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La storia infinita delle wild card a Roma

Le pre-qualificazioni hanno premiato Matteo Arnaldi e Francesco Passaro, che vivranno la loro primissima esperienza nel circuito maggiore. La storia, tuttavia, dice che le wild card provenienti da questo torneo non hanno mai avuto successo. Il principio è corretto: come svilupparlo meglio?

Riccardo Bisti (Foto di Giampiero Sposito-FIT e Adelchi Fioriti)
7 maggio 2022

Tempo di Internazionali BNL d'Italia. Dopo l'antipasto delle pre-qualificazioni, si parte con il torneo vero e proprio. Mentre i big si allenano, scattano le qualificazioni. Come accade da anni, uno dei principali argomenti di discussione riguarda le wild card. Il tema diverte, appassiona e divide. Quest'anno ancora di più dopo i fatti di Madrid, in cui IMG ha (quasi) ignorato i tennisti spagnoli, privilegiando i giocatori sotto la propria gestione. Ne è scaturita una maxi-polemica guidata da Fernando Verdasco, autore di una lettera aperta, sottoscritta da diversi colleghi. Il madrileno ha menzionato Roma come esempio da seguire “perché concede gli inviti ai propri giocatori”. Vi abbiamo già detto che all'origine c'è una ragione filosofica: IMG è una società privata e privilegia determinati interessi, mentre la FIT (proprietaria degli Internazionali) è un ente parastatale che deve perseguire ben altri obiettivi. In entrambi i casi, c'è un principio sacrosanto: le wild card sono uno strumento in mano agli organizzatori, pienamente legittimati a farne l'utilizzo che desiderano. Per questo, le critiche lasciano il tempo che trovano. Se IMG avesse concesso una wild card al 48enne Corretja, o la FIT a un 3.4 del Molise, avrebbero potuto tranquillamente farlo. Estremismi a parte, vale la pena fare il punto sulla gestione delle wild card del torneo romano e – soprattutto – valutarne l'efficacia. Dal 2011 sono state introdotte le pre-qualificazioni, cresciute con il tempo fino a coinvolgere tutti i tesserati FIT, dal professionista fino all'ultimo degli NC.

Presa in prestito dalla USTA (che qualche anno prima creò un torneo aperto a tutti, con in palio le qualificazioni dello Us Open), l'idea è cresciuta anno dopo anno fino a coinvolgere migliaia di praticanti. Si tratta di un'iniziativa sana, positiva e che mira ad esaltare la meritocrazia. Gli inviti si decidono sul campo, mettendo da parte i giudizi soggettivi o (peggio) la politica. Per questo, le pre-qualificazioni avranno sempre il nostro sostegno. Tuttavia, la sensazione è che ci si sia fatti prendere un po' troppo la mano. L'evento ha acquisito un'importanza eccessiva nell'ecosistema degli Internazionali a partire dal 2014, quando ha iniziato a distribuire (anche) le wild card per il tabellone principale. Il format è cambiato in più occasioni, oscillando da un minimo di un invito (2018) a un massimo di tre (2016 e 2017). Adesso si è assestato sulle due wild card, a cui si aggiungono le quattro per le qualificazioni. Le wild card per questa edizione sono andate a Matteo Arnaldi (n.277 ATP) e Francesco Passaro (n.366), entrambi classe 2001 e giovani in ascesa. Bravi, perché hanno vinto buone partite e hanno un po' salvato la ratio del torneo (privilegiare i giovani), che avrebbe un po' traballato se avessero vinto altri, come gli stessi primi esclusi Giovanni Fonio e Francesco Forti (che sono ancora giovani, ci mancherebbe). Per entrambi, tuttavia, sarà la prima esperienza in assoluto nel circuito maggiore. Non solo nel main draw, ma proprio in generale. Ci si domanda se non sia un po' eccessivo, considerando che diversi giocatori meglio piazzati in classifica non hanno nemmeno avuto la possibilità (o la volontà) di giocare le pre-qualificazioni.

