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ROLAND GARROS

Musetti dura due set, ma Parigi già lo ama

Il primo turno più atteso del Roland Garros si conclude in 5 set: la spunta Tsitsipas dopo oltre tre ore e mezza. Per Musetti c’è il rimpianto di essere uscito troppo presto dalla partita, ma anche la consapevolezza che se continuerà a migliorare potrà giocarsela con chiunque.

Diego Tripodi
25 maggio 2022

Il Philippe Chatrier di Parigi era gremito, curioso di vedere - uno contro l'altro - due giocatori dallo stile classico, panda di un colpo in estinzione come il rovescio a una mano. Per certi versi è sembrato di rivedere la partita dello scorso anno persa da Musetti contro Djokovic: lo stadio era lo stesso, così come lo splendido tennis di Lorenzo per almeno due set; nel momento di arginare il ritorno dell’avversario, tuttavia, ha un crollo fisico e mentale, con una sfilza di errori e imprecazioni che non rendono onore all’eleganza del suo gioco. A differenza della partita contro il serbo, questa volta Musetti riesce a concludere l’incontro, togliendosi anche lo sfizio di annullare due match point (l’ultimo con un ace di seconda che dà l’idea della sfrontatezza del ragazzo), prima di capitolare sul servizio di Tsitsipas, col punteggio finale di 5-7 4-6 6-2 6-3 6-2. In pochi si sarebbero aspettati una battaglia di cinque set, anche in virtù degli risultati ottenuti da Tsitsipas nelle ultime settimane: vittoria a Montecarlo e finale a Roma su tutte, con i soli Alcaraz, Zverev e Djokovic in grado di batterlo sulla polvere di mattone.

Al contrario, Musetti rientrava dopo uno stop di un paio di settimane per un guaio muscolare che gli aveva impedito di giocare gli Internazionali d’Italia ("Il mio torneo preferito" ha detto nell'intervista pubblicata su Vanity Fair in questi giorni). Chi avrebbe mai pensato che i primi due set sarebbero stati un incubo per il figlio di Apostolos? Dopo un inizio un po’ contratto (4-1 per il greco), Musetti inizia a giocare in maniera eccelsa, sfoggiando tutti i colpi del suo repertorio: palla corta, rovescio lungolinea, dritto in contropiede e precisi colpi di volo. Come spesso gli accade, il servizio è altalenante: quando funziona gli permette di crearsi il punto con facilità, mentre sulla seconda va in difficoltà. Gli scambi si giocano prevalentemente sulla diagonale di sinistra: il rovescio di Musetti prevale su quello di Tsitsipas, che prova in tutti i modi a spostarsi sul dritto per aprire il campo con il suo amato sventaglio ma, almeno per un set e mezzo, è troppo macchinoso nel muoversi e poco lucido nelle scelte. Il break del 6-5 dà fiducia a Lorenzo, che dopo aver chiuso il primo parziale per 7-5, infila una serie di 4 game consecutivi nel secondo.

Dopo un inizio un po’ contratto, Musetti inizia a giocare in maniera eccelsa, sfoggiando tutti i colpi del suo repertorio: palla corta, rovescio lungolinea, dritto in contropiede e precisi colpi di volo.
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Stefanos Tsitsipas ha avuto bisogno di cinque set per battere il nostro Lorenzo Musetti

La regia francese indugia spesso su Julia Apostoli, madre di Stefanos, che sembra soffrire ancor più del figlio. A metà secondo set però, qualcosa cambia: il greco ritrova mobilità nelle gambe e inizia a servire con costanza e variazioni: è troppo tardi per recuperare il set, anche perché Musetti continua a deliziare il pubblico (quasi tutto dalla sua parte) con il suo tennis, ma la sensazione è che Tsitsipas si sia scrollato di dosso la negatività che lo aveva accompagnato sinora. Le bad vibes vanno ora incontro a Musetti, che subisce il break a 0 in apertura di terzo, mentre il suo avversario infila 9 punti consecutivi: al servizio il greco è tornato la solita macchina da guerra (alla fine del set metterà a referto un devastante 100% di punti vinti con la prima). Il tema non cambia nel quarto parziale: Tsitsipas conferma di essere ritornato la miglior versione di se stesso, in particolare con il rovescio, mentre Musetti pare sempre più stanco e frustrato. Il contro-break restituisce qualche speranza al toscano, subito vanificata da Tsitsipas che si porta sul 4-2.

Qualcuno dalle tribune canta “Ti amo” di Umberto Tozzi per incitare Musetti, ma Tsitsipas non pare in vena di romanticismi: con due cinici ace chiude per 6-3 e porta la contesa al quinto. Purtroppo per i tifosi italiani presenti, del Lorenzo ammirato nei primi due set è rimasto ben poco: la differenza di condizione atletica è lampante. Tsitsipas sembra decisamente più fresco, Musetti è sempre un attimo in ritardo. A parte il già citato ace di seconda sul match point, non ci sono altri sussulti nella partita del ventenne, che abbandona il campo accompagnato da scroscianti applausi: dopo le battaglie con Cecchinato e Djokovic dello scorso anno, il pubblico francese sta iniziando ad amare il nostro giovane talento. Tsitsipas nell’intervista post match pare stremato ed è molto onesto nel dire che non era facile ritrovare il Philippe Chatrier dopo la finale persa lo scorso anno. Dopo questa iniezione di fiducia, può ora beneficiare di un tabellone benevolo in cui non dovrebbe incontrare particolari ostacoli (il prossimo turno sarà contro il numero 134 Kolar). La strada del Dio Greco verso la sua seconda finale parigina consecutiva non sembra proibitiva, Jannik Sinner (nei nostri sogni migliori) permettendo.

Le curiose espressioni di Jordan Thompson

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