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Grinta Arnaldi, Delirio Sonego, l'Italia torna in pista

Con due spettacolari rimonte, l'Italia si aggiudica la serie contro il Cile e torna pienamente in corsa. Arnaldi recupera un set a Garin, mentre Sonego firma una bella impresa contro Jarry: annulla quattro matchpoint e poi entra "in the zone". Il doppio riveste un'importanza cruciale.

Da Bologna, Riccardo Bisti (Foto di Felice Calabrò)
15 settembre 2023

Nonostante la grande delusione per la sconfitta, Nicolas Jarry ha mantenuto la sua proverbiale lucidità. Ha cercato di trovare il lato positivo di una prestazione che lui ha giudicato comunque positiva. "È la peggiore sconfitta che possa accadere nel tennis. È il lato duro di questo sport, trovarsi a un centimetro dalla vittoria e poi perdere. Lui ha giocato in modo incredibile e il pubblico gli ha certamente dato una mano". Nonostante i quattro matchpoint persi, ha riconosciuto i meriti di Sonego. "A me non è mancato niente, non ho nulla da rimproverarmi, ho lottato fino all'ultimo punto". Quando un suo connazionale gli ha chiesto se non gli è parso che il match gli fosse un po' scappato di mano, ha smentito: "Non è che se arrivi a matchpoint hai la partita in mano. Lui ha preso la linea eha trovato energia, io ho lottato fino alla fine e voglio portarmi questo pensiero positivo". Anche perché domani scenderà di nuovo in campo. "Il recupero è già iniziato, ho fatto bagno ghiacciato, fisioterapia, mangerò, sosterrò i miei compagni e poi cercherò di riposare il più possibile. Non sono preoccupato nè sul piano fisico nè su quello mentale, perché siamo perfettamente abituati a questo tipo di sforzi". In merito al tifo dei bolognesi, ha detto che ha dato una grande mano a Sonego più che infastidire lui. "Soltanto quattro squadre su sedici hanno questo vantagggio e fanno bene a sfruttarlo, ma tutto questo va accettato". A chiudere, ha ammeso di non ricordare una sua partita precedente persa con quattro matchpoint a favore. 


Grande equilibrio nel girone di Manchester. Nonostante la bella vittoria di Stan Wawrinka contro Cameron Norrie, la Svizzera perde il doppio e viene eliminata dai britannici. Con due vittorie si sono messi in buona posizione, ma sarà una lotta a tre fino all'ultimo punto contro Francia e Australia. A Spalato torna in pista la Finlandia, che proverà a scippare la qualificazione agli Stati Uniti nello scontro diretto. A Valencia si completa la Caporetto spagnola, con la sconfitta anche nel doppio (15-13 al super tie-break),


Tutto quello che era andato male mercoledì, si è tramutato in oro in una giornata quasi magica per l'Italia. Con due match-fotocopia, gli azzurri si aggiudicano i due singolari contro il Cile e torna pienamente in corsa per la qualificazione, essendoci il balsamo psicologico della possibilità di affrontare la già eliminata Svezia. Se Matteo Arnaldi aveva fatto un figurone, si può affermare che l'eroe sia stato Lorenzo Sonego, capace di regalarci un punto cruciale in ottica qualificazione. Era sfavorito, era in svantaggio, ha dovuto cancellare quattro matchpoint ma alla fine ha superato Nicolas Jarry col punteggio di 3-6 7-5 6-4, esaltandosi ed esaltando il pubblico di Bologna. Ogni tanto capita che un tennista entri in the zone. È successo a Sonego quando si è trovato a un punto dal KO contro il numero 1 cileno, annullandogli alla grande quattro matchpoint e trovando un pizzico di fortuna solo sull'ultimo, quando Jarry ha risposto lungo su una seconda di servizio sulla riga. Pensava, il cileno, che la palla fosse fuori. Occhio di falco gli ha dato torto ed è iniziata una nuova partita. Sonego ha iniziato a rispondere a ogni servizio, a danzare per il campo, a tirare bordate impressionanti e a sbagliare pochissimo. Nel caso di Arnaldi, era stato decisivo il quarto game del terzo set. Stavolta il turning point è arrivato sull'1-1, quando Jarry ha bruciato un vantaggio di 40-0 e ha incassato il break poi risultato decisivo. Una volta messo il naso avanti, Sonego non ha concesso nulla nei turni di battuta. Anzi, è stato lui il più vicino ad allungare. Poco importa: in un clima quasi estasiato, ha lavato via l'onta di due giorni prima (l'inopinata sconfitta contro Alexis Galarneau) e si propone per la terza volta come Salva-Italia dopo i successi di dieci mesi fa contro Tiafoe e Shapovalov. Messi in cascina i primi due punti, adesso è fondamentale vincere il doppio per tornare pienamente padroni del nostro destino. Una vittoria per 2-1 potrebbe mettere Cile e Canada nella posizione di fare un "biscotto". In tutta onestà, il doppio cileno non pare irresistibile. Ma in questa settimana delle follie tutto pare possibile. 


