The Club: Bola Padel Roma
ATTUALITÀ

Il piano di Gaudenzi: tutti sotto lo stesso tetto. Utopia?

Sports Business Journal ha visionato il piano ATP per i prossimi anni. Gli interventi interni sembrano fattibili, mentre è decisamente più ambizioso il progetto di unire sotto un unico ombrello tutti gli organi di governo. “Ci riuniamo con cadenza bisettimanale. Sarebbe grave non provarci seriamente”.

Riccardo Bisti
14 ottobre 2020

Il tennis sta per entrare in una fase tutta nuova. La leadership ATP di Andrea Gaudenzi inizia a prendere forma dopo i disastri combinati dal COVID. Il documento di 92 pagine, condiviso un mese fa con le parti interessate, punta a un obiettivo decisamente ambizioso: allineare gli interessi di tornei e giocatori. Tuttavia, la parte più ambiziosa è la necessità di un maggiore allineamento tra le istituzioni tennistiche. Per intenderci, il concetto di unità è menzionato oltre venti volte in un documento che non è in alcun modo collegato alla nascita della PTPA, il sindacato dei soli tennisti fortemente sostenuto da Novak Djokovic. La vicinanza delle tempistiche, secondo Gaudenzi, è stata casuale. Il faentino è stato nominato presidente ATP sulla base di una sintesi del suo programma (otto diapositive, poi diventate una versione mini di 20-25 pagine mostrata durante l'Australian Open), e sperava che il piano entrasse in vigore entro il 2020. “Stiamo ancora cercando di attenerci a questa tempistica, ma il COVID ha ritardato il processo e ha spostato l'attenzione su altri argomenti”.

La Fase 1 del documento parte dalla consapevolezza che il tennis ha appena l'1,3% dei diritti mediatici complessivi, nonostante sia il quarto sport più popolare al mondo. Da lì, la necessità di mettere insieme le varie sigle per garantire maggiore prosperità per tutti. Il problema è che non tutti hanno lo stesso peso: per esempio, gli ATP 250 (che pure rappresentano oltra la metà del circuito) non hanno grande rilevanza. L'ATP farà il possibile per coinvolgere tutti i tornei sotto la propria egida. La Fase 2 vorrebbe creare un unico approdo (dati, diritti media e servizi) per tutti gli organi di governo del tennis: ATP, WTA, ITF e tornei del Grande Slam. Sembra piuttosto difficile, viste le enormi diversità di vedute. Nel 2022 dovrebbe essere inaugurato un nuovo calendario, con l'obiettivo di garantire benefici a cascata migliorando il prodotto PREMIUM, ovvero i Masters 1000. E i tornei più piccoli? Sei ATP 250 si sposterebbero nella seconda settimana dei Masters 1000, con la possibilità di ingaggiare giocatori di alto livello eliminati dal torneo precedente. Questi tornei riceverebbero il sostegno economico della stessa ATP.

Aggregare tutti i diritti sotto un unico ombrello avrebbe, secondo Gaudenzi, tre benefici: 1) Un punto d'accesso comune per il pubblico. 2) Maggiori guadagni. 3) Principale forza commerciale.
Novak Djokovic parla del progetto PTPA

Sports Business Journal ha ascoltato il parere di Bill Oakes, ex direttore del torneo di Winston-Salem, in campo prima dello Us Open. Il progetto gli piace, ma ritiene che i tornei 250 non farebbero in tempo a pubblicizzare la presenza dei big, se annunciati in extremis. “In questo modo, i vantaggi si ridurrebbero”. Il piano strategico prevede un aiuto di tipo economico non più basato sulla vendita dei biglietti, ma sulla concessione di partecipazioni azionarie ad ATP Media, divisione del tour che dal 2009 incrementa ogni anno il ricavo netto del 16%. Lo stesso Gaudenzi arriva proprio da lì. In verità, già 12 dei 38 ATP 250 avevano aderito ad ATP Media, portando a casa un fatturato di oltre 12 milioni di dollari nel 2019, con un aumento del 35% rispetto all'anno precedente.

Ma non finisce qui: ai tornei verrebbe offerta anche una partecipazione a Tennis Data Innovations (TDI), altra entità separata che gestirà i diritti sui dati, e dovrebbe essere operativa entro la fine dell'anno. Nel 2019, i diritti sui dati hanno prodotto ricavi per oltre 20 milioni di dollari , di cui un terzo è stato distribuito ai tornei. C'è poi il miraggio della stabilità. Oggi i tornei sono costantemente a rischio, invece c'è l'obiettivo di garantire una protezione con la concessione di licenze a lungo termine. In questo modo, potrebbero effettuare investimenti sempre maggiori. Ma se questo aspetto è cruciale, la Fase 2 è ancora più importante. Aggregare tutti i diritti sotto un unico ombrello avrebbe, secondo Gaudenzi, tre benefici: 1) Un punto d'accesso comune per il pubblico. 2) Maggiori guadagni. 3) Principale forza commerciale. Tuttavia, per andare in porto, sarebbe necessario l'allineamento di tanti interessi divergenti.

Già top-20 ATP in singolare, Andrea Gaudenzi è diventato presidente del sindacato dallo scorso 1 gennaio
Andrea Gaudenzi esprime le sue idee a Tennis Channel

Gaudenzi sostiene che gli amministratori delegati delle parti in causa si riuniscono regolarmente, su base bisettimanale, per discutere del piano. “Può esserci soltanto un risultato positivo – dice il presidente ATP – se riusciamo a realizzare parte delle nostre ambizioni sarebbe ottimo. Non provarci seriamente sarebbe un grave errore”. Sarà dura, molto dura arrivare al compimento della Fase 2. Più semplice realizzare la Fase 1, se non altro perché non prevede il coinvolgimento di fattori esterni. Per questo, vale la pena sintetizzarla.

CENTRALIZZAZIONE DEI SERVIZI
L'ATP vuole combinare tutti i diritti, sia legati ai media che ai dati. A gestire il tutto sarebbero ATP Media e la neonata Tennis Data Innovations.

PROGETTO A LUNGO TERMINE SUI PRIZE MONEY
I montepremi avrebbero una crescita annua del 2,5%. Il reddito netto dei tornei sarebbe diviso al 50% tra i giocatori e i tornei stessi.

ATTENZIONE AI GRANDI EVENTI
C'è il progetto di far crescere alcuni Masters 1000 sulla falsariga di Indian Wells e Miami, aumentando il numero di giorni, la grandezza dei tabelloni e migliorando l'esperienza dei giocatori.

TERMINI PIÚ LUNGHI
Le licenze sarebbero molto più lunghe (fino a 30 anni per i Masters 1000), in modo da garantire ai tornei la possibilità di investire nelle infrastrutture e migliorare l'esperienza di giocatori, pubblico e media. In questo modo, crescerebbe il valore degli stessi.

È legittimo essere ottimisti su questi quattro pilastri. Ben più grandi le incognite quando si esce dal sistema ATP e ci si confronterà con le altre sigle. Lì sarà molto più difficile. Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare.