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IL CASO

Il grande caos di Napoli 

AGGIORNATO - Un problema con la superficie ha costretto a tardare l'inizio del torneo ATP di Napoli. “Dopo la pioggia di giovedì, ci avevano garantito che avrebbero risolto. Sabato mattina abbiamo appreso che non era così”. Qualificazioni spostate a Pozzuoli, si giocherà su un campo Greenset proveniente da Firenze. Come previsto, non sarà pronto entro lunedì.

Riccardo Bisti
16 ottobre 2022

AGGIORNAMENTO - Come avevamo ipotizzato nell'articolo, il nuovo campo non sarà pronto per lunedì. L'inizio del main draw, dunque, è ritardato di 24 ore. Nella giornata di lunedì si giocheranno soltanto i match del turno decisivo delle qualificazioni presso i campi del Tennis Club Pozzuoli, dove peraltro manca l'impianto di illuminazione e per questo sono stat sospesi i match Napolitano-Pellegrino e Bonadio-Zhang. Dventano dunque tre i giorni senza tennis presso il TC Napoli e la struttura sulla Rotonda Diaz. In questo momento, l'inizio del tabellone principale è previsto per martedì. Sarà interessante vedere su quanti campi si giocherà (sarà forse coinvolto Pozzuoli per il doppio?)


È quasi ironico che tutto questo sia accaduto nel giorno in cui la Federazione Italiana Tennis cambia nome, inglobando il padel e diventando FITP, acronimo a cui sarà difficile abituarsi. Anzi, forse non ci si abituerà mai. Mentre a Firenze cambia la storia istituzionale del nostro sport dopo 112 anni, a Napoli c'è il caos. E pensare che lo stesso Angelo Binaghi – nei giorni scorsi – aveva detto che la Tennis Napoli Cup sarebbe stato il primo torneo di una nuova era. La storia è nota ed è difficile scriverne adesso – nel pomeriggio di domenica 16 ottobre – perché la situazione è in continua evoluzione e c'è un continuo rincorrersi di notizie ufficiali e indiscrezioni. Tuttavia, Tennis Magazine Italia può raccontarvi la transizione che ha spinto gli organizzatori a effettuare la scelta più drastica: cambiare superficie, passando da Mapei a Greenset. I fatti: una volta ottenuta la licenza (temporanea) per ospitare un torneo ATP 250, in sostituzione della Kremlin Cup di Mosca, hanno dovuto fronteggiare il tema della superficie: i campi del TC Napoli sono in terra rossa, gli stessi sui quali si sarebbe dovuto giocare un Challenger nella seconda settimana dello Us Open.

Nella seconda metà di ottobre, tuttavia, l'ATP non accetta tornei sulla terra battuta, la cui stagione è ampiamente conclusa. E allora hanno dovuto allestire campi in cemento, con la consapevolezza che giocare all'aperto nella seconda settimana di ottobre rappresenta un'anomalia. Si sono affidati a Mapei, che da qualche tempo produce una superficie per il nostro sport. E fornisce – tra gli altri – anche il Piatti Tennis Center di Bordighera. “Abbiamo mandato la scheda tecnica della superficie all'ATP, che ci ha dato la sua approvazione” ha detto il direttore del torneo Cosimo Napolitano, nella conferenza stampa di domenica mattina. Poi è successo che giovedì c'è stato un giorno di pioggia: da lì si sono verificati problemi. “Ci hanno garantito che li avrebbero risolti, ma poi sabato mattina ci siamo resi conto che non lo erano, almeno non del tutto”.

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Lo sapevi che...

Non è la prima volta che si verificano problemi di questo tipo nel mondo del tennis. Pochi sanno di quanto accadde ai tempi delle ATP Finals a Shanghai. L'importante azienda Gerflor (che produce pavimentazioni per navi) aveva siglato un accordo triennale per fornire la superficie, con un investimento economico molto importante. Tuttavia, la prima edizione creò problemi di vario genere (storte, infortuni). I giocatori dissero che l'anno dopo non avrebbero accettato di giocare su quel campo. Per questo, nelle edizioni successive si giocò su una superficie diversa, sia pure mantenendo il logo di chi aveva realizzato il contratto triennale.

