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ANALISI

Top 100 ATP? Missione (quasi) impossibile

Ufficializzata la nuova distribuzione dei punti ATP. Incrementi per il circuito maggiore, pericolosa diminuzione per i Challenger. Se la ratio è comprensibile (sono aumentati i Challenger di fascia alta), l'effetto rischia di essere una rendita di posizione per chi si trova già in alto. Per chiudere l'anno tra i top-100 ci vorranno circa 700 punti: bottino impossibile da raccogliere giocando prevalentemente Challenger. 

Riccardo Bisti
28 dicembre 2023

“Le modifiche sono progettate per ottimizzare la distribuzione dei punti a seguito dell'aumento degli eventi Masters 1000 a 96 posti, oltre a fornire un maggiore equilibrio e distribuzione dei punti a seguito del significativo aumento dei tornei ATP Challenger di categoria superiore offerti ai giocatori dal 2023”. Con queste poche righe, non certo un prodigio di chiarezza espositiva, l'ATP ha giustificato la nuova distribuzione dei punti valida a partire dal 2024. L'argomento era diventato di dominio pubblico qualche giorno fa, quando Antoine Bellier si era accorto (e lo aveva scritto su Twitter) che i tornei Challenger 75 avrebbero garantito meno punti. A cascata, sono arrivate una serie di indiscrezioni e schemi pienamente confermati dall'ufficialità. In sintesi, i tornei del circuito maggiore offriranno più punti (circa il 10% in più), mentre accadrà l'esatto contrario nei Challenger. C'era curiosità per conoscere le ragioni della scelta, apparentemente incomprensibile. In poche righe, ne hanno date due.

La prima risulta poco comprensibile (per quale ragione i Challenger devono offrire meno punti se i Masters 1000 hanno tabelloni più grandi?), mentre la seconda – in effetti – ha una sua logica. Nel 2023, i Challenger di fascia alta sono stati 81 su un totale di 196 (il 41,32%), ove per Challenger di fascia alta si intendono i nuovi 175 (5), i 125 (35) e i 100 (41). In effetti, una crescita sostanziale rispetto all'anno precedente, quando questa tipologia di tornei era stata di 37 su 184 (20,10%). Nel dettaglio, nel 2022 si erano giocati venti “125”, un “110” (Seul, categoria poi abolita) e sedici “100”. Il ragionamento ci può stare: essendoci più tornei di alto livello, i frequentatori abituali dei tornei Challenger avevano maggiori possibilità di fare irruzione nelle parti nobili della classifica. Con la nuova distribuzione dei punti, gli stessi saranno invogliati a qualche rischio imprenditoriale in più, ovvero giocare più spesso le qualificazioni nei tornei ATP. Non si tratta di una decisione scandalosa, ma esiste anche un rovescio della medaglia. In particolare, ci sarà un allargamento della forbice (già molto elevata) tra i top-50, i top-100 e tutti gli altri.

Il nuovo schema di distribuzione dei punti ATP. Tra parentesi, il punteggio in vigore fino al 2023

Lo sapevi che...

A parte una distribuzione dei punti completamente diversa, fino al 1999 il circuito ATP assegnava i Bonus Point. Si trattava di punti aggiuntivi, assegnati ai giocatori in base alla classifica degli avversari battuti. In sintesi, più era forte l'avversario, più punti venivano assegnati. Lo schema è nella tabella qui sotto: inoltre, i punti venivano raddoppiati se il successo arrivava in un match al meglio dei cinque set. Tale sistema garantiva una maggiore meritocrazia, dando il giusto peso a ogni singola vittoria. È stato abolito nel 2000, con l'introduzione del concetto di “Race”

Posizione avversario battuto

Punti ATP aggiuntivi

1

50

Da 2 a 5

45

Da 6 a 10

36

Da 11 a 20

24

Da 21 a 30

18

Da 31 a 50

12

Da 51 a 75

6

Da 76 a 100

3

Da 101 a 150

2

Da 151 a 200

1

Con il nuovo sistema, chi frequenta con regolarità il circuito maggiore avrà la possibilità di una rendita di posizione anche con un rendimento mediocre. Azzeccare alcuni buoni tornei, e magari raccogliere un paio di secondi turni negli Slam, dovrebbe garantire – ancor più di oggi – il mantenimento dello status quo. Certo, nei tornei ATP si affrontano avversari più forti rispetto ai Challenger, ma chiunque conosce il circuito sa che c'è un livellamento spaventoso. Lo sanno bene alcuni ex top-players come Dominic Thiem e David Goffin: scesi in classifica per varie ragioni, si sono ritrovati a giocare nel circuito minore e non sono riusciti a fare la differenza, ammettendo che il livello medio – rispetto a quando li avevano frequentati, una decina d'anni fa – è decisamente aumentato. Detto che, a nostro avviso, il metodo migliore per democratizzare il ranking ATP sarebbe la reintroduzione dei Bonus Point (aboliti nel lontano 1999, vedi box), è chiaro che il nuovo sistema renderà ancora più difficoltoso un ricambio a livello di top-100, complicando il percorso per i tennisti in ascesa.

