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AUSTRALIAN OPEN

Questa Barty è davvero inarrestabile?

Ashleigh Barty esalta i connazionali ed è ad un passo dal titolo dell'Australian Open, laddove una giocatrice di casa non vince da 44 anni. Mette in un angolo Madison Keys e in finale troverà un'altra americana, la rediviva Danielle Collins. Sarà un altro Australia Day?

Riccardo Bisti
27 gennaio 2022

Non crediamo che l'Australia sposterà in avanti di un giorno la sua festa nazionale. Era il 26 gennaio 1788 quando il capitano Arthur Phillip prese possesso del New South Wales, a bordo della sua First Fleet. Ma il 27 gennaio 2022 è stato un giorno importante per il tennis australiano, in cui hanno abbattuto un paio di tabù a distanza di poche ore. Prima Nick Kyrgios e Thanasi Kokkinakis hanno conquistato la finale del doppio maschile, in cui troveranno un'altra coppia tutta australiana (Max Purcell e Matthew Ebden). Non accadeva da 42 anni che ci fosse un derby casalingo in finale. E non accadeva da 42 anni che una giocatrice australiana non giungesse in finale: era il 1980 quando Wendy Turnbull si arrese ad Hana Mandlikova. Il 2022 è l'anno di Ashleigh Barty, vera e propria mattatrice del torneo. Non ha perso un set lungo tutto il percorso e ha confermato l'incredibile stato di forma battendo Madison Keys con un netto 6-1 6-3.

In un Saturday Night da urlo se la vedrà con Danielle Collins, inaugurando una sessione serale che vedrà prima la finale del singolare femminile, poi quella del doppio maschile. Gli australiani vanno pazzi per l'aborigena Barty, capace di conquistare tutti con la sua storia, il suo carattere docile e un tennis che manda in tilt i fragili equilibri delle avversarie. La Barty ha detto che vuole cogliere l'opportunità, senza cercare di scrollarsi di dosso le inevitabili pressioni. “Devo farlo, poi è divertente – ha detto – è fantastico giocare nello Slam di casa, non posso mentire. Sperimentarlo più volte è stato eccezionale, ma credo che sabato sarà un'esperienza nuova. Voglio viverla, sorridere, fare del mio meglio e poi vedremo cosa succederà”. Tra lei e un titolo annunciato c'è l'americana Danielle Collins, autrice di un torneo fantastico, sublimato con una semifinale da urlo contro Iga Swiatek, favorita della vigilia. Un secco 6-4 6-1 in cui ha messo a nudo le difficoltà della polacca con la seconda di servizio: quando l'ha messa in campo, la Collins le ha portato via l'86% dei punti.

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«Magari hai un piano di gioco in mente, ma Ashleigh fa tutto meglio: serve molto bene, inoltre il suo rovescio in slice è molto più radente e profondo rispetto al passato» 
Madison Keys

La super-prestazione con cui Ashleigh Barty ha superato Madison Keys

I precedenti dicono 3-1 per la Barty ma l'americana ha vinto l'ultimo, dodici mesi fa ad Adelaide, e in un paio di occasioni l'ha costretta al terzo set. “Abbiamo avuto alcune battaglie incredibili – dice la Collins – giocare contro la numero 1 del mondo, a casa sua, sarà davvero spettacolare. Amo l'energia che il pubblico trasmette, a me e alla mia avversaria”. 28 anni compiuti lo scorso dicembre, la Collins è al suo 17esimo Slam. È diventata professionista piuttosto tardi perché ha frequentato l'Università della Virginia, peraltro diventando campionessa NCAA nel 2014 e nel 2016. Dotata di grande personalità, non tira mai indietro il braccio e nel 2021 ha fatto parlare di sé per essersi ripresa dopo una delicata operazione per aver avuto l'endometriosi. È rientrata rapidamente, ha avuto bisogno di qualche settimana per ritrovare la forma ma poi ha messo il turbo: dallo scorso luglio ha vinto 32 partite su 39.

Lunedì diventerà numero 10 WTA, diventando la numero 1 americana. Il suo percorso è stato decisamente complicato, con un paio di battaglie di tre set contro Clara Tauson ed Elise Mertens. Più facili gli ultimi match contro Cornet e Swiatek. Al contrario, la Barty ha dominato ogni partita. “Sei in the zone, Ash, divertiti” le ha detto la Keys alla stretta di mano. “Sta giocando incredibilmente bene, magari hai un piano di gioco in mente, ma lei fa tutto meglio – ha ammesso l'americana, più rassegnata che delusa – serve molto bene, inoltre il suo rovescio in slice è molto più radente e profondo rispetto al passato. È difficile attaccarla”. La capacità di variare tagli e rotazioni è il punto di forza della Barty: in questo modo riesce a destabilizzare le avversarie, per nulla abituate a fronteggiare questo stile di gioco.

Madison Keys ha descritto quanto sia difficile giocare contro Ashleigh Barty

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Le cifre-record di Ashleigh Barty all'Australian Open 2022

La Keys si è soffermata sui miglioramenti realizzati dall'australiana. “È ancora più precisa con il servizio, poi riesce a variare molto anche con il dritto. E il rovescio... ti rimbalza sui piedi. Non puoi farci niente”. Nonostante l'assenza di grandi risultati negli ultimi 20 anni, il tennis rimane uno sport molto seguito in Australia. Per questo, un successo della Barty sarebbe un evento culturale, anche perchè le sue origini aborigene la rendono ancora più amata. Ha vinto il suo primo Slam al Roland Garros 2019, poi si è ripetuta a Wimbledon 2021. Cercherà un tris dalla valenza storica: l'ultima australiana a vincere lo Slam di casa fu Chris O'Neil nel 1978.

Erano gli anni in cui l'Australian Open era la gamba zoppa dello Slam e vincevano giocatori e giocatrici fuori dai top-100. Oggi è tutto diverso: al netto di questioni politiche e sociali, il torneo è una macchina di profitti e la Barty è la leader del tennis femminile. Ogni sua partita la proietta al centro dell'attenzione. Nel 2021 ha trascorso quasi tutto l'anno lontana da casa per le restrizioni ai viaggi. Per questo ha scelto di fermarsi dopo lo Us Open. Quattro mesi di stop l'hanno ricaricata fisicamente ed emotivamente. Ha esordito vincendo un torneo ad Adelaide, poi a Melbourne ha perso appena 21 game in 6 partite, meno di due a set. Prossima sfida: vincere finalmente lo Slam di casa. Sei pronta, Ashleigh? “Certamente. Facciamolo”. Ma occhio alla potenza di survivor Collins...