Dal 2002 al 2021, gli Internazionali maschili hanno assegnato 80 wild card per il tabellone principale. Di queste, 78 sono andate a giocatori italiani.
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Francesco Passaro ha giocato 13 partite nel circuito Challenger, vincendone 5. Però è giunto in finale a San Remo

L'Italia ha ben dodici giocatori compresi tra la 100esima e la 200esima posizione: di questi, soltanto tre si sono recati a Roma: Flavio Cobolli (wild card per il main draw), Marco Cecchinato e Luca Nardi (partecipanti alle pre-qualificazioni). Gli altri nove non hanno potuto / voluto giocare, ripiegando su tornei Challenger all'estero. Ed è un peccato, vista l'importanza e il fascino che riveste il nostro principale torneo. Ripetiamo: si tratta di scelte legittime, e per questo poco criticabili. Le due WC assegnate direttamente dalla FIT sono ineccepibili: Musetti è già un big (peccato per il forfait in extremis, sarà sostituito da Nardi), Cobolli sta vivendo una scalata impetuosa. Tuttavia, ci si domanda se sia opportuno dare così tanta importanza alle pre-qualificazioni. E allora abbiamo analizzato lo storico delle wild card negli ultimi 20 anni, e i risultati che hanno fruttato. Ne è emerso che le wild card provenienti dalle pre-qualificazioni hanno avuto un'efficacia inferiore rispetto a quelle assegnate direttamente. Prima di giungere alle conclusioni, divertiamoci un po' con i numeri. Dal 2002 al 2021, gli Internazionali maschili hanno assegnato 80 wild card per il tabellone principale. Di queste, 78 sono andate a giocatori italiani.

Le uniche eccezioni risalgono al 2008, quando furono invitati Marat Safin e Mario Ancic. Il russo e il croato rimangono i soli stranieri invitati sotto la presidenza Binaghi, poiché anche nel 2001 le wild card furono esclusivamente italiane. Il giocatore con più inviti è Filippo Volandri (9), seguito da Potito Starace (7) e Paolo Lorenzi (6). Ma veniamo ai risultati: le 78 wild card hanno fruttato una semifinale (Volandri 2007), un quarto (Volandri 2003), cinque ottavi (l'ultimo è stato Sinner nel 2020), 26 secondi turni e 45 eliminazioni al primo turno. Come detto, le pre-qualificazioni assegnano wild card per il tabellone principale a partire dal 2014. In attesa dei risultati di Passaro e Arnaldi, sono state in tutto 13 (sarebbero state 12, ma nel 2019 Seppi entrò in extremis in tabellone, liberando un posto per Sinner, finalista delle pre-quali). Il bilancio parla di 9 eliminazioni al primo turno e 4 al secondo. In altre parole, le wild card dalle pre-qualificazioni hanno vinto una partita nel 30% dei casi. Al contrario, gli inviti gestiti dagli organizzatori hanno un'efficacia del 44,6% (29 passaggi di turno su 65 tentativi). Il dato non è così sorprendente: quando vengono assegnate a tavolino, le wild card tengono conto della classifica e dello stato di forma dei giocatori, garantendo scelte mirate e più efficaci.

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Il miglior risultato di Matteo Arnaldi è la recente semifinale al Challenger di Spalato

Ammesso in tabellone con una wild card, nel 207 Filippo Volandri giunse in semifinale battendo anche Roger Federer

Non è ancora successo che un giocatore proveniente dalle pre-qualificazioni fosse un fattore nel torneo (forse escludendo Matteo Donati nel 2015). E allora ci si domanda se il sistema attuale non possa essere migliorato, magari offrendo una possibilità ai tanti giocatori esclusi. Siamo convinti che gente come Mager, Travaglia, Gaio, Giannessi, Moroni, Fabbiano e Caruso avrebbe partecipato volentieri a un torneo di pre-qualificazione organizzato in modo diverso. E forse lo avrebbero anche meritato. Dunque, come fare? Premettendo che si tratta di proposte per migliorare l'efficacia complessiva del torneo, e non critiche a un sistema comunque apprezzabile, faremmo così.

