneo. Ciascun giocatore (nei limiti del possibile) avrà le sue racchette incordate sempre dallo stesso stringer e sulla stessa macchina. Nel 2018, la tensione media richiesta è stata di 23,8 kg. Il costo della sola manodopera può arrivare a 25 euro.