Test Racchette

Head Graphene 360 Extreme MP

Racchetta per veri picchiatori, in puro stile Berrettini: se il braccio sostiene l’impatto, allora si può pestare con grande controllo e spin, alzando l’intensità dei propri colpi. Altrimenti, accade l’opposto. Importante lavorare bene sul set up con le corde.

di Staff Padel Magazine
8 giugno 2020

Lorenzo, 48 anni, classifica 3.2
L’equazione è semplice: restituisce quello che le viene offerto. Se lo swing è abbastanza rapido e il braccio sostiene l’impatto, si può picchiare con estrema fiducia che si possa controllare la botta e, a quel punto, anche le rotazioni possono uscire pesanti. Se invece si fatica, allora il rischio è di giocare troppo corti e leggeri. Comunque è racchetta da veri picchiatori da fondo; astenersi pallettari e difensori.

Martino, 24 anni, classifica 2.7
Meravigliosa! Picchio da fondo con forte rotazione e gran controllo. Direi che la parola giusta è pesantezza: mi sembra di portar via l’avversario, senza però la sensazione che la palla scappi. Certo, per riuscirci bisogna essere allenati, con le gambe a posto e il braccio che spinge per due ore. Però i compromessi tra potenza e controllo sono ottimali per chi ama giocare offensivo, piatto o con rotazione. Ma sempre in spinta.

Manuele, 30 anni, classifica 3.1
Picchio duro e controllo alla grande, almeno fin quando il braccio regge, cioè un’oretta e mezza, quando gira bene. Poi comincio a perdere spinta e profondità, perché l’impatto si fa sentire. Diventa fondamentale scegliere la corda giusta: da evitare i monofili troppo duri, altrimenti diventa un muro. 

Michele, 35 anni, classifica 3.1
Non saprei dire se è la racchetta con la quale vincerei il maggior numero di partite, ma quella sensazione di poter picchiare forte senza andare fuori giri è una goduria. Ti fa sentire un po’ Berrettini!