ABBIGLIAMENTO

YOXOI, la grande sfida

Si può giocare meglio a tennis grazie a una maglia tecnologica? Certamente. Come accade con racchette, scarpe e corde. I due fondatori del brand YOXOI, sponsor tecnico di Alexander Bublik, ci hanno spiegato come sono riusciti a raggiungere l’obiettivo.

Intervista di Lorenzo Cazzaniga
18 luglio 2022

Una linea di abbigliamento tennis innovativa nata grazie al Fantacalcio, mania collettiva dalla quale non sono esenti Giacomo Ruzza e Diego Mandara e che ha rappresentato il trait d’union che ha permesso di concepire YOXOI, un brand che ha la chiara intenzione di alzare l’asticella dei contenuti tecnologici di una maglia da gioco. Il primo era proprietario di Iglu Cold System, azienda che si occupa di frigoriferi professionali destinati ai ristoranti, il secondo di Elettroveneta, azienda di materiale elettrico e che nel mondo del tennis vanta una certa esperienza, come giocatore di seconda categoria ma soprattutto come imprenditore. Ecco lo YOXOI-pensiero.

Cosa c’è alla base di questo progetto?
Creare un prodotto di abbigliamento tennis innovativo perché attualmente di tecnologia c’è veramente poco sul mercato. L’ho fatto nel settore dei frigoriferi industriali, l’ho voluto replicare in quest’altro ambito. In passato sono stati fatti alcuni tentativi ma, di fatto, siamo ancora fermi al Dri-Fit di Nike che festeggiano, orgogliosamente, i trent’anni di successi. Però in questo periodo sono cambiate tante cose, possibile che l’abbigliamento da tennis non abbia scovato qualcosa di nuovo? Ecco, YOXOI vuole essere la risposta affermativa a questa domanda.

Qual è la situazione attuale nel settore abbigliamento tennis?
In tante altre discipline come ciclismo, sci, escursionismo e running, l’abbigliamento tecnico ha fatto passi da gigante. Ovunque si cerca quell’1% in più che consenta di migliorare la propria performance ed è il concetto che vogliamo trascinare nel mondo del tennis. Per questo abbiamo sviluppato una maglia con due brevetti, uno legato al tessuto e l’altro alla costruzione intrinseca della maglia. Abbiamo realizzato dei test con maglie di altri brand e verificato che la nostra consente La differenza tra giocare a 25 gradi o 30 gradi è notevole: si suda meno, si consumano meno sali minerali e si sprecano meno energie. In sostanza, nelle lunghe battaglie, può determinare la vittoria o la sconfitta. Perché cinque gradi sono tanti ed è quello che offre YOXOI. E questo si riflette in una performance migliore.

I due imprenditori titolari del brand YOXOI, Diego Mandara e Giacomo Ruzza

Dopo quanto si ha la percezione di questo raffreddamento?
Pochissimi minuti. Appena l’avversario comincia a sudare, si nota la differenza perché chi indossa YOXOI si sente decisamente più fresco. Tutto questo l’abbiamo studiato in un laboratorio tedesco di Monaco di Baviera dove altri marchi svolgono i loro test, quindi abbiamo dei dati molto precisi. Anche loro sono rimasti sorpresi da questi risultati. Il test viene svolto da un atleta impegnato in uno sforzo aerobico di varia intensità e controllato da diversi sensori. A seconda dello sforzo la temperatura corporea varia, ma chi veste YOXOI produce risultati costantemente migliori. Questo perché nel 99% dei casi si producono maglie 100% poliestere, al massimo con un 1-2% di elastane, che forse peggiora la situazione. Puoi avere il filamento estruso in maniera diversa ma essenzialmente ti ricopri di poliestere. Invece, con YOXOI abbiamo introdotto nuove fibre come polipropilene e tencel, collegate in modo che il loro lavoro sia sinergico: una fibra butta fuori il sudore in eccesso, l’altra lo assorbe per evitare che rientri. Il poliestere è presente nella misura del 20% circa, per aumentare il cosiddetto wicking, la superficie in cui si espande il sudore in modo che evapori prima. Le tre fibre sono spalmate in maniera strategica sulla maglia per creare un prodotto davvero più performante e che non sparisce con i lavaggi.

Un aspetto sempre più importante è la sostenibilità dell’ambiente.
La nostra maglia è molto green perché il poco poliestere che utilizziamo è riciclato, il tencel praticamente è cellulosa degli alberi e il polipropilene non tinge e non ha bisogno di additivi chimici. Abbiamo cercato di portare qualcosa di fortemente innovativo.

Per il raffreddamento servono pochissimi minuti: appena l’avversario comincia a sudare, si nota la differenza perché chi indossa YOXOI si sente decisamente più fresco

Come siete arrivati a creare questa tecnologia?
Abbiamo chiesto a chi aveva già fatto prodotti simili in altri settori. I nostri brevetti sono innovativi ma i concetti di base sono già stati utilizzati nello sci, nel ciclismo e, in generale, negli sport che implicano sforzo in ambienti ostili, come è il tennis quando si gioca sotto il sole. Serve un abbigliamento consono per dissipare calore e non rimanere soffocati nel sudore. L’epidermide è parte dell’apparato respiratorio, se soffochi la pelle, la sensazione non è certo di benessere. 

