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IL CASO

Kyrgios assolto: “Niente violenza, solo un atto di stupidità”

Il tribunale di Canberra archivia le accuse di violenza privata ai danni di Nick Kyrgios. La spinta all'ex fidanzata Chiara Passari è avvenuta durante un banale litigio tra fidanzati. L'australiano si è presentato all'udienza in stampelle. “Mi pento profondamente e chiedo scusa per il dolore causato”.

Riccardo Bisti
5 febbraio 2023

Nick Kyrgios non era obbligato a presenziare all'udienza in cui avrebbe dovuto rispondere alle accuse di violenza dell'ex fidanzata Chiara Passari. Tramite i suoi avvocati, tuttavia, aveva fatto sapere che ci sarebbe stato. E così è stato. L'australiano si è presentato in stampelle presso il tribunale di Canberra, in compagnia della fidanzata Costeen Hatze e il suo team legale. Nemmeno il recente intervento di artroscopia al ginocchio destro gli ha impedito di esserci. Apprezzabile assunzione di responsabilità, anche perché l'australiano – sostanzialmente – si è dicharato colpevole. Ma l'entità del reato è stata ritenuta talmente bassa che la giudice Lisbeth Campbell ha scelto di archiviare l'accusa. Piena soddisfazione processuale per Kyrgios: non solo non è stato condannato, ma l'episodio non finirà nemmeno nella sua fedina penale. I fatti: il tennista ha avuto una tumultuosa relazione con la Passari, deflagrata in un paio di occasioni. Il processo si è occupato dei fatti avvenuti il 10 gennaio 2021 fuori dall'appartamento di Kyrgios a Kingston, sobborgo di Canberra.

Un banale litigio di coppia si è tramutato in una spinta del giocatore alla ragazza, provocandole un lieve dolore a una spalla e un'escoriazione al ginocchio. Secondo la ricostruzione dei fatti, i due avrebbero avuto un alterco per futili motivi e le cose sarebbero andate così: per evitare che la cosa degenerasse, Kyrgios ha chiamato un auto Uber. La ragazza non voleva che lui se ne andasse, dunque lui le ha messo le mani sui fianchi per allontanarla dall'auto (“Ha tentato di allontanarla lecitamente dall'auto” hanno sostenuto i legali di Kyrgios). A quel punto lei ha fatto un passo indietro, cercando di impedirgli di andare via. “In quel contesto, e nella frustrazione del momento, si è verificato il reato” ha detto Michael Kukulies-Smith, avvocato del giocatore. In estrema sintesi, dopo aver detto “I'm serious. I'm going to...”, Kyrgios l'ha spinta e fatta cadere in modo da poter chiudere la portiera e consentire all'auto di partire.

ASICS ROMA
«Si è trattato di un singolo atto di stupidità e frustrazione. Cercando di uscire da una situazione emotivamente delicata, ha agito nella foga del momento»
Lisbeth Campbell

La BBC ha dedicato un ampio servizio alla faccenda

La Passari aveva segnalato il fatto alla polizia qualche settimana dopo (nel febbraio 2021), ma senza sporgere denuncia formale. I due si erano riconciliati, salvo poi lasciarsi definitivamente a fine anno, non prima di un altro litigio simile in ottobre, al rientro in Australia dopo la Laver Cup. Soltanto nel dicembre 2021, dunque, la Passari ha effettuato denuncia formale. La faccenda è diventata di dominio pubblico lo scorso luglio, durante il torneo di Wimbledon. Nell'occasione Kyrgios rifiutò di parlarne, e fu molto bravo a non farsi condizionare nel rendimento sul campo, giungendo in finale. Il processo si è poi avviato in estate, ma Kyrgios non c'era. Sebbene fosse accusato di common assault (reato non troppo grave secondo l'ordinamento australiano, perché si tratta di violenza senza lesioni), rischiava fino a 2 anni di carcere.

Sin dall'inizio, i suoi legali hanno provato a percorrere la strada dell'infermità mentale. In particolare, Kyrgios avrebbe avuto gross problemi di questo tipo all'epoca dei fatti. Ci hanno provato anche nell'udienza di venerdì, ma nel dibattimento è emerso che non soffre di particolare malattia depressiva. A quel punto si è dichiarato colpevole, e i suoi avvocati hanno chiesto l'archiviazione basandosi sul fatto che il loro assistito avrebbe avuto un danno maggiore rispetto a quello di qualsiasi altro coetaneo, vista la sua popolarità. La giudice si è comportata da madre di famiglia, specificando di averlo giudicato soltanto in base ai fatti, senza farsi condizionare dal fatto che l'imputato maneggia particolarmente bene una racchetta da tennis.

C'era anche l'attuale fidanzata Costeen Hatzi al fianco di Nick Kyrgios nell'udienza di venerdì scorso

Kyrgios sta recuperando dopo l'infortunio e l'intervento al ginocchio

“Si è trattato di un singolo atto di stupidità e frustrazione – ha detto la Campbell – era un giovane che cercava di uscire da una situazione emotivamente delicata, il quale ha agito nella foga del momento”. La giudice, tra l'altro, non ritiene che ci sia il rischio di reiterazione del reato. Dopo aver schivato le domande dei giornalisti presenti, Kyrgios ha affidato i suoi pensieri a un comunicato. “Non ero in un buon momento quando è successo il fatto – ha scritto – ho reagito a una situazione difficile in un modo di cui mi pento profondamente, non stavo bene e sono dispiaciuto per il dolore che ho causato. La salute mentale è un tema molto delicato, ma ora voglio concentrarmi sul recupero e andare avanti”.

All'udienza era presente anche lo psicologo di Kyrgios, Sam Borenstein. A suo dire, il giocatore aveva sofferto di gravi episodi depressivi, fronteggiati con abuso di alcol e droghe. Questo particolare stato mentale lo aveva portato a comportamenti impulsivi e sconsiderati. Tra l'altro avrebbe avuto una lieve ricaduta nelle ultime settimane, a seguito dell'infortunio al ginocchio che gli ha impedito di partecipare all'Australian Open. “Ha avuto sintomi depressivi da lievi a moderati, ma sta andando molto bene. La sua salute mentale è notevolmente migliorata”. In una relazione scritta, l'attuale fidanzata Costeen Hatzi ha sostenuto di non aver mai avuto nessun problema con Kyrgios in termini di comfort e sicurezza percepita. Per ora nessuna reazione della Passari, che peraltro ha reso privato il suo account Instagram dopo che in passato lo aveva utilizzato come piattaforma per esprimere i suoi pensieri. “Non credo più nell'amore” aveva scritto qualche tempo fa.