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L'altra faccia di Djokovic: mentore e filantropo

Senza troppa pubblicità, Novak Djokovic svolge parecchie attività benefiche e aiuta concretamente i giovani tennisti serbi. Da un anno e mezzo paga qualsiasi spesa ad Hamad Medjedovic, classe 2003. Che lo ha ripagato: quest'anno ha vinto quattro tornei ed è a ridosso dei primi 250.

Riccardo Bisti
30 luglio 2022

Novak Djokovc ha sistemato i conti della la sua famiglia per chissà quante generazioni. Secondo i dati ufficiali, ha intascato quasi 160 milioni in soli montepremi (grazie alla crescita dei prize money, che privilegia i giocatori attuali, è il tennista più ricco di tutti i tempi). A questi si aggiungono sponsorizzazioni e introiti vari. La premessa è doverosa, perché la storia in oggetto ha valore etico e non certo economico, visto che ha un peso trascurabile nel suo patrimonio. Tra le sua tante qualità, il serbo possiede una viva generosità, raramente ostentata. Chi fosse interessato, può dare un'occhiata al sito della Novak Djokovic Foundation, che si occupa di favorire la scolarizzazione dei bambini serbi meno fortunati.

Il sito spiega dettagliatamente l'attività e – con notevole trasparenza – sono scaricabili i vari report economici, anno dopo anno. La Fondazione compirà 15 anni il prossimo novembre ed è più attiva che mai, ma non è l'unica attività filantropica di Djokovic: il campione serbo non vuole che le sue gesta rimangano isolate, dunque si impegna in prima persona per lo sviluppo del tennis serbo. Ha realizzato il Novak Tennis Center di Belgrado, impianto polifunzionale che ospita il locale torneo ATP ed è diventato la base per diversi professionisti. In questi giorni è emersa la sua incredibile generosità nei confronti delle giovani promesse serbe. In particolare, tre ragazzi sono sotto la sua ala protettrice: il giovanissimo Mihailo Topic (di cui vi abbiamo già parlato), Marko Maksimovic e la più fulgida promessa del tennis serbo, il 19enne Hamad Medjedovic.

«Che persona sarei se non aiutassi i giovani meritevoli, che si impegnano e ottengono risultati? Quando Hamad avrà successo, sarete voi ad aiutare qualcuno»
Novak Djokovic
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La prima foto di Djokovic e Medjedovic risale al 2019

Tre settimane fa, Medjedovic si è aggiudicato il primo Challenger in carriera, sulla terra battuta di Ludenscheid. Partendo dalle qualificazioni, ha perso un solo set lungo il percorso e ha superato ottimi giocatori come Marco Cecchinato e Nicolas Jarry. Era domenica 3 luglio, giorno degli ottavi a Wimbledon. Prima di scendere in campo contro Tim Van Rijthoven, Djokovic ha inviato un messaggio vocale di un minuto per fare i complimenti al suo protetto. È una delle informazioni emerse da un report pubblicato da Blic, in cui Eldin Medjedovic (papà di Hamad) ha svelato i dettagli del rapporto tra Djokovic e suo figlio. In sintesi, Nole si è fatto carico della crescita e dello sviluppo del giovane collega. “Siamo fortunati ad aver conosciuto Djokovic – racconta – si è impegnato in tutti i modi per lui: finanziario, mentale e sociale. Una volta ci siamo seduti a un tavolo per parlare delle tappe della carriera di Hamad. A un certo punto, mi sono dato un pizzicotto per accertarmi che fosse tutto vero. Novak parlava di idee, progetti...”

“Ma Nole, tutto questo costa” gli ha detto papà Medjedovic.
Lui lo ha ignorato, suggerendo un allenatore e continuando con i suggerimenti.
“Nole, tutto questo costa” ha ribadito.
“Hamad pensi ad allenarsi, al resto ci penso io – ha replicato Djokovic – il mio compito è quello di dare una mano. Che persona sarei se non aiutassi i giovani meritevoli, che si impegnano e ottengono risultati? Quando Hamad avrà successo, sarete voi ad aiutare qualcuno”.
I risultati sono arrivati per davvero. Fuori dai primi 1000 a inizio 2021, numero 670 lo scorso gennaio, adesso è piombato al numero 259 ATP in virtù di quattro tornei vinti: prima di Ludenscheid aveva vinto tre tornei ITF. Risultati resi possibili dalla possibilità di giocare senza pensieri: per tutto il 2021, la famiglia Medjedovic non ha pagato nulla per coach, viaggi, hotel, fisioterapisti e massaggiatori. Tutto a carico di Djokovic.

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Djokovic saluta Medjedovic durante l'ultimo torneo di Belgrado, in cui il 19enne di Novi Pazar ha usufruito di una wild card

Leggi anche: Il nuovo Djokovic?
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Hamad Medjedovic si allena fisso al Novak Tennis Center

“E non è una piccola somma – dice Eldin Medjedovic – poi lo chiama per allenarsi, è come se Messi e Ronaldo ti invitassero a giocare a calcio”. Djokovic e Medjedovic si sono allenati insieme a giugno, in Montenegro. Il giovane Hamad era molto nervoso prima di iniziare, ma Nole ha saputo metterlo a suo agio, creando un rapporto alla pari. “Infatti non gli chiedo consigli perché vengo trattato da amico. Nole mi vede come tale, quindi anch'io vorrei essergli amico” dice Medjedovic, che dopo l'exploit in Germania ha raccolto tre sconfitte consecutive. Non un dramma, ma dovrà rialzarsi alla svelta se vuole competere per un posto alle Next Gen Finals. In questo momento è sedicesimo con 185 punti, piuttosto distante dall'ottava posizione di Brandon Nakashima (392). Se anche non dovesse farcela, avrà tempo per riprovarci: essendo classe 2003, sarà eleggibile fino al 2024. Ammesso che il torneo vada avanti, visto che quella del 2022 sarà l'ultima edizione a Milano e non ci sono ancora notizie sul futuro.

“Hamad merita questi successi per il lavoro e gli sforzi compiuti nell'ultimo anno e mezzo – ha detto Djokovic durante Wimbledon – ha cambiato etica del lavoro, modificando tutto: dieta, allenamento, recupero, approccio all'allenamento e alle partite. Tecnicamente e fisicamente vale già i top-100, ma deve fare alcuni passaggi che saranno guidati e monitorati dal team di esperti che lo circonda”. Nole allude a Ilija Bozljac, ex professionista serbo che ha conquistato tutti con il suo entusiasmo. “È una persona positiva, piena di energie – dice papà Eldin – a volte sembra che desideri il successo più dello stesso Hamad”. E poi c'è lo staff del Novak Tennis Center, diretto da Viktor Troicki. Secondo Medjedovic Sr., l'ex n.12 ATP ha portato un notevole salto di qualità in termini di professionalità. Difficile ipotizzare fino a dove si spingerà Hamad Medjedovic, il quale si augura di ottenere “la metà” di quanto raggiunto da Djokovic (auguri!), ma un luogo comune dice che la qualità di un campione non si vede solo per quello che fa in campo. Novak Djokovic ha passato l'esame.