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ROLAND GARROS

Le 22 sinfonie Slam di Rafa Nadal

L'avventura iniziata nel 2005 non conosce fine: Rafael Nadal ha vinto 22 tornei del Grande Slam, come nessun altro uomo nella storia. Da quel primo titolo parigino del 2005 a oggi, riviviamo le tappe che hanno sancito il suo status di leggenda. 

Riccardo Bisti
6 giugno 2022

ROLAND GARROS 2005
L'anno prima non aveva potuto giocare per una frattura da stress al piede. E così si presentò con ancor più rabbia agonistica. Un po' di paura (e tifo contro) nel match contro Sebastien Grosjean, sospeso per oscurità e poi vinto alla distanza. Lotta in semifinale contro Federer, qualche problema nella finale contro Mariano Puerta, che ebbe un setpoint per portarla al quinto. Ma Rafa avrebbe vinto ugualmente, anche se zio Toni gli fece trovare un biglietto la sera stessa: niente complimenti, ma un messaggio chiaro: “Puerta ha giocato meglio di te, devi migliorare questo e quest'altro”.

ROLAND GARROS 2006
Era il periodo in cui si dibatteva sui sentieri tattici che Federer avrebbe potuto percorrere per batterlo sulla terra rossa. Nel bel mezzo della sua striscia di 81 vittorie consecutive sulla terra, non rischiò nulla fino alla finale (nei quarti ci fu il primo confronto Slam contro Djokovic). In finale, Federer gli portò via il primo set giocando alla grande: lui non si disunì e riportò la partita nel suo territorio preferito, fino a vincere in quattro set.

ROLAND GARROS 2007
Torneo fotocopia rispetto all'anno precedente: un futuro campione incontrato in avvio (Juan Martin Del Potro), poi un percorso netto fino alla finale: tre set contro il futuro coach Carlos Moyà nei quarti, tre set contro un Djokovic sempre più forte ma ancora acerbo in semifinale, fino al successo in quattro set contro Roger Federer. Ci aveva perso qualche settimana prima ad Amburgo, non poteva esserci modo migliore per ribadire la sua superiorità sulla terra battuta.

ROLAND GARROS 2008
Uno dei tornei in cui il dominio di Rafa è stato più netto: zero set concessi in tutto il torneo, 40 game persi. L'unico a portarlo a giocare un tie-break – guarda un po' – fu Novak Djokovic in semifinale. Ma il divario tra i due era ancora troppo netto. La finale contro Federer fu forse la più grande umiliazione mai incassata dallo svizzero, un 6-1 6-3 6-0 a suo modo indimenticabile. Un poker parigino da favola, che all'epoca alimentò i paragoni con un certo Bjorn Borg. Nessuno poteva immaginare che Rafa sarebbe stato in grado di fare molto meglio dell'orso svedese...

WIMBLEDON 2008
Il successo più iconico della sua carriera. Sulla finale contro Roger Federer hanno scritto persino un libro. L'ultimo dritto in rete dello svizzero sancì il sorpasso dopo una rincorsa durata quattro anni: Federer veniva da cinque successi di fila a Londra e il suo dominio fu profanato nel modo peggiore (per lui), al termine di una battaglia di cinque set in cui Rafa evidenziò i suoi progressi in zone del campo che un tempo gli erano sconosciute. Il match terminò al limite della sospensione per oscurità, rendendo tutto ancora più suggestivo. Quel giorno di luglio si capì che Rafa non era soltanto un terraiolo, ma un campione – anzi, fenomeno – su tutte le superfici.

AUSTRALIAN OPEN 2009
Quel punto nel cuore del qunto set contro Federer, chiuso con un dritto lungolinea al termine di uno scambio durissimo, rimane uno dei più mostrati dalle TV di tutto il mondo. Una partita bellissima, forse migliore di quella di Wimbledon, gli permise di vincere il suo primo Slam sul cemento. A rendere tutto ancora più epico, la semifinale di 43 ore prima contro Fernando Verdasco, vinta nonostante il connazionale abbia sparato 95 colpi vincenti. Quel match sancì anche una tappa cruciale nel rapporto con Federer, che da rivale divenne anche (soprattutto?) amico: con lo svizzero in lacrime per l'ennesima sconfitta in finale, Rafa lo consolò abbracciandolo in mondovisione.

ROLAND GARROS 2010
Un successo molto dolce: dopo la grande delusione dell'anno prima, con la storica sconfitta contro Robin Soderling, si è ripreso lo scettro parigino al termine di un torneo perfetto, ancora senza perdere un set. E in finale ha avuto la libidine psicologica di battere proprio Soderling con un netto 6-4 6-2 6-4, come a far capire al mondo intero che quello dell'anno prima fu soltanto un incidente di percorso.