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La statua del generale Armando Diaz sullo sfondo del Campo Centrale

Le immagini filtrate attraverso i social, in effetti, mostrano campi non esattamente inagibili, ma inadeguati a ospitare partite di un torneo ATP. “A quel punto ci siamo trovati di fronte a una scelta: continuare con l'azienda inizialmente scelta e risolvere i problemi, oppure rivolgerci ad altri – continua Napolitano – con l'aiuto della FIT abbiamo recuperato un campo già smontato, arrivato nella notte. Nella disgrazia, abbiamo mostrato tempismo. Non bisogna perdere la testa e affrontare il problema”. Chiuso l'accordo con Mapei (il presidente del TC Napoli, Riccardo Villari, ha detto che ci sarà il tempo per approfondire e valutare eventuali responsabilità. Sul punto, siamo in attesa di conoscere la versione di Mapei sull'accaduto: abbiamo già preso contatto con l'azienda), si sono rivolti a Greenset. Il punto è che le tempistiche sono molto, molto strette. Non a caso, la prima proposta è stata fin quasi banale: “Venite a Firenze, i campi sono già pronti e il torneo si può svolgere regolarmente”.

Per ovvi motivi (sponsor, immagine, biglietti già venduti) c'è stata l'insistenza per mantenere il torneo a Napoli, e da lì è iniziata una lotta contro il tempo. Come detto, uno dei due campi del torneo ATP di Firenze (già smontato) è stato portato a Napoli ed è stato steso sul Campo Centrale, sul lungomare della Rotonda Diaz. Durante la conferenza stampa, Riccardo Villari si è assunto le responsabilità della questione, e – nel rispetto del suo ruolo istituzionale – ha minimizzato la portata del danno, spiegando che il disagio ha riguardato i soli spettatori che hanno pagato il biglietto per le qualificazioni. E ha ribadito in più occasioni che il torneo partirà regolarmente lunedì (il TG regionale della Campania ha parlato di lunedì pomeriggio). L'augurio di tutti è che ci si riesca, ma la situazione non è semplicissima.

Francesco Passaro impegnato al Tennis Club Pozzuoli, laddove sono state spostate le qualificazioni. I match sono iniziati con qualche ora di ritardo anche domenica

In questi giorni, i tennisti si sono regolarmente allenati presso i campi in cemento del TC Napoli

In condizioni ideali, dopo aver montato la resina, è necessario il tempo fisiologico affinché il campo si asciughi: in un ambiente piuttosto umido (ricordiamo che i campi sono sul lungomare) potrebbero volerci anche 2-3 giorni. Tuttavia, giocare già lunedì (sia pure su un solo campo) pare essere una priorità, dunque sono state valutate una serie di opzioni. Per esempio, si era pensato di utilizzare una dozzina di ventilatori da mettere a cornice sul campo per fermare l'umidità nella notte. L'opzione è stata scartata. Va poi detto che approntare la resina con il sole è un rischio: il campo si arriccia e possono esserci rimbalzi non esattamente regolari, soprattutto con lo slice. In condizioni normali, la resina Greenset viene stesa di notte e con temperature superiori ai 16 gradi. Di certo, è importante che il campo asciughi bene e certe tempistiche sono difficili da modificare. Insomma, la situazione è in continua evoluzione e non è scontato ipotizzare cosa accadrà nei prossimi giorni.

L'anomalia è già assodata: in conferenza stampa, Cosimo Napolitano ha aggiunto che la speranza degli organizzatori è mettere a disposizione un secondo campo a partire da giovedì, in modo tale da snodare il programma su due campi. “Nei primi giorni del torneo si può giocare su un solo campo”. Per la verità, l'esigenza di più campi c'è soprattutto nei primi giorni, quando ci sono più partite. Con lo snellirsi del programma, al contrario, può esserne sufficiente soltanto uno. Insomma, l'arrivo di un secondo campo utilizzabile da giovedì non sembra essere particolarmente risolutivo, se non per consentire ai giocatori di allenarsi su un campo identico a quello di gara. In questi giorni, invece, è concreto il rischio che gli atleti si allenino su una superficie e poi giochino in un'altra. Non certo un bel biglietto da visita per un torneo che pure aveva investito parecchio in comunicazione (e 300.000 euro per la realizzazione dei campi, Villari dixit), al punto da avere uno spazio su telegiornali importanti. Il danno di immagine è stato enorme e non sarà facile rimediare. Così come non è facile ipotizzare quale sarà il futuro del tennis internazionale a Napoli.