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INDIAN WELLS

Lo Spareggio

La semifinale di Indian Wells potrebbe rappresentare un crocevia nella rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Per la prima volta è lo spagnolo a dover rincorrere: in caso di vittoria, l'azzurro creerebbe un margine che andrebbe oltre il sorpasso in classifica. Ma attenzione: sei volte su otto ha vinto lo sfavorito...

Riccardo Bisti
16 marzo 2024

Con una definizione particolarmente brillante, Marco Imarisio aveva definito rivalità da ufficio stampa quella tra Roger Federer e Rafael Nadal. Perfetto: due giocatori e due personalità diverse, ideali per dividersi l'affetto degli appassionati. Federer rappresentava il classico, nei gesti tecnici e nell'abbigliamento; Nadal era il giovane ribelle, muscolare e con i capelli lunghi. C'è da credere che ci fosse lo zampino di Nike, sponsor tecnico di entrambi, per creare una narrativa così perfetta. Il tutto, ovviamente, senza mai uscire dal politically correct tanto apprezzato dalle aziende. Eppure, nei primi anni, i due non erano vicini come volevano farceli apparire. Un po' per la differenza anagrafica (Federer ha cinque anni di più), un po' per la differente estrazione culturale.

Col tempo si sono avvicinati, forse anche per fare una sorta di fronte comune contro il terzo incomodo, quel Novak Djokovic che a inizio carriera – paradossalmente – era molto vicino a Nadal, al punto da condividerne per qualche tempo il PR (Benito Perez Barbadillo, che poi si sarebbe dedicato al solo Rafa). Il tempo, la maturità e una generale visione comune ha poi reso Federer e Nadal amici veri, al di là delle indicazioni (o preferenze) degli sponsor. La lunga premessa serve per ricordare che Nike non avrà problemi del genere con Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che si affronteranno nella semifinale di Indian Wells in un match attesissimo, che profuma di spareggio e potrebbe rappresentare un crocevia nella loro rivalità, giunta al nono episodio (e non ottavo: le statistiche ufficiali si ostinano a non considerare i Challenger, eppure ad Alicante fu match e battaglia vera).

Bookmakers, occhio!

Le quote prepartita dei precedenti tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz (tra parentesi, il vincitore). Sei volte su otto si è imposto lo sfavorito della vigilia.

Indian Wells 2024 - Sinner 1.60 (?)
Pechino 2023 - Alcaraz 1.25 (Sinner 7-6 6-1)
Miami 2023 - Alcaraz 1.40 (Sinner 6-7 6-4 6-2)
Indian Wells 2023 - Alcaraz 1.53 (Alcaraz 7-6 6-3)
Us Open 2022 - Alcaraz 1.57 (Alcaraz 6-3 6-7 6-7 7-5 6-3)
Umago 2022 - Alcaraz 1.61 (Sinner 6-7 6-1 6-1)
Wimbledon 2022 - Alcaraz 1.36 (Sinner 6-1 6-4 6-7 6-3)
Parigi Bercy 2021 - Sinner 1.37 (Alcaraz 7-6 7-5)
Alicante 2019 - Sinner 1.22 (Alcaraz 6-2 3-6 6-3)

Non c'è bisogno di fare marketing o creare una rivalità artificiale: Jannik e Carlos sono amici veri, sinceri, si stimano reciprocamente e allo stesso tempo utilizzano il rivale come stimolo e benzina psicologica per migliorarsi. Lo scorso novembre, i sorrisi e gli abbracci davanti al Nike Store di Via Roma, a Torino, erano sinceri. E, soprattutto, il fatto che abbiano condiviso una parte della offseason ad Alicante, tra abbracci e sorrisi, racconta la vicinanza tra i due. Nonostante la differente estrazione culturale (montagne per Sinner, la caliente Murcia per Alcaraz) i due si piacciono perché condividono certi valori. Il duro lavoro, il rispetto per se stessi e gli avversari, la discrezione... vivi e lascia vivere, per utilizzare un linguaggio colloquiale.

Si è creata la dinamica perfetta per gli sponsor, un po' meno per chi ama le storie e l'essenza più pura del giornalismo. In tutta onestà, le interviste e le conferenze stampa dei due sono un po' noiose. Miglioreranno con il tempo, magari quando emergerà un terzo incomodo davvero competitivo, un emulo di Djokovic. Che sia il confusionario Holger Rune (che avrebbe il carattere giusto, ma “paga” il fatto di essere troppo vicino ad Alcaraz, essendo i due cresciuti insieme). Il tempo ci dirà se qualcuno sarà davvero in grado di contrastarli. Per adesso, lo spareggio per diventare numero 2 ATP (e n.1 virtuale) riguarda loro due.

Per fortuna, il buonismo extra-campo non si traduce in partita. O meglio, si limita al rispetto reciproco. Ma quando giocano Sinner e Alcaraz è uno spettacolo, forse il top che il tennis possa offrire nel 2024. Potenti e muscolari ma non giganti (soprattutto Alcaraz, alto appena 183 centimetri), e soprattutto capaci di fare qualsiasi cosa con la racchetta in mano. Più robotico Sinner, più fantasioso Alcaraz (la diversa estrazione territoriale doveva pur emergere), ma entrambi a loro agio in ogni zona del campo. Il luogo comune dice che Alcaraz sia più fantasioso, il giocatore “a tutto campo”. A prima vista è così, perché in lui aleggia la voglia di spettacolo, di trasformare la partita in una festa. Questo, però, a volte si traduce in qualche errore di troppo.

Tutti sanno che Carlitos non vince un titolo da Wimbledon 2023 e non raggiunge una finale da Cincinnati, quando fu sconfitto da Novak Djokovic. Il suo avvio di stagione è stato negativo, ma nei quarti contro Zverev abbiamo visto il vero Alcaraz. Nonostante il tedesco abbia raccolto il 78% di punti con la prima (in Australia aveva fatto 85%), Carlitos lo ha rispedito al mittente, trasformando la difesa in attacco e l'offesa in dominio. Insomma, all'appuntamento si presenta il Vero Alcaraz. E Sinner? È vero che il suo tennis lascia meno spazio alla fantasia, ma anche lui si trova a suo agio dappertutto. “Pensate al loro match allo Us Open 2022 – ha detto l'analista Rob Koenig – il luogo comune sostiene che Alcaraz fosse il giocatore a tutto campo, ma per lunghi tratti della partita è stato Sinner a presentarsi più spesso a rete, e con migliore percentuale di successo. La gente sottovaluta il suo gioco a tutto campo, ma continua a perfezionarlo”.

Jannik si presenta alla sfida con i numeri che tutti conoscono, raccontati allo sfinimento: 19 vittorie di fila, 16 nel 2024, più giovane di sempre a restare così imbattuto a inizio stagione. Vi abbiamo spiegato le chiavi statistiche del suo successo: Jannik costruisce il suo successo con gli scambi brevi, non oltre i cinque colpi, e negli ultimi dodici mesi vanta un'impressionante percentuale di palle break salvate. “Non come affronterò la partita – ha detto Alcaraz, nel festival delle banalità – in questo momento è il miglior tennista al mondo. Mi piace davvero vederlo giocare. Sarà una partita davvero difficile, una sfida capire quale sarà il mio livello”. Frasi telefonate, a cui Sinner ha risposto allo stesso modo: “È sempre divertente giocare contro Carlos. Siamo buoni amici fuori dal campo, poi in partita proviamo a dare il 100%. Penso che abbiamo un buon atteggiamento. Di solito le partite sono belle. È difficile giocare contro di lui, soprattutto quando serve molto bene”. Ok, ma che partita sarà? Qualche riga fa parlavamo di crocevia: qualcuno sostiene che sia la prima volta in cui Sinner si presenta da favorito. Affermazione vera a metà: i bookmakers quotano un suo successo intorno all'1.60, ma non è la prima volta che Jannik parte favorito.

È la prima da quando entrambi sono dei super-big, ma i bookmakers avevano puntato su di lui sia ad Alicante 2019 che a Parigi-Bercy 2021. Da allora, in effetti, avevano sempre scelto Alcaraz. E c'è un paradosso: in otto scontri diretti, soltanto in due occasioni ha vinto il favorito: Alcaraz allo Us Open 2022 e a Indian Wells 2023. Per il resto l'ha sempre spuntata l'underdog. Dettaglio statistico che darà fiducia a Carlitos, anche se la dinamica è cambiata da qualche mese. Il punto di svolta è stato Wimbledon, punto di massimo splendore della giovane carriera del murciano. Da allora Sinner è diventato un rullo compressore, mentre lui è stato bravissimo a monetizzare quel successo (ha anche firmato con Netflix: nel 2025 uscirà un documentario su di lui) ma ha evidenziato qualche incertezza. Qualche scoppola di troppo sembra averlo riportato sulla retta via, e nel Tennis Paradise di Indian Wells si è ritrovato. Dopo mesi in cui aveva un po' smarrito il dritto, a Indian Wells il colpo è tornato super-efficace, tra smorzate millimetriche e colpi vincenti a 160 km/h. E allora è forte la tentazione di sostenere che è un match da 50 e 50. In realtà è giusto dare Jannik per favorito, perché in questi mesi, tra mille certezze, ne ha regalata una in più: la prestazione la porta a casa, sempre. Non si può dire altrettanto per Carlitos. Buona partita.