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“Roger, se vuoi noi ci siamo. Ti aspettiamo”

Nonostante Federer abbia già annunciato il ritiro, il torneo di Basilea ritiene ancora valida l'offerta di ospitarlo per un ulteriore addio: in fondo è il suo torneo del cuore. Il direttore Roger Brennwald avrà due soli top-10 ed è un po' deluso dalla retromarcia di Medvedev. 

Riccardo Bisti
7 ottobre 2022

Il 23 settembre 2022, giorno dell'ultima partita di Roger Federer, un ruolo è improvvisamente diventato tra i più complicati nel mondo del tennis: il direttore del torneo ATP di Basilea. Per oltre 20 anni, la storica tappa indoor svizzera ha potuto contare sulla presenza di King Roger. È il suo torneo, più di ogni altro. Mamma Lynette vi aveva lavorato come volontaria, lui ci ha fatto da raccattapalle e poi lo ha vinto dieci volte (compreso l'ultimo titolo nel 2019, il numero 103 della sua fantastica carriera). Un legame talmente stretto da superare gli screzi tra il suo manager Tony Godsick e Roger Brennwald, direttore del torneo. Pur amando il torneo, Federer intascava un ingaggio.

Pare che in un'occasione Godsick abbia tirato troppo la corda, chiedendo una cifra oscillante tra il milione e mezzo e i due milioni per garantire la presenza del suo assistito. Trattativa, fumata nera, scelta di ripiegare su Rafael Nadal. A pochi giorni dal torneo, tuttavia, Federer decise di partecipare ugualmente, anche senza ingaggio. Un piccolo aneddoto che racconta il suo amore lo Swiss Indoors e giustifica le parole dell'uomo che organizza l'evento da mezzo secolo e da quest'anno rimarrà orfano di Federer. Ma attenzione: Brennwald non si è ancora rassegnato e spera di un colpo di teatro dell'ultim'ora, una clamorosa presenza di Federer per dire addio davanti alla sua gente con la racchetta in mano, mentre dovrebbe essere certa la sua presenza per una cerimonia in giacca e cravatta.

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«Non è ancora chiaro se il Maestro ci sarà. L'offerta del torneo per dargli un vero addio è ancora valida» 
Blick

I colpi più spettacolari di Roger Federer nel suo lungo percorso al torneo di Basilea

Brennwald si fa forza di antiche dichiarazioni di Federer: “Non vedo l'ora che arrivi l'autunno per competere davanti al pubblico di casa. Giocare a Basilea è uno dei momenti più importanti dell'anno – disse quando firmò un triennale per giocare il torneo dal 2017 al 2019 – tutti sanno quanto significhi per me questo torneo. Sono stato un raccattapalle, ho giocato le qualificazioni, ho affrontato Agassi quando ero un juior. Ho vissuto momenti memorabili”. Anche se Federer ha ampiamente annunciato l'addio, e la condizione mostrata in Laver Cup ne abbia svelato le ragioni, Brennwald non si è ancora arreso e parlando con Blick ha fatto sapere che l'offerta per dare a Federer un ulteriore palcoscenico per il suo addio è ancora valida.

“Non è ancora chiaro se il Maestro ci sarà. L'offerta del torneo per dargli un vero addio è ancora valida” termina così l'articolo in cui Brennwald ha raccontato le difficoltà organizzative per il torneo del 2022, in programma nell'ultima settimana di ottobre. Basilea torna in calendario dopo tre anni e Federer è ancora campione in carica: gli organizzatori hanno deciso di rinunciare nel 2020 e nel 2021 perché vogliono un torneo al massimo della capienza, senza alcuna restrizione per il pubblico. Nel 2020 si sarebbe dovuto giocare a porte chiuse, lo scorso anno a capienza ridotta: opzioni poco interessanti per Brennwald, che solitamente inizia a preparare il torneo già a gennaio. Stavolta è stato tutto diverso, visto che ha avuto a disposizione tre anni, sia pure disseminati di difficoltà.

Roger Brennwald non abbandonato del tutto la speranza di vedere Federer a Basilea... con una racchetta in mano

La commozione di Roger Federer dopo il successo del 2019, il numero 103 della sua carriera, il decimo a Basilea

Gli ATP 500 hanno un grosso problema: manca l'obbligo d'iscrizione, riservato ai soli Masters 1000. E allora i tennisti devono essere ingaggiati. Parlando con Blick, Brennwald ha svelato il suo modo di lavorare. “Parto sempre con l'idea di mischiare grandi nomi e giovani stelle: essendo ancora in vigore il contratto con Federer, si era affidato a Carlos Alcaraz (ben prima della esua esplosione), Daniil Medvedev e Felix Auger-Aliassime. Ottimi nomi, ma il russo non ci sarà: nonostante un accordo verbale, ha cambiato idea dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. “Ha cancellato la sua iscrizione per motivi familiari, ma poi abbiamo visto che sarà a Vienna”. Brennwald non conosce le motivazioni che hanno spinto Medvedev a cambiare idea.

Nell'impossibilità di ingaggiare Djokovic e Nadal, e con Zverev ancora ai box, Basilea si consola con la presenza di Casper Ruud. “Ammetto che siamo stati fortunati con lui e Alcaraz: al momento della firma non potevamo immaginare di avere due dei primi tre del mondo”. Saranno della partita anche Nick Kyrgios, Alex De Minaur ed Andy Murray, mentre l'Italia sarà rappresentata da Lorenzo Musetti. Onestamente, un campo di partecipazione inferiore rispetto a quello di Vienna, che potrà contare su cinque top-10 (Medvedev compreso) contro i due che hanno scelto la Svizzera. Ma le cose potrebbero cambiare se Federer dovesse decidere di esserci. Magari non in tabellone, ma limitandosi a un match di esibizione. Tanto basterebbe per monopolizzare l'attenzione e vincere la sfida a distanza con il torneo rivale.