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AUSTRALIAN OPEN

La cartolina di Stefanos Tsitsipas

Uno spettacolare rendimento al servizio permette a Stefanos Tsitsipas di battere Sinner nel suo “Slam di casa”. Alla fine, il greco distribuisce decine di cartoline autografate. Delusione per l'azzurro, i cui numeri contro i top-5 diventano preoccupanti. Specie se paragonati ai diretti concorrenti.

Riccardo Bisti
22 gennaio 2023

Nei giorni di riposo, Stefanos Tsitsipas dedica mezz'ora di tempo a un'abitudine tutta particolare: firmare una serie di cartoline per poi regalarle agli appassionati dopo il match. Una scelta nata per caso, in piena pandemia, quando i contatti umani erano banditi. Il greco ha scelto di andare avanti, distribuendone a decine dopo ogni match, evitando di dover firmare ulteriori autografi e dando qualcosa in più agli appassionati. “I tifosi sono una cosa fondamentale ed è importante dedicare loro un po' di tempo. Mi piace che sappiano che li apprezzo e rispetto. Sarà sempre così”. Oltre a donare cartoline agli appassionati, il greco ha spedito una raccomandata al mondo del tennis. Il primo destinatario è Jannik Sinner, battuto al termine di un'intensa battaglia, durata cinque set e quattro ore di scambi alla massima intensità. Nella missiva c'è scritto che si sente pronto a vincere un torneo del Grande Slam e – di conseguenza – diventare numero 1 del mondo. Succederanno entrambe le cose se domenica prossima solleverà il Norman Brookes Trophy. Possiede lo stesso sogno l'altoatesino, ma dovrà aspettare almeno fino al Roland Garros. Era distrutto, Sinner. Sentiva di poter azzeccare la sorpresa. E lo sentiva ancora di più quando ha vinto il terzo e il quarto set dopo aver perso i primi due. Invece il tabellone dice 6-4 6-4 3-6 4-6 6-3 e nei quarti ci va il greco, peraltro con la possibilità di giocare contro un outsider, il n.71 ATP Jiri Lehecka (che gli ha tolto di mezzo Felix Auger-Aliassime).

Visto che l'altro quarto di finale della parte alta vedrà impegnati Karen Khachanov e Sebastian Korda, è il favorito d'obbligo per un posto in finale. Non ha ancora perso contro nessuno dei tre: 1-0 contro il ceco, altrettanto con l'americano, addirittura 5-0 contro il russo. Il crocevia del torneo di Sinner e Tsitsipas era lo scontro diretto di una serata australiana, vissuta in un'atmosfera spettacolare tra tifosi italiani e greci, due delle comunità di più numerose di Melbourne. Nei primi due set c'è stata la sensazione che potessero ripetersi gli scenari dell'anno scorso, poi Sinner ha preso a giocare benissimo. Un bombardamento spettacolare, due set giocati alla perfezione. Il punteggio avrebbe potuto essere ancora più netto: delle diciotto palle break avute, Jannik ne ha trasformate due, minimo indispensabile per allungare la pugna al quinto. “In avvio di quinto set ho commesso un paio di errori banali e la partita è cambiata velocemente, poi lui ha servito bene. Non ho molte parole” ha detto un Sinner distrutto dalla delusione, ma capace di uno scatto d'orgoglio: ha detto un paio di volte di aver fatto le scelte giuste, anche nei set persi. “Queste partite possono andare in un modo o nell'altro, a un certo punto avevo lo slancio giusto, ma nel quinto le cose sono cambiate”.

PLAY IT BOX
«L'Australian Open è il mio Slam di casa, anche perché Melbourne e la seconda città con più popolazione greca dopo Atene» 
Stefanos Tsitsipas