Era un Matteo Arnaldi tanto sereno quanto sollevato, quello che ha parlato con i giornalisti dopo la vittoria contro Garin. Nonostante sia tutto nuovo per lui, mostra già una certa capacità di gestire i palcoscenici. "Qui era completamente diverso rispetto a New York, dove giocavo per me stesso. In Davis giochi per la tua nazione. Sono stato bravo a stargli dietro nel secondo set, impedendo che mi scappasse via. Ma ero tranquillo: se anche fossi andato in svantaggio di un break nel secondo sapevo che prima o poi una chance sarebbe arrivata". Spesso interrotto dai boati del pubblico, ha raccontato la partita sottolineando quanto fosse importante sfruttare le poche occasioni avute. "Lui ha molto di più in termini di esperienza, ma io ho grande fiducia. Devo dire che all'inizio lui mi ha un po' sorpreso". La chiave della partita, ovviamente, è stato il quarto game del terzo set, in cui ha trovato il break poi risultato decisivo al termine di una maratona di 20 punti. "Non so neanche quante chance abbia avuto. Lui è stato molto bravo perché metteva la prima o tirava il vincente sulle palle break, però io ho avuto il merito di fargli giocare sempre una palla in più". Dopo aver evitato di rispondere sulla composizione della coppia di doppio ("Ma io sono sempre pronto"), ha parlato un po' di sè: "Venendo da San Remo amo andare al mare, divertirmi e prenderla un po' alla leggera". Per ovvie ragioni anagrafiche, nessuna memoria della finale di Davis del 1976. "Da piccolo seguivo un po' tutti gli sport, l'anno in cui mi sono concentrato soprattutto sul tennis è stato il 2011, quando Djokovic ha vinto tre Slam su quattro". 


La Spagna è fuori dalla Coppa Davis: in svantaggio 4-1 nel secondo set, Novak Djokovic ha messo il turbo e con cinque game consecutivi si è aggiudicato il match contro Alejandro Davidovich Fokina. La Serbia è dunque certa di un posto a Malaga.


Nel girone di Spalato c'è la sfida tra le due sconfitte della prima giornatam Croazia e Finlandia. L'assenza di Cilic e Coric è pesantissima per i croati, con il giovanissimo Dino Prizmic sconfitto in tre set da Otto Virtanen. In questo momento, Borna Gojo è chiamato a vincere contro Emil Ruusuvuori. Sta prendendo forma una Final Eight con diverse squadre inattese. Olanda, Repubblica Ceca e Canada saranno a Malaga, e non erano certo tra le formazioni più accreditate.


Sugli altri campi, la Spagna è a un passo dal baratro. Come numero 2, il disperato David Ferrer ha dovuto riesumare il 35enne Albert Ramos. Evidentemente Bautista non era in condizione, ma per Ramos non c'è stato nulla da fare: si è arreso con un doppio 6-4 a Laslo Djere. Se Novak Djokovic dovesse battere Davidovich Fokina (ha già vinto il primo set, ma è in svantaggio di un break nel secondo), il resto del girone di Valencia sarebbe pura accademia, con Serbia e Repubblica Ceca già qualificate e Spagna e Corea eliminate. Prepariamoci: salvo miracoli, la Final Eight non avrà i campioni in carica. 


Una vittoria da giocatore vero. Non era facile, per mille motivi, portare a casa il punto nel primo singolare. Invece la vittoria di Matteo Arnaldi rappresenta un'ulteriore linea di passaggio di una crescita che dovrebbe portarlo ancora più in alto, sempre più in alto. Se togliamo la tara dell'emozione dell'esordio, che lo ha paralizzato per la prima mezz'ora, ha mostrato che i risultati degli ultimi mesi non erano un caso. In questo momento è più forte di Cristian Garin e lo ha dimostrato nella seconda parte di un 2-6 6-4 6-3 che ha ridato ossigeno all'Italia e a Filippo Volandri, che dopo un primo set da incubo aveva iniziato a boccheggiare. Invece Matteo ha aggiustato il servizio (non ha concesso palle break nel secondo e nel terzo set), ha via via ridotto il numero degli errori e – sia pure a intermittenza – ha ritrovato aggressività. Si può sintetizzare così un successo d'oro, a prescindere dal valore che avrà nel contesto più ampio della settimana. Il ligure è rimasto in campo per due ore e mezza per risolvere l'enigma Garin, che forse non ha ancora capito se stesso a 27 anni, tra cambi di coach e improvvisi alti e bassi. Stavolta, però, è merito soprattutto di Arnaldi. Si fosse mantenuta la velocità di crociera del primo set, il cileno l'avrebbe spuntata. Invece Arnaldi ha saputo migliorarsi, game dopo game, fino a minare le certezze del suo avversario. Quando è stato necessario, ha anche attivato la Versione De Minaur, iniziando a correre a tutta velocità, rimandando di là palle che nove volte su dieci sarebbero state vincenti. Questo mix tra passione e testardaggine gli ha permesso di vincere il game più importante della partita, il quarto del set decisivo. Venti punti di battaglia e spettacolo, in cui ha avuto bisogno di sei palle break per effettuare lo strappo poi risultato decisivo. Si è preso il break di forza e lo ha portato in salvo fino alla riva. Anzi, sul 5-2 ha avuto tre matchpoint consecutivi sul servizio del cileno. Lì Garin ha avuto un sussulto d'orgoglio, ma sul 5-3 il braccio di Arnaldi è rimasto glaciale. Ha tenuto il servizio a zero e si è potuto prendere l'abbraccio di compagni (compreso Matteo Berrettini) e dei circa 4.000 dell'Unipol Arena, cornice non all'altezza di un match così importante. Chissà, forse la sconfitta di mercoledì aveva raffreddato gli animi.  Ma l'importante è che l'Italia sia ancora in lotta.

ITALIA - CILE 1-0
Matteo Arnaldi (ITA) b. Cristian Garin (CIL) 2-6 6-4 6-3

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