"Vincerà 40 Roland Garros di fila"
Nicolas Almagro, 2008

WIMBLEDON 2010
Prima di sfatare il tabù di New York, sembrava che l'erba fosse la seconda miglior superficie di Nadal. Sfruttando l'onda lunga del successo a Parigi, nel 2010 ha infilato la seconda doppietta Parigi-Londra: cinque set per battere Haase e altrettanti con Petzschner, ma poi un dominio nelle fasi finali, soprattutto nella semifinale contro Andy Murray. Con tutto il rispetto, uno come Tomas Berdych non avrebbe potuto impensierirlo in finale. Quello del 2010 rimane il suo ultimo titolo a Wimbledon: saprà fare un altro miracolo?

US OPEN 2010
Si diceva che arrivasse troppo stanco alla seconda parte della stagione, e per questo fosse poco competitivo a New York: niente affatto. Secondo molti, il Nadal dello Us Open 2010 rimane il migliore di sempre. Senza dubbio, è quello che ha servito meglio. Tenendo percentuali straordinarie, non perse un set fino alla finale contro Novak Djokovic. Forse stanco dopo la semifinale-maratona contro Federer, il serbo si spense dopo avergli portato via il secondo set. In quella notte di settembre, Rafa completò il suo personale Career Grand Slam.

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ROLAND GARROS 2011
Di quel torneo si ricorda l'epica semifinale tra Federer e Djokovic, in cui lo svizzero mise fine alla striscia di 43 vittorie consecutive del serbo. Appollaiato dall'altra parte del tabellone, Rafa osservò lo spettacolo in TV dopo aver dato tre set a zero a Murray nella prima semifinale. In finale raccolse i cocci di un Federer un po' stanco, che pure gli diede filo da torcere per tre set prima di finire la benzina. Ma a Parigi, si sa, lo svizzero ha sempre trovato la porta sbarrata. Il vero tremore c'era stato al primo turno, quando John Isner lo costrinse a restare in campo per cinque set. Nei successivi undici anni gli sarebbe successo soltanto altre due volte.

ROLAND GARROS 2012
Fu la rivincita dopo la sconfitta nella finale australiana di gennaio, forse la più dolorosa di tutta la sua carriera. Percorso netto per Rafa, un carro armato fino alla finale. Ancora una volta, il solo Djokovic in finale fu in grado di portargli via un set. Ma non potè fare nulla di più, consegnandosi alla sconfitta con un doppio fallo sul matchpoint. Settimo titolo a Parigi, sorpasso ai danni di Bjorn Borg. Allora sembrò un'impresa stratosferica...

ROLAND GARROS 2013
Gli archivi ricordano che il finalista fu David Ferrer, ma l'ottavo trionfo parigino di Nadal fu sigillato dalla straordinaria semifinale contro Novak Djokovic, uno dei match più iconici della loro infinita rivalità. Con tenacia assoluta, Nadal si impose 9-7 al quinto. Chissà come sarebbe finita senza l'invasione di campo del serbo su uno smash, avanti 4-3 e servizio al quinto... Non è stato il titolo più semplice per Nadal, costretto a lasciare un set a giocatori non irresistibili come Daniel Brands e Martin Klizan ai primi due turni. Ma lo spagnolo sa vincere anche quando le cose non vanno per il verso giusto...

US OPEN 2013
A parte il solito Djokovic in finale, l'unico in grado di strappargli un set fu Philipp Kohlschreiber negli ottavi. Col tempo, Nadal ha imparato a gestire sforzi e programmazione e arrivare in piena forma anche allo Us Open, torneo che gli è diventato amico e per lui è il secondo più vincente dopo il Roland Garros. L'ultimo atto ha un po' ricordato i quarti del Roland Garros appena terminato: l'ennesima battaglia fisica e psicologica contro Djokovic è terminata con un KO tecnico. Perso il terzo set, il serbo è rimasto senza benzina e ha smesso di lottare nel quarto.

ROLAND GARROS 2014
Non poteva esserci luogo migliore per celebrare l'aggancio a Pete Sampras a quota 14 Slam. E pensare che l'americano aveva colto questo traguardo (che sembrava folle) appena dodici anni prima. La si potrebbe definire quasi una vittoria di routine, con due soli set lasciati per strada: uno a Ferrer nei quarti, l'altro a Djokovic in finale. Nell'occasione, il serbo vinse il primo ma alla distanza il tennis muscolare di Nadal ha avuto la meglio. Anche stavolta, il torneo finì con un doppio fallo del serbo.

ROLAND GARROS 2017
Lacrime durante l'inno spagnolo. Lacrime di gioia, ma anche di sollievo, perché Rafa non era mai rimasto a secco così a lungo. Tre anni senza Slam, per lui, erano inaccettabili. Per questo, dopo aver dominato Stan Wawrinka in finale e festeggiato il decimo titolo a Parigi, si è lasciato andare come non gli è mai più accaduto. Sul campo aveva stabilito la sua legge, cedendo appena 35 game in tutto il torneo, facendo meglio rispetto al 2008. In semifinale avrebbe lasciato sette giochi a Dominic Thiem, l'uomo che per qualche anno ha provato a mettere in discussione – senza riuscirci – la sua superiorità parigina.