Tsitsipas-Sinner: cinque set racchiusi in otto minuti

Tsitsipas ha l'enorme merito di essersi aggrappato al servizio nel momento del bisogno: la percentuale di prime palle nel quinto set ha rasentato la perfezione (24 su 26, clamoroso 92%). “Ho rilassato il braccio e il polso, questo mi ha aiutato a generare più potenza e precisione, cosa che non avevo fatto in precedenza – dice Tsitsipas – ho completamente cambiato il mio approccio alla partita, questi piccoli aggiustamenti mi hanno aiutato a servire bene senza essere teso”. Sebbene la trama tattica non sia cambiata, con Sinner a bombardare su ogni palla, le chance le ha avute il greco. Si è trovato 0-40 sul 2-1 (l'azzurro si è salvato), poi di nuovo sul 3-2. È stato lo strappo decisivo e da lì in poi non ha concesso nulla, prendendosi l'ultimo punto con un dritto vincente. “Ci sono state alcune cose che non hanno funzionato, ho effettuato alcune scelte che non erano le migliori – ha sibilato Tsitsipas – ma preferisco tenerle per me e lavorarci, non tutto deve essere reso pubblico. Lui ha cambiato qualcosa rispetto all'inizio della partita, però ho combattuto e ho saputo organizzarmi”.

Non sempre amato per i suoi atteggiamenti, il greco sa di poter contare su un grande affetto in Australia. Si trova bene sia sul piano ambientale che atmosferico: “Sono cresciuto in un clima simile, quello di Melbourne mi ricorda casa – ha detto – non è troppo umido né troppo tropicale, direi che è simile a quello della riviera ateniese. Poi c sono tante persone che parlano greco, è un bel vantaggio, mi connette alla mia cultura. È il mio Slam di casa, anche perché Melbourne e la seconda città con più popolazione greca dopo Atene”. Mentre Tsitsipas prosegue nella caccia al suo primo Slam, Sinner dovrà trovare la forza di osservare la parte piena del bicchiere. L'anno scorso aveva perso nettamente, anche se erano i quarti. Stavolta perderà 180 punti ma il confronto rispetto a dodici mesi fa deve alimentare l'ottimismo. Tsitsipas è più o meno lo stesso giocatore, mentre lui ha evidenziato miglioramenti importanti. Non è più soltanto un picchiatore, ma un giocatore con tante soluzioni e senza particolari debolezze.

Jannik Sinner non perde mai contro i giocatori peggio piazzati di lui, ma ha un bilancio decisamente negativo contro i top-5 ATP

La profonda delusione di Stefanos Tsitsipas dopo la sconfitta negli ottavi a Melbourne

Gli manca ancora quel qualcosa, il click che gli permetta di vincere le partite funzionali ai suoi obiettivi. E quando parliamo di obiettivi intendiamo vincere gli Slam. È improbabile riuscirci senza affrontare i top-5 ATP, e per adesso il bilancio dell'azzurro racconta di una vittoria e sedici sconfitte (l'unico successo è la finale di Umago contro Alcaraz). Visto che il bilancio sinneriano contro i giocatori compresi tra la sesta e la decima posizione è di otto vittorie e sei sconfitte, significa che il suo livello è lì, non troppo distante, ma gli manca ancora qualcosa, quel piccolo dettaglio che permette di effettuare un grande salto di qualità in termini di risultati. È qualcosa su cui Sinner dovrà intervenire, perché i confronti numerici con i suoi diretti concorrenti sono impietosi. Senza scomodare i Big Three, provenienti da un'era diversa, gli altri – a parità di età – avevano numeri decisamente migliori.

A 21 anni e mezzo (l'età attuale di Sinner), Tsitsipas aveva un bilancio di 9 vittorie e 13 sconfitte contro i top-5, Alexander Zverev era 9-10. Carlos Alcaraz è molto più giovane e vanta un lusinghiero 6-5, mentre Holger Rune ha raccolto un impressionante 4-1. I numeri di Sinner sono più simili a quelli di ottimi giocatori come Casper Ruud e Andrey Rublev, che peraltro hanno avuto accesso a certi match in età ben più avanzata rispetto alla sua. Queste cifre non devono spaventare, ma allo stesso tempo sono uno spunto di riflessione. Darren Cahill, Simone Vagnozzi e tutto lo staff dell'altoatesino dovranno individuare la ragione di queste difficoltà e intervenire alla radice. Quando accadrà, la carriera di Jannik potrà davvero spiccare il volo. Perché tutto il resto c'è, a partire da una motivazione feroce. Un'ambizione che traspare nell'immensa delusione dopo ogni sconfitta, dalla camminata mentre usciva dalla Rod Laver Arena e dall'espressione durante le interviste post-match. Immagini che prima o poi dovranno diventare un ricordo.