Questo non accade con maglie tradizionali in poliestere?
Assolutamente. Infatti in tv si vedono giocatori che cercano di staccarsi la maglia dalla pelle perché quando sudano tanto diventa un cellophan. Ecco, noi vogliamo migliorare questa performance perché un giocatore non dovrebbe preoccuparsi anche di avere una maglia madida di sudore che lo infastidisce. In campo ha già altri pensieri. Quando senti la necessità di cambiare la maglia, è già tardi perché mentre giochi, il cervello spegne le richieste del corpo e si concentra sul gioco. Tuttavia, senza accorgersi, la performance peggiora. Dopotutto, il poliestere è idrofobico, quindi non assorbe, mentre il polipropilene è addirittura idrorepellente, cioè butta fuori il sudore. Questa è fisica, non un’opinione.

Alexander Bublik è il principale testimonial di YOXOI

Qual è stato primo step di questa avventura sportiva-tecnologica?
Siamo partiti dal body mapping, la fotografia termografica del corpo quando è sotto sforzo: si notano grandi differenze tra le varie parti del corpo. Quelle che si scaldano di più formano una sorta di V che parte dalle spalle e arriva allo sterno. Al contrario, fianchi e fondoschiena fanno quasi fatica a scaldarsi, pur sudando parecchio. La costruzione della nostra maglia consente di dissipare calore dove c’è bisogno e di essere termoregolante, quindi di mantenere il calore corporeo, nelle zone che restano più fredde. Una maglia che non può tenere conto di questi aspetti, parte con un handicap significativo.

Quale schema di costruzione avete utilizzato?
Tridimensionale perché consente di avere più tessuto dove è richiesto maggior calore e meno dove si desidera dissipare: sembra rocket science ma sono concetti nati vent’anni fa, sviluppati nell’area bresciana ed utilissima quando si vuole produrre una maglia che abbia sezioni diverse centimetro per centimetro. In quella tradizionale, si parte da un pezzo di stoffa che si taglia e cuce, ma resta sempre uguale. Fare un buchino nel poliestere è come forare un pezzo di plastica e poi risaldare tutto intorno, un procedimento molto dispendioso e poco efficace. Nelle maglie YOXOI, ogni sezione è studiata in base a cosa serve, sul modello X-Bionic. Queste tecniche sono usate in altri sport, la nostra sfida è portarle nel mondo del tennis.

La costruzione della nostra maglia consente di dissipare calore dove c’è bisogno e di essere termoregolante, quindi di mantenere il calore corporeo, nelle zone che restano più fredde

Quali sono le caratteristiche principali appena indossata?
Al principio può apparire più pesante e rugosa al tatto proprio perché la costruzione è tridimensionale. Però è scienza contro sensazione visto che la nostra maglia è perfino più leggera di tante altre perché il polipropilene ha un peso specifico più basso del poliestere. L’obiettivo è farla provare sul campo perché è il momento in cui si prende coscienza dei vantaggi. Molti sono convinti che una maglia è lascia sia più comoda e traspirante ma non è così.

Il fitting della maglia YOXOI è abbastanza personale.
Vero, è aderente ma non certo costrittiva. In ogni caso, soprattutto in Italia dove l’aspetto estetico riveste una certa importanza, con la nuova collezione miglioreremo tutti questi dettagli anche se il motivo che deve indurre a scegliere YOXOI è la qualità tecnologica del prodotto. Se si vuole avere una performance migliore, siamo convinti di avere il prodotto giusto.

A livello di testimonial, la scelta di Bublik sta pagando piuttosto bene in termini di appeal e visibilità.
Abbiamo scelto i testimonial ancor prima di avere una linea da commercializzare. Era sostanzialmente fatta su misura per loro. Prima Daniel Evans, ora Alexander Bublik che era 197 al mondo quando l’abbiamo firmato e ora è un top player. Prima faceva solo mattane, ora vince e piace perché è difficile trovare un giocatore più divertente da ammirare. Ha un contratto fino a fine 2022 e siamo fiduciosi sul suo rendimento. Ha lavorato tanto a livello tecnico, soprattutto sul dritto, ed è maturato tanto anche a livello mentale. Sdrammatizza sempre le situazioni in campo, anche sotto stress, e crediamo sia un messaggio molto positivo. Alla fine, siamo tutti un po’ Bublik quando facciamo una cavolata.

Qual è l’obiettivo di YOXOI?
Siamo partiti con un anno e mezzo di studio del prodotto e poi è arrivata la Covid. Però siamo fiduciosi nell’ottica di conquistare quella nicchia di mercato rappresentata dai giocatori che sono disposti a spendere per avere un abbigliamento che li aiuti a giocare meglio e vincere qualche partita in più.  Il passo successivo sarà quello di entrare in altri sport di racchetta dove ci sono le stesse esigenze perché c’è un vuoto di tecnologia che vogliamo colmare. Infatti stiamo pensando a una linea padel visto che in mezzo ai vetri si suda parecchio. Si tratta di un mondo molto diverso dal tennis, con un’estetica specifica e le maglie dei professionisti che sono ricche di patch in stile piloti di Formula Uno. Dovremo essere bravi a creare un prodotto dalla linea aggressiva ma con gusto perché in Italia lo stile è importante. Chissà, magari nel padel spezzare le regole vorrà dire creare una maglietta tutta bianca...

Chi è YOXOI?

YOXOI è un brand italiano nato nel 2018, con produzione 100% made in Italy, che progetta, produce e commercializza i migliori prodotti da abbigliamento per il tennis, il padel e lo squash. L’azienda ha sede a Pordenone ed è specializzata nella ricerca di materiali tecnici e nella loro applicazione nell’abbigliamento sportivo al fine di migliorare le performance dell’atleta. La mission di YOXOI è di continuare a ricercare, in tutto l’universo tessile, nuove fibre, nuove tecniche di produzione, nuovi trattamenti e tecnologie che permettano di creare capi sempre più avanzati ed efficaci.