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Rafa scatenato: “Vado a Wimbledon. E in autunno divento papà”

Ottime notizie per i fan dello spagnolo: il trattamento al piede sta dando buoni risultati, dunque Rafa si recherà a Londra con la ferma intenzione di giocare. Wimbledon è lo Slam in cui ha avuto più alti e bassi, ma non c'era mai arrivato dopo aver vinto Melbourne e Parigi. Il Grande Slam è solo un sogno?

Riccardo Bisti
18 giugno 2022

Qualcuno attendeva con preoccupazione la conferenza stampa di Rafael Nadal a Maiorca, laddove si sta allenando da qualche giorno. Il mix tra le voci incontrollate dell'annuncio di un ritiro (ricordate quelle che si erano rincorse nel giorno della finale del Roland Garros?), il guaio cronico al piede e l'imminente paternità giustificano il timore che da un momento all'altro possano arrivare notizie sul suo futuro. Per adesso, niente di tutto questo. Anzi, i suoi fan gioiscono perché Rafa andrà a Londra e – salvo imprevisti – parteciperà a Wimbledon. Insieme alla conferma della paternità, è la notizia principale della chiacchierata con i cronisti tenutasi all'ora di pranzo di venerdì, insieme alla conferma della paternità. Lui e la moglie Maria Francisca aspettano un maschietto, la cui nascita è prevista a ottobre. “Per adesso, il trattamento a cui mi sono sottoposto a Barcellona è soddisfacente – ha detto Rafa – mi ha permesso di allenarmi e questo è già un passo avanti”.

Rafa si recherà a Londra lunedì, si allenerà e giocherà un paio di match alla tradizionale esibizione di Hurlingham (tra gli altri protagonisti dovrebbero esserci Alcaraz, Ruud e Auger-Aliassime). A quel punto prenderà la decisione definitiva, ma tutto fa pensare che giocherà. Ricordiamo che i tabelloni a Wimbledon vengono sorteggiati al venerdì, in modo da inserire anche i nomi dei qualificati. Rafa ha raccontato le sue sensazioni: “Gli effetti del trattamento non sono immediati al 100%, però ho notato dei cambiamenti. A essere onesto, le sensazioni sono strane: si è decisamente abbassato il dolore articolare, però a volte mi sembra che sia addormentata una parte del piede, a volte un'altra. Però mi dicono che sia normale: in teoria, dopo qualche settimana, il nervo si riorganizza e manda gli opportuni segnali. Sono felice perché è da una settimana che non sono più zoppo. Diciamo che ho avuto dolori diversi rispetto ai soliti, ma per me è già un passo avanti”.

«La mia intenzione è giocare a Wimbledon se ci sarà la possibilità. Le sensazioni di questa settimana mi dicono che la possibilità c'è» 
Rafael Nadal
ASICS ROMA

La conferenza stampa in cui Rafa Nadal ha confermato la ferma intenzione di giocare a Wimbledon

Ascoltare le sue sensazioni è interessante, ma la storia insegna che Rafa – sebbene si sia dovuto fermare più volte nel corso della sua carriera – a volte tende un po' a ingigantire la descrizione dei suoi infortuni. Per questo, è lecito pensare che sarà a Wimbledon. E che sarà competitivo. Prima di recarsi a Maiorca, il 7 giugno è andato a Barcellona e si è sottoposto a una tecnica riparatoria di nuova generazione presso la clinica Teknon, in cui sono stati irradiati impulsi di radiofrequenza sui nervi periferici, allo scopo di addormentarli e azzerare il dolore. “La mia intenzione è giocare a Wimbledon se ci sarà la possibilità, e le sensazioni di questa settimana mi dicono che c'è una chance. La mia idea è andare a Londra, e se ci vado significa che voglio giocare. Se col passare dei giorni le cose non andranno come previsto, vedremo il da farsi. Non c'è nulla di matematico, perché in medicina nulla è certo al 100%. Io parlo di quello che so, non posso certo parlare di quello che non so. Dal mio punto di vista, le due sessioni di trattamento hanno dato buoni effetti. Ma non posso sapere cosa succederà tra cinque giorni”.

Il 2022 dello spagnolo è spettacolare: fino a oggi ha vinto 30 partite su 33, con le sole sconfitte contro Taylor Fritz a Indian Wells (dove ha giocato con una frattura a una costola), contro Alcaraz a Madrid e contro Shapovalov a Roma (durante il match, è stato travolto da un forte dolore al piede, al punto da mettere in dubbio la partecipazione a Parigi). “Ogni giorno migliorano le sensazioni tennistiche, e il fatto di aver giocato bene a Parigi mi dà fiducia – ha proseguito Nadal – ho davanti a me una settimana di allenamento a Londra. Dovessi completarla, penso di essere competitivo. L'erba è una superficie molto complessa, e se ci torni dopo non averci giocato per un po', ogni partita è complicata. L'inizio del torneo sarà vitale per me. Si tratta di prendere il ritmo e passare indenne i primi turni: ho fiducia che le cose possano andare bene”.

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Rafael Nadal al lavoro al Maiorca Country Club

L'ultima partita di Nadal a Wimbledon: la semifinale del 2019 persa contro Roger Federer

Il rapporto tra Nadal e Wimbledon è particolare: nonostante abbia un bilancio strepitoso, in linea con la sua carriera (53 vittorie e 12 sconfitte), è lo Slam in cui ha avuto i maggiori alti e bassi. L'esperienza di Rafa ai Championships si può dividere in tre parti: la prima va dal 2003 al 2011, anni in cui era un giovane rampante e si è dimostrato subito competitivo, sin dalla prima apparizione del 2003 (quando batté Mario Ancic). Ad eccezione del 2005, fino al 2011 è stato impeccabile, raggiungendo cinque finali consecutive e raccogliendo una striscia di venti vittorie di fila, interrotta da Novak Djokovic nella finale del 2011. Poi è arrivato il periodo più complicato, tra il 2012 e il 2017, con tante sconfitte inattese e premature. I nomi dei suoi killer? Lukas Rosol, Steve Darcis, un giovanissimo Nick Kyrgios, Dustin Brown e ancora una volta Gilles Muller (che già lo aveva battuto nel 2005).

Rafa ha avuto il merito di non perdere fiducia e nelle ultime due apparizioni (2018 e 2019) è tornato molto competitivo, perdendo in semifinale contro Novak Djokovic e Roger Federer. Indimenticabile la semifinale del 2018, durata due giorni, giocato sotto il tetto (con qualche polemica) e persa soltanto 10-8 al quinto. Non c'è dubbio che la nuova erba, quella che ormai viene adottata da una ventina d'anni, dia una mano al suo tennis, ma è altrettanto vero che Rafa ha mostrato importanti capacità di adattamento. E quest'anno può giocarsela, in virtù di una congiuntura favorevole: Federer non c'è, Djokovic non sembra quello dell'anno scorso. Ed è la prima volta che si presenterà a Londra dopo aver vinto in Australia e a Parigi. Significa che è ancora in lizza per un incredibile Grande Slam: sarà difficile, molto difficile, ma questo 2022 sta spazzando via ogni paradigma. E chissà che nell'anno della paternità non possa rendere possibile il miracolo...