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NITTO ATP FINALS

Torino: quali preferenze per Sinner?

È già possibile ipotizzare i potenziali avversari di Sinner nei gironi delle ATP Finals, che potrebbero regalare all'Italia uno storico piazzamento in semifinale. Difficile scegliere una preferenza per le fasce 3 e 4, mentre è chiaro che sarebbe meglio pescare Alcaraz e non Djokovic. 

Riccardo Bisti
4 novembre 2023

Con la vittoria di Andrey Rublev su Alex De Minaur nella notte tra venerdì e sabato, ennesimo incontro terminato a orari marzulliani, è terminata la corsa alle ATP Finals 2023. Salvo forfait dell'ultim'ora, conosciamo i nomi dei magnifici otto che dal 12 al 19 novembre si contenderanno il titolo di “Maestro” al Pala Alpitour di Torino. Gli ultimi a cadere sono stati Hubert Hurkacz (che sarà la prima riserva) e Alex De Minaur, che però avrebbe avuto bisogno di vincere il torneo per centrare una miracolosa qualificazione all'ultimo tuffo. E allora sfileranno per il centro di Torino Novak Djokovic, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Jannik Sinner, Andrey Rublev, Stefanos Tsitsipas, Alexander Zverev e Holger Rune. Da qualche anno, i gironi vengono sorteggiati sulla base della suddivisione dei giocatori in quattro fasce: 1-2, 3-4, 5-6 e 7-8. Questo fa capire quanto sarà importante per Sinner presentarsi da numero 4: significa che è certo di trovare un solo giocatore (Djokovic o Alcaraz) che lo precede in classifica. Il sorteggio dei gironi sarà effettuato giovedì 9 novembre alle ore 15, ma la cristallizzazione delle classifiche ci permette di ipotizzare quali saranno i possibili scenari per l'altoatesino, partendo dagli unici punti di riferimento certi: i precedenti. Jannik si presenterà a Torino con i seguenti H2H.

0-3 contro Novak Djokovic (2-8 nei set)
4-4 contro Carlos Alcaraz (12-12 nei set), il dato tiene conto anche di un precedente Challenger
2-6 contro Daniil Medvedev (7-13 nei set)
4-2 ccontro Andrey Rublev (9-2 nei set)
2-5 contro Stefanos Tsitsipas (6-13 nei set)
1-4 contro Alexander Zverev (6-11 nei set)
0-2 contro Holger Rune (2-3 nei set)

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Per Sinner è importante presentarsi da numero 4: significa che è certo di trovare un solo giocatore (Djokovic o Alcaraz) che lo precede in classifica.

La base statistica ci fornisce un indizio per cercare di capire quali saranno gli accoppiamenti migliori in un torneo che potrebbe essere storico per il tennis italiano. Nelle precedenti apparizioni azzurre, infatti, non è mai capitato che andassimo nemmeno vicini a un piazzamento in semifinale. Nel 1975, a Stoccolma, Adriano Panatta perse tutti i suoi tre singolari contro Manuel Orantes, Arthur Ashe e Ilie Nastase (vincendo solo un set contro il rumeno). Nel 1978, al Madison Square Garden di New York, Corrado Barazzutti si limitò a vincere un set contro Raul Ramirez, ma perse sia contro il messicano che contro Brian Gottfried ed Eddie Dibbs.

Abbiamo poi dovuto aspettare 41 anni prima che Matteo Berrettini si qualificasse per le ATP Finals londinesi. Il romano vinse contro Dominic Thiem nell'ultima giornata, ma era già stato eliminato dopo le sconfitte contro Novak Djokovic e Roger Federer. È poi fresco il ricordo del 2021, quando sempre Berrettini fu costretto a ritirarsi durante l'esordio contro Alexander Zverev. Fu sostituito da Sinner, che vinse contro Hurkacz prima di perdere contro Medvedev, ma era già eliminato. Il breve excursus ci fa capire la portata storica dell'eventuale passaggio del turno di Sinner. Per questo, il sorteggio sarà particolarmente importante. Detto che Jannik è certo di non incontrare Daniil Medvedev, ecco le opzioni e le ipotesi di preferenze.

Gli otto qualificati per le ATP Finals 2023

Holger Rune è stato l'ultimo a qualificarsi per le ATP Finals di Torino

FASCIA 1 – È la più facile da leggere. In virtù delle ultime settimane, tutti vorranno affrontare Carlos Alcaraz. Nel caso di Sinner, la preferenza è ancora più accentuata. Contro Djokovic non ha ancora vinto, mentre l'inerzia della sua rivalità contro Carlos Alcaraz è molto favorevole. Le condizioni di gioco indoor giocano a favore di Jannik, senza contare per precarie condizioni fisiche dello spagnolo. La scelta è quindi facile facile.
ALCARAZ: 100% - DJOKOVIC: 0%

FASCIA 3 – Non è facile individuare una preferenza. Contro Rublev ha la forza dei precedenti, mentre contro Tsitsipas avrebbe il vantaggio delle condizioni di gioco. Jannik è avanti 4-2 contro il russo, ma in entrambe le sconfitte si è ritirato a match in corso, segno di una paternidad (per dirla con gli argentini) piuttosto marcata. Va però detto che Andrey è in ottima forma e la sua recente crescita è evidente. Però il precedente di Vienna incoraggia. Pur essendo un ex campione del Masters, il greco non giocherebbe la partita della vita sul cemento indoor. Non è un caso che l'unico precedente in queste condizioni (Rotterdam 2023) sia stato vinto piuttosto nettamente da Sinner . Nonostante uno storico favorevole a Tsitsipas, avremmo indicato lui come avversario migliore. Ma le recenti prestazioni a Vienna e Bercy ne hanno rilanciato le ambizioni. Per questo, crediamo che Sinner continui a preferirlo rispetto all'arrazzato Rublev, ma non in modo troppo netto.
TSITSIPAS: 65% - RUBLEV 35%

FASCIA 4 – I precedenti dicono male sia contro Zverev che contro Rune, ma in questo momento Jannik partirebbe favorito contro entrambi. Non è facile, tuttavia, capire quanto favorito. Rune viene da un periodo disastroso ma gli effetti della cura Becker iniziano a farsi sentire. La semifinale a Basilea e il buon torneo a Bercy lo faranno arrivare a Torino in buona fiducia. Da parte sua, Zverev è forse il più imprevedibile del lotto. A parte le vicissitudini extra-tennistiche, può azzeccare grandi partite oppure evidenziare le sue debolezze. Il suo status di mina vagante lo rende forse più indigesto, perché contro Rune – almeno – sa cosa aspettarsi. Anche in questo caso, tuttavia, la preferenza non è troppo marcata.
RUNE 65% - ZVEREV 35%.

In sintesi, il girone migliore sarebbe quello con Alcaraz, Tsitsipas e Rune, mentre la configurazione peggiore vedrebbe Jannik contro Djokovic, Rublev e Zverev. La certezza, tuttavia, è che non ci saranno gironi di ferro o di latta: l'equilibrio dovrebbe essere garantito. Tra qualche giorno sapremo, ma si tratta di semplici ragionamenti. A tennis, per fortuna, si gioca ovunque tranne che sulla carta.