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IL CASO

Rovescio: cronaca di una morte annunciata?

La sparizione del rovescio a una mano tra i top-10 ATP è stata accolta con un certo clamore, ma il processo era in corso da decenni e non è stato fatto nulla per bloccarlo. “Entro dieci anni, questo colpo morirà” dice Carla Suarez Navarro, ultima top-10 donna a giocarlo. Ma c'è di più: tra qualche decennio il rovescio potrebbe scomparire del tutto. Teodor Davidov farà scuola?

Riccardo Bisti
28 febbraio 2024

La definizione più efficace l'ha data Richard Gasquet, uno dei più fulgidi interpreti del rovescio a una mano. Un colpo talmente iconico da prendersi il titolo della sua autobiografia: “Colpi come quelli di Roger Federer e Stan Wawrinka erano l'albero che nascondeva la foresta”. Nei giorni scorsi, la narrativa mainstream si è improvvisamente accorta della progressiva sparizione del rovescio a una mano, secondo molti il colpo più elegante del tennis. Gusti a parte, è quello che garantisce maggiore varietà e contrasto di stili. Fioretto contro spada, classico contro moderno, eleganza contro forza bruta. La classifica ATP del 19 febbraio 2024 ha sancito qualcosa che non era mai successo: non c'è neanche un rovescio monomane tra i primi dieci al mondo. È la prima volta in oltre cinquant'anni di classifiche computerizzate, ma – fidatevi – non era capitato nemmeno nel secolo precedente. È una buona notizia? Certamente no, per i motivi di cui sopra. Il tennis può sopravvivere con il solo rovescio a due mani? Certamente sì, perché il progresso è inarrestabile.

Abbiamo rinunciato alle racchette di legno e alle corde in budello, a breve faremo a meno dei giudici di linea... sopravviveremo anche senza il rovescio a una mano. Lo giocava molto bene Ivan Ljubicic, che in una conversazione con Cristopher Clarey ha spiegato perché – secondo lui – si è verificato il fenomeno. “Il principale vantaggio del rovescio a due mani è nella risposta al servizio, perché puoi evitare di cambiare impugnatura con la mano dominante. In realtà è l'unico, perché puoi tirare molto forte anche con il rovescio a una mano, che peraltro aiuta con lo slice e il gioco di volo. Si va in questa direzione perché il gioco si è fatto più veloce, e con il rovescio bimane è più facile cambiare presa. Qualcuno userà ancora quello classico, ma c'è il pericolo che scompaia”. Piaccia o no, il tennis non è un esercizio di stile o estetica. Non ci sono giudici a valutare la bellezza di un colpo, e anche la soluzione più spettacolare vale un misero punto. Rimane il dispiacere per quello che è il colpo più elegante del gioco. “Il braccio scorre liberamente – dice Martina Navratilova – con due mani, le braccia sono accucciate e il movimento è limitato dall'altra mano. Non c'è dubbio che il rovescio classico sia più bello da vedere”.

«Abbiamo rinunciato alle racchette di legno e alle corde in budello, a breve faremo a meno dei giudici di linea... sopravviveremo anche senza il rovescio a una mano»

Ma la stessa Martina a getta una pietra tombale sul tavolo del dibattito. “Dovessi insegnare a un giovane, credo che lo imposterei col rovescio a due mani. Limiterei la soluzione classica a slice e volèe. Si potrebbe impostare il colpo a una mano soltanto in caso di giocatori super aggressivi, che adottano con continuità il serve and volley”. Piccolo problema: ormai non lo fa più nessuno. Anche Roger Federer ha ammesso che spingerebbe i suoi figli a giocare a due mani. E allora, che fare? La risposta – ahinoi – è la più dolorosa possibile.
Niente.
Bisognerà accontentarsi del compromesso rappresentato dalla soluzione in slice, ben eseguita da tanti giocatori che tirano il colpo a due mani. Un tempo staccare la mano era una soluzione estrema, sgradita ai bimani. Risultavano goffi e poco efficaci. Oggi è diverso: gente come Carlos Alcaraz e Ons Jabeur è cresciuta con due tipi di rovescio: la botta a due mani e la variazione con il taglio sotto la palla, per dirla con il compianto Gianni Clerici.

Il rovescio a due mani ha una storia antichissima. Viene utilizzato da quasi un secolo: i primi a portarlo ad alti livelli furono gli australiani Vivian McGrath e John Bromwich, ma è diventato di uso comune soltanto negli anni '70, sdoganato da leggende come Bjorn Borg, Jimmy Connors e Chris Evert. Il progresso dei materiali (prima i telai, poi le corde, infine le palle), unito al rallentamento delle superfici, ha fatto sì che diventasse un colpo più funzionale al tennis moderno, sempre più fisico, potente, muscolare. Oggi l'argomento è diventato oggetto di dibattito pubblico, ma il fenomeno era in corso da tempo. C'è chi ha raccontato l'evoluzione limitandosi ai top-10, chi ai top-30, chi ha tirato in ballo le donne... Noi siamo andati oltre, analizzando i top-100 ATP degli ultimi trent'anni, con intervalli decennali... e sì, il fenomeno era chiaro (vedi il dettaglio in fondo alla pagina). Il 21 febbraio 1994, la maggioranza assoluta dei top-100 ATP utilizzava ancora il rovescio a una mano. Erano in 51, dal numero 1 Pete Sampras al numero 98 Jean Philippe Fleurian. Nel decennio successivo c'è stata una sensibile riduzione di monomani tra i migliori, ma a livello di top-100 erano ancora parecchi: 44, nella classifica del 23 febbraio 2004.