US OPEN 2017
C'era un pizzico di preoccupazione perima della semifinale contro Juan Martin Del Potro, uno che sul cemento sapeva come batterlo. Dopo aver perso il primo set, tuttavia, Nadal ha addomesticato le botte dell'argentino e ha dato il la al terzo titolo a New York, forse il meno difficile. In finale non ha avuto problemi contro Kevin Anderson, e tutto sommato non aveva tremato neanche nei primi turni, quando Taro Daniel e Leonardo Mayer gli avevano portato via un set. L'assenza di Djokovic e Wawrinka, finalisti in carica, gli ha certamente dato una mano. Ma lui non si è mai complicato la vita.

ROLAND GARROS 2018
Altra vittoria di routine a Parigi, anche se la parola routine non dovrebbe esistere per un titolo Slam. Con il solo Diego Schwartzman in grado di strappargli un set, non ha poi sofferto negli ultimi due match, tenendo a distanza sia Del Potro che Thiem. Con un Djokovic ancora convalescente (fu sconfitto da Cecchinato) e un Federer assente, qualsiasi risultato diverso dalla vittoria non era contemplato. Nemmeno il rampante Dominic Thiem, in finale, riuscì a metterlo in difficoltà.

ROLAND GARROS 2019
Vincendo per la dodicesima volta a Parigi, è diventato il giocatore a vincere in più occasioni lo stesso Slam: prima di allora, condivideva il primato con Margaret Court (undici volte vincitrice in Australia). Il set perso contro Goffin al terzo turno e quello contro Dominic Thiem in finale non hanno mai messo in discussione il successo. Di quel torneo si ricorda il facile successo su Roger Federer in semifinale: lo svizzero era tornato a Parigi dopo quattro anni e artigliò un posto tra i primi quattro, ma non era mai capitato che un loro scontro diretto fosse così scontato, già alla vigilia.

US OPEN 2019
Aiutato dal problema alla spalla di Novak Djokovic (costretto al ritiro negli ottavi) e dallo scivolone di Federer nei quarti, Nadal ha fatto il suo dovere, rischiando soltanto in finale. Dopo aver interrotto la favola di Berrettini in semifinale, ha dovuto dare fondo a ogni energia per superare il rampante Daniil Medvedev. Dopo aver perso il terzo e il quarto set, ha dovuto dare fondo a ogni energia per spuntarla contro un avversario che ha dato tutto. Con questo successo è salito a quota 19, portandosi a una sola lunghezza dal record (allora) appartenente a Roger Federer.

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ROLAND GARROS 2020
L'avvicinamento all'edizione autunnale fu complesso, con lo Us Open saltato e una prematura sconfitta a Roma. Inoltre, le condizioni di gioco sembravano meno favorevoli al suo tennis. Invece Rafa ha infilato l'ennesimo capolavoro, arrivando a quota 20 al termine di una finale straordinaria contro Djokovic, annichilito nei primi due set. Ennesimo titolo parigino senza perdere un set: come se non bastasse, durante quel torneo divenne il primo giocatore di sempre a raggiungere le 100 partite vinte al Roland Garros. Neanche questo sarebbe bastato a placare la sua fame di vittorie.

AUSTRALIAN OPEN 2022
Dopo un 2021 quasi cannibalizzato da Djokovic, e vissuto tra mille problemi fisici, Rafa si è presentato a Melbourne senza troppe ambizioni: “Soltanto un paio di mesi fa non sapevo se avrei potuto giocare ancora a tennis” ripeteva dopo ogni singola vittoria. Un successo difficile, poiché aveva rischiato grosso già nei quarti contro Shapovalov. Dopo aver lasciato un set a Berrettini in semifinale, ha perso i primi due contro il favorito Medvedev. Non gli era mai capitato di rimontare due set di svantaggio in una finale Slam, ma si è ingegnato ed è riuscito nell'ennesimo miracolo. Trionfando a Melbourne, è diventato il secondo giocatore dell'Era Open ad aver vinto almeno due volte tutte le prove del Grande Slam. E il suo 21esimo titolo gli ha permesso di staccare Djokovic e Federer. Ma non era finita qui...

ROLAND GARROS 2022
La smorfie di dolore mostrate a Roma facevano pensare a un torneo di sofferenza. Un torneo in cui non era il primo favorito. Invece, a dispetto di frasi quasi apocalittiche in conferenza stampa, è stato in grado di sigillare l'ennesimo miracolo. Cinque set per battere Felix Auger Aliassime, una grande partita contro Djokovic e la tenacia estrema contro Zverev gli hanno dato in dote una delle finali più facili della carriera. Oggi gli Slam sono 22 e – soprattutto – non è ancora finita. Perché Rafa non ha dato concretezza alle voci incontrollate di ritiro circolate nella mattinata della finale. Anzi, non esclude nemmeno di esserci a Wimbledon...