È fin troppo facile ipotizzare che gli attuali top-100 (a parità di risultati) raccoglieranno più punti. Al contrario, i frequentatori dei Challenger ne avranno meno. Per dare l'assalto al Sacro Graal del tennis (le posizioni che garantiscono l'ammissione diretta agli Slam), i tennisti di seconda fascia dovranno ottenere risultati ancora migliori nei Challenger, oppure mostrarsi competitivi nel circuito maggiore. Di sicuro, sarà molto difficile costruirsi un buon ranking giocando i soli Challenger. In passato, ci sono stati casi di giocatori capaci di salire molto in alto limitandosi al circuito minore (Orlin Stanoytchev, Horacio Zeballos), mentre oggi è molto, molto difficile. E con la nuova distribuzione dei punti sarà quasi impossibile.

Con la distribuzione dei punti valida dal 2024, Denis Shapovalov avrebbe chiuso comunque tra i top-100 ATP pur avendo giocato appena 26 partite

Antoine Bellier fa presente che vincere un torneo ITF garantirà più punti che raggiungere la semifinale in Challenger 75

Un ottimo esempio riguarda Facundo Diaz Acosta, numero 95 ATP. Con una fatica immane, l'argentino si è garantito l'ammissione diretta all'Australian Open. Se però analizziamo il suo breakdown, si scopre che 594 dei suoi 668 punti sono arrivati dal circuito Challenger. Con il sistema in vigore a partire dall'1 gennaio, i suoi robusti risultati gli avrebbero garantito 66 punti in meno, soltanto parzialmente compensati dai 12 in più che avrebbe ottenuto nei (pochi) tornei ATP giocati. In altre parole, con il nuovo sistema avrebbe chiuso la stagione con 614 punti, bottino insufficiente per giocare il tabellone principale dell'Australian Open. Eppure ha giocato un 2023 straordinario (per i suoi standard, s'intende), con 50 vittorie su 75 partite giocate. Discorso opposto per Denis Shapovalov: il canadese ha chiuso fuori dai top-100 per via di un infortunio che gli ha fatto saltare la seconda parte dell'anno. Numero 109 ATP, ha raccolto 605 punti e – per giocare a Melbourne – ha fatto legittimamente ricorso al ranking protetto. Tuttavia, con il nuovo sistema di distribuzione avrebbe avuto 670 punti in tasca e sarebbe stato ammesso all'Australian Open senza bisogno di aiuti.

Quelli di Diaz Acosta e Shapovalov sono casi limite, ma sembra evidente che queste modifiche aumenteranno il divario – forse oltre il reale valore tecnico – tra i top-players e tutti gli altri, oltre ad avere l'effetto collaterale di indebolire le entry list dei tornei Challenger, già spesso vittime di forfait dell'ultim'ora che ne danneggiano immagine e prestigio. Tra un anno avremo la controprova: sarà importante vedere i punti raccolti dal numero 100 ATP: da quando esiste l'attuale sistema di classifica (2009), il punteggio medio del n.100 a fine anno è di 590 punti, peraltro inquinato verso l'alto dalle classifiche di fine 2020 e 2021, quando il freeze dei punti a causa del Covid ha generato punteggi ancora più alti. Tuttavia, i 640 punti con cui Quentin Halys ha chiuso il 2023 al numero 100 rappresentano un campanello d'allarme, una chiara tendenza di quello che accadrà dall'anno prossimo. La sensazione è che per chiudere l'anno tra i top-100 bisognerà intascare 700-750 punti, missione pressoché impossibile con un'attività prevalentemente Challenger. Con tutte le conseguenze del caso.

ANNO

N. 100 ATP DI FINE ANNO

PUNTI

2009

Robby Ginepri

529

2010

Igor Kunitsyn

551

2011

Michael Berrer

567

2012

Ivo Karlovic

556

2013

Ryan Harrison

549

2014

Go Soeda

559

2015

Dudi Sela

578

2016

Yoshihito Nishioka

604

2017

Gerald Melzer

572

2018

Reilly Opelka

590

2019

James Duckworth

576

2020

Gianluca Mager

725

2021

Marco Cecchinato

759

2022

Alejandro Tabilo

567

2023

Quentin Halys

640