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ITALIA

Assoluti senza big: i top players disertano i Campionati Italiani

Delude il campo di partecipazione dei Campionati Assoluti, in programma la prossima settimana a Todi. C'è solo Lorenzo Sonego tra i dieci migliori giocatori azzurri e appena 8 dei primi 21. Il montepremi contenuto non ha incentivato l'adesione dei nostri top players, ma gli organizzatori speravano in una risposta diversa.

Riccardo Bisti
17 giugno 2020

L'idea di riproporre i Campionati Assoluti era apprezzabile, ma evidentemente qualcosa è andato storto: l'entry list del torneo che si giocherà la prossima settimana al Tennis Club Todi è davvero deludente, al punto che ci sarà soltanto Lorenzo Sonego tra i migliori dieci italiani, e anche tra le seconde linee l'adesione è stata al di sotto delle aspettative. Dei ventuno azzurri classificati tra i top 300 ATP, ne sono iscritti soltanto otto e parlare di Campionati Assoluti diventa perfino ardito. Va un pochino meglio in campo femminile, con la presenza di quasi tutte le azzurre di Fed Cup. Tuttavia, mancano le due giocatrici con il miglior pedigree: Sara Errani e Camila Giorgi. Vien da domandarsi il perché di una così scarsa adesione, quando sembravano esserci tutte le premesse per un grande happening tricolore. Perché dunque tutte queste assenze? Le risposte possono essere tante, al di là dei casi singoli.

La prima ragione si potrebbe individuare nel montepremi contenuto in 23.000 euro, cifra che non ha incentivato i nostri big. Per quanto Todi sia una splendida città, serviva un altro tipo di incentivo economico per scomodare giocatori abituati ad altre cifre. Gli organizzatori hanno certamente fatto del loro meglio, considerando la grave crisi post COVID-19, meritano applausi per il coraggio e lo spirito d'iniziativa, ma tanti giocatori non hanno ritenuto sufficientemente vantaggioso il rapporto costi-benefici. Partiamo dal maschile: 18.000 euro è un montepremi inferiore a diversi tornei ITF e appena il 40% del minimo previsto per un torneo Challenger (46.600€). Proprio per creare un pizzico di appeal, hanno deciso di spartire i premi in modo molto severo: chi perderà al primo turno tornerà a casa senza neanche un euro, poiché gli assegni saranno staccati soltanto a partire dagli ottavi. Il vincitore porterà a casa 4.500 euro e via a scendere, fino ai 540 euro destinati a chi perde al secondo turno. Pare evidente che tanti giocatori non li abbiano ritenuti sufficienti.

"La prima ragione di tante assenze è il montepremi contenuto in 23.000 euro, cifra che non ha incentivato i nostri top players"

Alcune belle giocate di Lorenzo Musetti: il carrarino sarà tra le attrazioni principali dei Campionati Assoluti

In campo femminile, i premi sono alla stregua di un torneo Open. Col tabellone a 16 giocatrici, soltanto chi arriverà nei quarti intascherà qualcosa (250 euro), mentre alla vincitrice saranno destinati 2.000 euro. Sarà un torneo al risparmio, lo si evince anche dalla policy per l'ospitalità: soltanto i giocatori ammessi al main draw avranno diritto al pernottamento gratuito, per un minimo di 3 notti. La moltitudine di giocatori che parteciperà alle qualificazioni, oltre a farlo senza soldi in palio, dovrà pagarsi la permanenza in loco. Niente di strano, è così anche in parecchi tornei internazionali, ma è un altro piccolo segnale di quanto sia difficile (anzi, impossibile) considerare questo torneo come una delle principali vetrine del tennis italiano, nonostante l'ovvia promozione dei canali media ufficiali e una diretta tv che conferma la partnership tra SuperTennis e Sky Sport.

Di certo c'è delusione, a partire dagli organizzatori: quando il torneo è stato annunciato, circa un mese fa, fu scelto Fabio Fognini come uomo-copertina. Tanto bastò per prendersi qualche riga sui quotidiani, anche se dopo nemmeno 24 ore il ligure ha fatto sapere che“non poteva confermare” la sua presenza. Era già chiaro che non avrebbe partecipato, ancor prima della scelta di farsi operare alle caviglie malandate. Non è mai stata presa in considerazione la presenza di Matteo Berrettini che ha scelto di giocare l'UTS di Patrick Mouratoglou che, a dispetto delle regole impresentabili, è un evento più cool, con un montepremi decisamente più interessante e avversari di primissimo livello.