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    Le giocatrici comprese tra le prime mille a giocare il rovescio a una mano. Tra le top-100 ce ne sono tre.

Siamo pronti per fare a meno di colpi come questo?

Il diserbante si è fatto più aggressivo negli anni successivi: il 24 febbraio 2014, erano rimasti in 27 (-38% in un decennio). Un calo non casuale, giunto negli anni in cui la violenta standardizzazione delle superfici ha portato i tennisti a giocare più o meno nello stesso modo. Ma se nella classifica di dieci anni fa c'erano ancora diversi giocatori cresciuti nell'epoca precedente, le nuove generazioni sono sempre più portate a giocare il colpo a due mani. Non sorprende, dunque, che ci sia stato un ulteriore calo del 59%. Nella ferale classifica ATP dello scorso 19 febbraio, erano rimasti soltanto in undici. Ma se ci sono giovani che possono ancora garantire un minimo di spirito di emulazione (Tsitsipas, Shapovalov, Musetti), tra le donne la situazione è drammatica. In questo momento ci sono soltanto tre top-100 con il rovescio a una mano: Tatjana Maria (che peraltro lo giocava a due mani, e ha cambiato movimento dopo la prima maternità), Diane Parry e Viktorija Golubic.

Andando più indietro, la desertificazione è ormai completa: tirano il colpo a una mano soltanto dieci giocatrici tra le top-500 e appena diciotto tra le prime mille. L'1,8%, percentuale che non garantirebbe seggi in parlamento con nessuna legge elettorale. L'ultima top-10 con il rovescio a una mano è stata Carla Suarez Navarro. “Probabilmente questo colpo sparirà entro una decina d'anni – racconta – un tempo era più facile, con racchette di legno e ritmi più bassi. Adesso chi lo gioca va in difficoltà, io stessa – se iniziassi oggi – lo farei col rovescio a due mani. È un peccato perché è un colpo stupendo, ma dobbiamo accettare che sia destinato a scomparire”. Le sue parole pesano ancora di più di quelle della Navratilova, perché la spagnola aveva una splendida esecuzione in topspin, mentre Martina giocava lo slice nell'80% dei casi.

«Se iniziassi  a giocare oggi, lo farei col rovescio a due mani. È un peccato perché è un colpo stupendo, ma dobbiamo accettare che sia destinato a scomparire» 
Carla Suarez Navarro

Niente rovescio: il giovanissimo Teodor Davidov gioca il dritto sia con il mano destra che con la mano sinistra

Ma c'è un rischio ancora maggiore, anche se il suo sviluppo richiederà decenni, forse un secolo. È assurdo pensare che il rovescio possa scomparire del tutto? Oggi sembra utopia, ma i recenti accadimenti a Le Petits As (una sorta di mondiale riservato agli Under 12 e 14, in campo a Tarbes, nel sud della Francia) invitano a riflettere: il 13enne Teodor Davidov ha vinto il tabellone di doppio. Particolarità: destro naturale, Davidov gioca due dritti: uno con la destra, uno con la sinistra. Quando aveva otto anni, papà Kalin iniziò a fargli tirare il dritto con la mano sinistra per sviluppare l'emisfero destro del suo cervello. L'obiettivo era trovare simmetria, hanno finito con lo sviluppare un tipo di gioco che – pur non essendo inedito – potrebbe rivoluzionare il gioco, proprio come accaduto con il rovescio a due mani. Il colpo bimane ha impiegato cinquant'anni per essere sdoganato nell'alto livello e quasi un secolo per diventare dominante. Chi può escludere che il double forehand non possa fare lo stesso percorso? La convenienza è evidente: col dritto si può tirare più forte, sempre e comunque. Persino fantastici esponenti del rovescio – quando possono – girano attorno alla palla per colpire con il dritto. Lo faceva Gaston Gaudio, capita persino a Novak Djokovic. La storia racconta qualche esempio di giocatori ambidestri: a parte Giorgio De Stefani, capace di arrivare in finale al Roland Garros soltanto con il dritto, ci sono stati alcuni casi al femminile: Beverly Baker Fleitz negli anni '50, Lita Liem e Marjike Schaar negli anni '70 (le due si affrontarono a Wimbledon 1972, in quella che è stata l'unica partita di sempre senza neanche un rovescio). Il caso più recente – e più interessante – riguarda la russa Evgenia Koulikovskaya, che nel 2003 salì al numero 91 WTA.

