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AUSTRALIAN OPEN

Shapovalov, una telefonata per cambiare tutto

Per la prima volta, Denis Shapovalov ha scelto di farsi seguire da un coach d'esperienza. Da quando lavora con Jamie Delgado sembra un altro giocatore. Pur mantenendo le sue doti acrobatiche, è diventato molto più concreto: vince il miglior match in carriera contro uno spento Zverev. E adesso sfida Nadal.

Riccardo Bisti
23 gennaio 2022

Da giorni, gli occhi degli appassionati erano sul possibile quarto tra Alexander Zverev e Rafael Nadal. Nobiltà da finale già nei quarti, un sogno per appassionati e organizzatori. Ma il tennis non è una scienza esatta, soprattutto quando c'è di mezzo il talento. E se il legittimo proprietario si ingegna per curarlo e coltivarlo. Al termine del 2021, Denis Shapovalov ha scelto di silurare Mikhail Youzhny. “Siamo ancora ottimi amici, ci scriviamo sempre – dice il canadese – ma il tennis è un business, in cui i sentimenti passano in secondo piano. Dobbiamo essere onesti e ammettere che non abbiamo raggiunto gli obiettivi”. Per carità, la semifinale a Wimbledon non è un traguardo disprezzabile, ma è chiaro che Shapovalov abbia ben altre ambizioni, sin da quando (il 23 dicembre 2007) mamma Tessa pubblicò su Youtube un video che lo ritraeva, ancora bambino, in un funambolismo precoce. E allora ha chiamato Jamie Delgado, reduce dalla lunga esperienza con Andy Murray.

Passaggio cruciale nella carriera del canadese, perché – a ben vedere – non aveva mai avuto un coach con adeguata esperienza nel circuito ATP. Prima la madre, poi i tecnici di Tennis Canada, poi un Mikhail Youzhny al primo vero incarico. “Non cercavo necessariamente qualcosa di diverso, ma mi sembra che Jamie sappia cosa dire e cosa fare in certi momenti. È un leader, ha parlato con tutti i membri del mio staff e tra noi la comunicazione funziona decisamente bene. È presto per parlare di questioni tecniche, ma ha già messo mano al mio gioco di volo”. I risultati sono arrivati alla svelta, nonostante una positività al COVID che però si è risolta a tempo di record: successo per il Canada in ATP Cup e adesso uno splendente quarto all'Australian Open, in cui sfiderà Rafael Nadal in un derby tra guariti dal virus del millennio. Shapovalov è il terzo canadese a raggiungere i quarti a Melbourne, dopo la recente performance di Milos Raonic e quella più antica di Michael Belkin (1968). Ma Denis vuole di più, anche in virtù di un miglioramento evidente, visibile a occhio nudo.

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"Contro un campione come Sascha non puoi risolvere tutto in 1-2 colpi, ma devi stare dentro lo scambio e lavorare per costruirti il punto. Bisogna adattarsi, ma sto crescendo bene e spero di maturare ancora"
Denis Shapovalov

La sintesi del gran match giocato contro Alexander Zverev

Da un lato c'è una condizione atletica perfetta: nonostante avesse trascorso quasi 11 ore sul campo nei primi tre turni, è parso molto più fresco di Zverev. E poi ha sviluppato una risposta al servizio davvero sorprendente. Si era già visto contro Opelka, si è confermato contro Zverev in un 6-3 7-6 6-3 che evidenzia una crescita notevole e dà ragione alle antiche intuizioni della madre, che scelse di non ingabbiarne il talento quando il figlio si presentava a rete ogni tre palle, nei tornei giovanili. A quell'età è uno stile poco efficace, ma lei gli disse che non c'erano problemi. “Vai pure avanti così, crescerai”. Oggi si è un po' defilata perché Denis ha intrapreso la sua strada, soprattutto da quando si è fidanzato con la collega svedese Mirjam Bjorklund (n.217 WTA), sguardo intelligente incastonato in un fisico da modella. Un fidanzamento da favola che però non lo distoglie dagli obiettivi, sempre molto chiari nonostante abbia smesso di indossare il braccialetto con la frase motivazionale “Don't stop fighting!”.

Gli è rimasta ben impressa, visto che ha continuato a lottare nonostante numeri non proprio incoraggianti contro i top-5 ATP: dopo il successo contro Nadal a Montreal 2017, quando si rivelò al mondo, aveva sempre perso contro i migliori: 17 partite, 17 sconfitte. Ma quelli come Denis sono cavalli di razza, dotati di talento purissimo. E prima o poi il diamante viene fuori. Il tennis di Shapovalov è difficile, buono per l'estetica, stupendo da vedere, ma non è detto che la bellezza si tramuti sempre in efficacia. Aveva iniziato a circolare un po' di pessimismo sul suo conto. Qualcuno pensava che fosse buono per singoli exploit, altri che fosse il tipico tennista da esibizione. Lui la pensa diversamente e ha scelto di prendere in mano la sua carriera, affidandosi a una guida sicura e – pare – severa.

Denis Shapovalov è uno dei giocatori più spettacolari del circuito

"Se c'era un match che non mi aspettavo di chiudere in tre set, beh, era proprio questo"

Inoltre il suo feeling con gli australiani sembra notevole: “Ho sempre amato giocare da queste parti, l'Australia mi ricorda un po' il Canada, anche per il carattere della gente – ha detto dopo il successo su Zverev – purtroppo non avevo ottenuto grandi risultati fino ad allora, ma ho sempre pensato che queste condizioni fossero buone per me”. Il segreto, tuttavia, sta nella capacità di fare le cose giuste e di liberare l'istinto solo al momento giusto, soprattutto contro gli avversari più forti. “Contro un campione come Sascha non puoi risolvere tutto in 1-2 colpi, ma devi stare dentro lo scambio e lavorare per costruirti il punto. Bisogna adattarsi, ma sto crescendo bene e spero di maturare ancora, rendendomi conto al momento giusto quando è il caso di attaccare”. E pazienza se arriva qualche doppio fallo di troppo: contro Zverev ne ha commessi 11, di cui due consecutivi nell'ottavo game del secondo set, quando ha permesso al tedesco di andare a servire sul 5-3.

Zverev ha ricambiato il favore nel gioco successivo, permettendo al Shapovalov di riprendere un cruciale secondo set. Per sua fortuna, un altro doppio errore sul 6-4 nel tie-break non gli è stato fatale. “I doppi falli fanno parte del tennis – dice – non è l'ideale, ma io vado sempre per i miei colpi e se succede cerco di pensare al punto successivo. Per come la vedo io, il tennis è un gioco di errori, quindi è bello quando commetti degli errori e cerchi di venirne fuori”. Tutto vero, ma contro Nadal non sarà lecito prendersi certe pause. “Mi aspetto una grande battaglia, perché lui ti fa giocare molti colpi. Devo continuare a fare quel che ho sempre fatto: restare paziente, combattere su ogni punto ed essere aggressivo al momento giusto". Si dice sempre così, ma stavolta queste frasi sono supportate da una viva concretezza. Quella di un ex ragazzino che sta diventando uomo con tenacia e impegno.