Potrebbe sorprendere l'assenza di Jannik Sinner perché i giovani, come ha ricordato anche coach Riccardo Piatti, sono in piena fase evolutiva e hanno voglia di giocare per progredire. Tuttavia, il baby fenomeno azzurro vanta già inviti di un certo rilievo che gli consentiranno di confrontarsi con avversari di spessore molto più alto, come accadrà tra qualche settimana a Berlino quando affronterà Dominic Thiem, Sascha Zverev e Nick Kyrgios.

Stupiscono maggiormente le scelte di giocatori come Gianluca Mager, Stefano Travaglia e Salvatore Caruso che hanno svolto buona parte della loro attività nei Challenger italiani, anche nei tornei organizzati dalla MEF Tennis Events, società che si è presa cura degli Assoluti, mentre l'assenza di Marco Cecchinato potrebbe essere dovuta anche all'imminente paternità che lo attende. Non saranno a Todi nemmeno Alessandro Giannessi, Filippo Baldi, Matteo Viola e il giovane Giulio Zeppieri. Tra gli assenti spicca anche Gianluigi Quinzi, che pure aveva vissuto i suoi migliori momenti quando si allenava proprio in Umbria, a Foligno, sotto la guida di coach Fabio Gorietti.

  • 23.000 €
    Il montepremi complessivo degli Assoluti 2020: 18.000 per il torneo maschile, 5.000 per quello femminile.
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L'ultima edizione degli Assoluti risale a 16 anni fa, ad Arezzo, e fu un fallimento tecnico e organizzativo, col tappeto sintetico sul quale si giocò tenuto insieme dallo scotch... Alla fine si imposero Massimo Dell'Acqua (in finale su un giovane Paolo Lorenzi) e Valentina Sassi: partendo da un ricordo simile, è pacifico che a Todi andrà meglio, ma non era questo il torneo che ci si aspettava. Purtroppo, la FIT non ha mai nutrito grande fiducia in questa competizione, che pure – con le risorse economiche adeguate – avrebbe un ottimo potenziale. Qualche proposta interessante era arrivata: qualche anno fa, la società di Ernesto De Filippis (partner FIT per alcuni eventi tra il 2013 e il 2015) aveva in mente un Masters italiano con in campo i migliori otto azzurri e un montepremi interessante. Pare che la scelta sia stata bocciata dai vertici federali. Tra l'altro, anche il futuro degli Assoluti è nebuloso: con l'auspicabile ritorno alla normalità nel 2021, cosa ne sarà del torneo? È difficile che si giochi in questa data, mentre a fine stagione non sarà semplice trovare spazio, considerando che a ottobre e novembre ci sarà l'ingombrante campionato di Serie A1, oltre a Masters e Davis Cup Finals. E allora ci si domanda se questo tentativo di riesumare un torneo prestigioso ma un po' anacronistico, non potesse essere studiato meglio.

Intanto c'è già un piccolo caso: dando un'occhiata ai giocatori iscritti alle qualificazioni, si nota la presenza di Marco De Rossi (n.1376 ATP). Il problema è che De Rossi è sammarinese e, regole alla mano, non potrebbe partecipare. Il programma-regolamento dice: “Ai Campionati sono ammessi a partecipare i giocatori di cittadinanza italiana ed in grado di rappresentare l'Italia nelle competizioni internazionali sulla base delle eligibility rules dell'ITF”. De Rossi non dovrebbe rientrare nella categoria essendo il miglior giocatore di San Marino e avendo rappresentato la piccola Repubblica in ben 27 incontri di Coppa Davis (per un totale di 40 match). Non abbiamo ricevuto conferme di eventuali deroghe e, in ogni caso, si tratterebbe di un peccato veniale, visto che la presenza di De Rossi non sposta gli equilibri del torneo. Però è una ulteriore conferma che questo evento non è nato sotto una buon stella.

Marco De Rossi ha rappresentato San Marino 27 volte in Coppa Davis. Regolamenti alla mano, non potrebbe partecipare gli Assoluti