Mancina naturale, quando era bambina continuava a giocare con la destra quando le altre andavano a sedersi per la stanchezza. Il suo maestro di allora, dunque, fece un esperimento: non le ha mai insegnato il rovescio. È venuta fuori una valida professionista che, però, si sentiva un fenomeno da baraccone. Con Davidov e la sua tecnica pronta all'uso (il padre è convinto di aver sviluppato uno stile in grado di sostenere la velocità del tennis moderno), il double forehand potrebbe essere sdoganato definitivamente e condurci su una strada inimmaginabile fino a oggi.
E il rovescio a una mano?
Da antichi romantici, sposiamo la tesi di Richard Gasquet. “Ne abbiamo bisogno. Non lo dico perché è il mio colpo, ma perché porta più varietà al gioco”.
Nel frattempo, con un sorriso che mischia speranza e ironia, accogliamo i risultati della notte al torneo ATP di Acapulco: dei cinque giocatori col rovescio a una mano impegnati, in quattro hanno passato il turno: Stefanos Tsitsipas, Dusan Lajovic, Aleksandar Kovacevic e Daniel Altmaier (vincitore contro Zverev). E Christopher Eubanks ha tolto un set a Casper Ruud.
Intanto, nella classifica in tempo reale, Tsitsipas è tornato in decima posizione.
Forse non è ancora finita.

I ROVESCI A UNA MANO TRA I TOP-100 ATP

21 febbraio 1994  (51)
1 Pete Sampras
3 Stefan Edberg
4 Michael Stich
11 Thomas Muster
12 Cedric Pioline
13 Boris Becker
14 Petr Korda
18 Arnaud Boetsch
19 Ivan Lendl
20 Karel Novacek
21 Richard Krajicek
23 Carlos Costa
26 Wally Masur
27 Brad Gilbert
28 Jaime Yzaga
30 Marc-Kevin Goellner
33 Amos Mansdorf
34 Javier Sanchez
36 Alberto Berasategui
38 Jason Stoltenberg
41 Ronald Agenor
43 Renzo Furlan
44 Emilio Sanchez
48 Henri Leconte
50 Greg Rusedski
53 Patrick Rafter
61 Brett Steven
62 Stefano Pescosolido
63 Javier Frana
64 Jacco Eltingh
66 Jordi Arrese
70 Jamie Morgan
72 Guillaume Raoux
73 Horst Skoff
74 Alex Corretja
75 Horacio De La Pena
76 Daniel Vacek
77 Guillermo Perez Roldan
78 Luiz Mattar
80 Franco Davin
84 Jakob Hlasek
88 Rodolphe Gilbert
89 Marcelo Filippini
90 Olivier Delaitre
92 Todd Woodbridge
94 Jared Palmer
96 Alex Antonitsch
97 Diego Nargiso
98 Jean Philippe Fleurian

23 febbraio 2004 (44)
1 Roger Federer
10 Mark Philippoussis
11 Tim Henman
12 Paradorn Srichaphan
15 Sjen Schalken
17 Gustavo Kuerten
19 Martin Verkerk
20 Tommy Robredo
21 Agustin Calleri
23 Albert Costa
24 Fernando Gonzalez
28 Max Mirnyi
29 Feliciano Lopez
32 Felix Mantilla
33 Ivan Ljubicic
34 Gaston Gaudio
36 Taylor Dent
38 Hicham Arazi
39 James Blake
41 Filippo Volandri
49 Joachim Johansson
52 Olivier Rochus
54 Andrey Pavel
55 Gregory Carraz (?)
56 David Sanchez
58 Mikhail Youzhny
61 Alberto Martin
65 Antony Dupuis
68 Luis Horna
69 Cyril Saulnier
70 Ivo Karlovic
72 Victor Hanescu
74 Hyung-Taik Lee
85 Richard Gasquet
87 Galo Blanco
88 Wesley Moodie
90 Oscar Hernandez
91 Alex Corretja
92 José Acasuso
93 Fernando Vicente
97 Kenneth Carlsen
98 Nicolas Mahut
99 Thierry Ascione
100 Harel Levy

24 febbraio 2014  (27)
3 Stan Wawrinka
8 Roger Federer
9 Richard Gasquet
12 Tommy Haas
15 Michail Youzhny
16 Tommy Robredo
17 Nicolas Almagro
22 Grigor Dimitrov
26 Philipp Kohlschreiber
37 Feliciano Lopez
40 Nicolas Mahut
50 Carlos Berlocq
52 Guillermo Garcia-Lopez
53 Igor Sijsling
55 Ivo Karlovic
59 Leonardo Mayer
68 Albert Montanes
69 Daniel Brands
72 Andrey Golubev
73 Dudi Sela
75 Michal Przysiezny
80 Victor Hanescu
82 Filippo Volandri
88 Sergiy Stakhovsky
89 Dusan Lajovic
95 Jesse Huta Galung
100 Dominic Thiem

19 febbraio 2024  (11)
11 Stefanos Tsitsipas
13 Grigor Dimitrov
26 Lorenzo Musetti
34 Christopher Eubanks
42 Daniel Evans
55 Daniel Altmaier
58 Dusan Lajovic
65 Christopher O'Connell
67 Stan Wawrinka
89 Dominic Thiem
100 Aleksandar Kovacevic