The Club: Bola Padel Roma
MASTERS 1000 MONTE CARLO

Il tennista-computer ha fissato l'obiettivo

La vittoria a Monte Carlo è il mattone su cui Stefanos Tsitsipas vuole edificare la sua miglior stagione. “Vorrei finire l'anno tra i primi due”. Sul rosso conquista più del 50% dei suoi punti: mantenesse questo rendimento, può farcela. E pazienza se non tutti lo amano...

Da Monte-Carlo, Federico Ferrero
18 aprile 2022

C'è qualcosa che differenzia Stefanos Tsitsipas dai coetanei: conosce la storia del tennis. Parlandogli dei suoi risultati, dei suoi traguardi, o magari facendo qualche paragone, non lo coglierete mai impreparato. Salvo qualche eccezione, il resto del gruppo ha un'ignoranza quasi spaventosa. Tsitsipas è diverso, perché ha il tennis nel cuore sin da quando era piccolo. Non può essere altrimenti per chi arriva da un piccolo villaggio della Grecia e ha sviluppato la passione in autonomia. Certo, la madre è stata una buona giocatrice e il padre insegnava educazione fisica (oltre ad aver giochicchiato negli Stati Uniti a livello college), ma nessuno gli impose di creare una pagina Facebook in cui scriveva e commentava i risultati del circuito ATP. Roba da aspirante giornalista, mica da giovane promessa. Con cura e pazienza, riuscì ad arrivare a quasi 20.000 likes. Buttali via. L'ha seguita fino a qualche anno fa, poi si è reso conto che forse era il caso di concentrarsi su altro, dunque oggi Tenniscore ITN non esiste più. Ma il rispetto per la storia rimane, e c'è da credere che sia al corrente di un dato statistico che lo riguarda: prima di lui, soltanto cinque giocatori avevano vinto per due volte di fila al Country Club di Monte Carlo: Ilie Nastase, Guillermo Vilas, Bjorn Borg, Juan Carlos Ferrero e il fuoricategoria Rafael Nadal. I cinque hanno in comune un dettaglio che ingolosisce Stefanos: hanno tutti trionfato al Roland Garros, il suo Slam preferito, quello in cui ha più chance di vittoria. Lo scorso anno è arrivato a tanto così dal farcela, quest'anno ci riproverà, a maggior ragione dopo aver difeso il titolo nel Principato.

Lo scorso anno non perse un set, quest'anno ha rischiato grosso contro Diego Schwartzman nei quarti, ma poi è stato perfetto in semifinale (contro Zverev) e quasi perfetto nella finale contro Alejandro Davidovich Fokina. Un 6-3 7-6 con cui ha ribadito la sua superiorità sullo spagnolo, grande sorpresa del torneo sin dalla vittoria su Djokovic. “Ti vedo in giro da parecchio, sin dai tornei junior, non ricordo se ci siamo mai affrontati da ragazzi...” ha detto il greco durante la premiazione. “Ci siamo affrontati al Trofeo Bonfiglio e mi hai dato 6-1 6-0” ha replicato Davidovich, scatenando un mix di ilarità e imbarazzo. In realtà fini 6-3 6-2, era una semifinale. Tsitsipas avrebbe po vinto il torneo e con quel successo divenne numero 1 junior. Altro segnale importante in chiave futura, specie per chi ha enormi ambizioni. “È stato un bel modo di vincere, l'ho fatto combattendo – ha detto il greco, parlando della sua settimana – non ho tirato tanti vincenti e non ho giocato un tennis meraviglioso, ma ho messo tanto duro lavoro in ogni punto e sono andato oltre i limiti”. Contro Schwartzman sembrava ormai KO: avanti 6-2 5-2, si era fatto riacchiappare e si è trovato 0-4 (e palla dello 0-5) nel terzo. Punto dopo punto, ha ricucito lo svantaggio e si è preso la semifinale, dominata, contro Alexander Zverev. “In quel caso ho impostato un match fisico: può sembrare strano perché avevo finito i quarti 17 ore prima, ma sono stato fedele al mio piano”: A quel punto non poteva perdere.

«Il mio scopo e fare più punti possibili sulla terra, in modo da concentrarmi di più sulle altre superfici. Se riuscirò ad avere la stessa solidità su cemento ed erba, posso fare una grande stagione e finire l'anno tra i primi 2»
Stefanos Tsitsipas
ASICS ROMA

Superando Davidovich Fokina in due set, Stefanos Tsitsipas si è aggiudicato l'ottavo titolo in carriera