WILD CARD MAIN DRAW: Tutte assegnate dagli organizzatori
WILD CARD QUALIFICAZIONI: Offerte ai migliori quattro delle pre-quali

Organizzeremmo le pre-quali in questo modo: tabellone a 48 giocatori, con ammessi di diritto i migliori 16 italiani nel ranking ATP tra quelli esclusi dall'entry list delle qualificazioni, più otto inviti scelti dal Settore Tecnico, più 24 provenienti dai tornei preliminari in giro per l'Italia (in modo da non perdere la suggestione – molto potente – dell'NC che può conquistare il Foro Italico). Il tutto garantendo un montepremi assimilabile a quello di un torneo Challenger, in modo da invogliare i giocatori a scegliere Roma anziché i vari tornei in giro per il mondo. In virtù della sua solidità economica, la FIT non avrebbe certo problemi a distribuire 30 / 50.000 euro per un evento del genere. In questo modo – a nostro avviso – le wild card sarebbero più giuste e tutti avrebbero comunque la possibilità di vivere il loro sogno. Si perderebbe la suggestione della wild card per il main draw, ma la storia insegna la strategia non è troppo efficace. Noi saremmo i primi a gioire per un exploit firmato da Matteo Arnaldi o Francesco Passaro, ma non cambieremmo idea. In virtù dei dati qui sotto.

WILD CARD INTERNAZIONALI D'ITALIA

2022 (*): Musetti, Cobolli, Passaro (P), Arnaldi (P)
2021: Travaglia (2t), Caruso (1t), Mager (2t), Musetti (2t)
2020: Caruso (2t), Travaglia (3t), Mager (1t), Sinner (3t)
2019: Sonego (1t), Basso (1t) (P), Sinner (2t) (P), Berrettini (3t)
2018: Berrettini (2t), Cecchinato (2t), Seppi (1t), Sonego (2t) (P)
2017: Mager (1t) (P), Seppi (1t), Berrettini (1t) (P), Napolitano (1t) (P)
2016: Cecchinato (1t) (P), Caruso (1t) (P), Lorenzi (1t), Sonego (1t) (P)
2015: Vanni (1t) , Gaio (1t) (P), Donati (2t) (P), Lorenzi (1t)
2014: Volandri (1t), Lorenzi (1t), Cecchinato (1t) (P), Bolelli (2t) (P)
2013: Viola (1t), Lorenzi (1t), Volandri (1t), Starace (2t)
2012: Volandri (1t), Starace (1t), Fognini (2t), Lorenzi (2t)
2011: Cipolla (1t), Bolelli (1t), Fognini (1t), Volandri (2t)
2010: Bolelli (2t), Starace (2t), Lorenzi (2t), Volandri (3t)
2009: Fognini (2t), Cipolla (1t), Starace (1t), Volandri (1t)
2008: Naso (1t), Cipolla (1t), ANCIC (2t), SAFIN (1t)
2007: Bolelli (1t), Volandri (SF), Bracciali (2t), Starace(3t)
2006: Starace (2t), Bolelli (1t), Bracciali (1t), Di Mauro (1t)
2005: Di Mauro (1t), Seppi (2t), Starace (2t), Sanguinetti (3t)
2004: Sanguinetti (1t), Di Mauro (1t), Pescosolido (1t), Seppi (1t)
2003: Volandri (QF), Sanguinetti (1t), Gaudenzi (1t), Galimberti (2t)
2002: Volandri (1t), Luzzi (1t), Galimberti (2t), Galvani (2t)

I giocatori con la (P) accanto sono quelli provenienti dalle pre-qualificazioni
(*) Naturalmente, mancano ancora i risultati dell'edizione 2022

TOTALE: 78
SF: 1 (Volandri 2007)
QF: 1 (Volandri 2003)
3t: 5 (Sanguinetti 2005, Starace 2007, Volandri 2010, Berrettini 2019, Sinner 2020)
2t: 26
1t: 45

Di cui 13 dalle PRE-QUALI
2t: 4 (Sinner 2019, Sonego 2018, Donati 2015, Bolelli 2014)
1t: 9

I PIÙ INVITATI

Volandri: 9
Starace: 7
Lorenzi: 6
Bolelli: 5
Seppi: 4
Sanguinetti: 3
Berrettini: 3
Fognini: 3
Cipolla: 3
Caruso: 3
Di Mauro: 3
Mager: 3
Sonego: 3
Cecchinato: 3
Bracciali: 2
Galimberti: 2
Travaglia: 2
Sinner: 2
Galvani: 1
Luzzi: 1
Pescosolido: 1
Basso: 1
Vanni: 1
Gaio: 1
Donati: 1
Naso: 1
Gaudenzi: 1
Napolitano: 1
Musetti: 1
Viola: 1