E infatti non ha perso, prendendosi il trofeo dal Principe Alberto di Monaco, che ha recuperato in tempo da una positività al Covid e ha potuto presenziare. Con questo successo, Tsitsipas è salito al numero 2 dell'ATP Race, e il suo obiettivo è restarci. “C'è una superficie su cui mi adatto meglio rispetto alle altre, e sappiamo qual è – ha detto – da quando l'ho realizzato, il mio scopo e farci più punti possibili in modo da concentrarmi di più sulle altre. Se riuscirò ad avere la stessa solidità su cemento ed erba, posso fare una grande stagione e finire l'anno tra i primi 2”. Non dice numero 1, non dice tra i primi 3. Dice tra i primi 2, come se avesse un computerino in testa a calcolare ogni possibile combinazione. “Il mio tennis è ottimo ovunque – dice con orgoglio – ma devo dire che la terra è la migliore. In passato ho provato a trasferire sul cemento quello che faccio sulla terra, ma non ha funzionato molto. Non sempre è la strada da percorrere. Ho imparato a non essere ossessivo, non è detto che quello che funziona sulla terra funzioni anche altrove”. Dice anche che l'erba è la sua superficie preferita, forse perché gli piace il gioco di volo. Per adesso l'ha dimostrato solo tra i ragazzi (ha vinto Wimbledon junior), meno tra i professionisti. Ma adesso è tempo di terra battuta: Vincere a Monte Carlo è stato un grande sollievo.

Intanto ha cancellato le sensazioni così così provate a Indian Wells e Miami, poi ha iniziato nel migliore dei modi una fase dell'anno in cui difende una montagna di punti, circa 3.000. Oltre alla vittoria a Monte Carlo, l'anno scorso si è imposto a Lione, è giunto in finale a Parigi e Barcellona, nei quarti a Roma e negli ottavi a Madrid. La terra battuta gli ha fruttato circa il 56% dei punti stagionali. Numeri degni di Rafael Nadal. E allora vien da pensare che non abbia tutti i torti: mantenendo questo rendimento sul rosso, e raccogliendo di più altrove, un piazzamento tra i primi due è quasi matematico. Stefanos sogna queste cose sin da ragazzino. Aveva sei anni quando mise piede per la prima volta al Country Club, nelle vesti di spettatore. Ne aveva 11 quando vinse un Masters giovanile in Normandia. “E la sera prima di tornare in Grecia non riusciva a dormire, così venne da me chiedendomi se poteva dedicarsi esclusivamente al tennis”. L'aneddoto è di papà Apostolos, uomo-ovunque della sua carriera, pieno di meriti ma anche portatore di qualche problema. Come le accuse di comunicare troppo durante i match, fino a cadere nella violazione del coaching. “Il momento più divertente della stagione è stato quando mi hanno dato un warning per coaching in Australia, durante il match contro Benoit Paire. Mio padre era lontanissimo, come avrei potuto sentirlo? Con il rumore della folle, poi...”.

Nonostante il carattere un po' fumantino del padre, Stefanos Tsitsipas riesce a trarre tutto il bene possibile dalla sua presenza

L'ATP ha ripubblicato il video celebrativo della vittoria 2021: "Mia madre ha vinto qui il torneo femminile. Tutto è cominciato proprio da Monte Carlo"

Queste faccende, così come le presunte perdite di tempo per andare in bagno, hanno abbassato la popolarità di Tsitsipas nello spogliatoio, e anche presso gli appassionati. “Mio padre? Quando c'è qualcosa di grosso in ballo, la sua medicina è parlare a più non posso. Non lo puoi fermare. Fa parte della sua natura, ne abbiamo parlato a lungo. Sul resto.... non voglio fingere che tutti mi amino. Il mio obiettivo non è essere apprezzato da tutti, ma posso dire che le accuse sono false”. La verità sta nel mezzo: gli infiniti toilet-break della scorsa estate non violavano alcuna norma, ma erano davvero troppo lunghi. Infatti hanno messo una regola apposita. A Tsitsipas bisogna riconoscere una certa personalità: con un padre del genere, così presente, a volte invasivo, bisogna avere una mente d'acciaio per non andare in cortocircuito. Lui ha fatto di più: riesce a trarre il bene dalla sua presenza, azzerando gli effetti collaterali. Infatti lo ringrazia sempre ed è il primo ad abbracciarlo dopo ogni successo.

E se gli altri non lo apprezzano, pazienza. Lo scorso anno, Andy Murray si è imbufalito durante il loro match allo Us Open. Disse di aver perso il rispetto nei suoi confronti. E pensare che anni fa Stefanos lo venerava: “È una persona incredibile, è stato molto interessante parlare con lui, ha uno splendido carattere” disse dopo avergli fatto da sparring durante un'edizione delle ATP Finals. Le cose cambiano e oggi Stefanos ha capito che la deferenza non serve a nulla. Meglio una sottile presa in giro. Come quella che ha riservato ai suoi detrattori nel commentare un video pubblicato dall'ATP dopo il primo turno di doppio, vinto 11-9 al super tie-break. Il fratellino Petros era tesissimo e si è preso tanti, tanti secondi prima di servire l'ultimo punto. Il volto della raccattapalle dietro di lui valeva mille parole. “Avrei potuto andare in bagno e tornare in tempo” ha commentato il Principa di Monte Carlo. Questo è Stefanos Tsitsipas, il blogger prestato al tennis che vuole chiudere l'anno tra i primi 2 al mondo. Primi 2, eh, l'importante è specificarlo.

MASTERS 1000 MONTE CARLO
Finale

Stefanos Tsitsipas (GRE) b. Alejandro Davidovich Fokina (SPA) 6-3 7-6(3)