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CALENDARIO ATP 2025

2025, zero rivoluzioni: meno tornei e niente Arabia (per ora)

Nessun particolare cambiamento nel calendario 2025, se non le modifiche già annunciate mesi fa. Canada e Cincinnati passano a 12 giorni, aumentano gli ATP 500 mentre si assottigliano i 250. I tornei si riducono da 65 a 60, ma la stagione rimane lunghissima: Premium Tour in agguato?

Riccardo Bisti
23 marzo 2024

Fossimo tra i promotori del Premium Tour, il progetto che mira a modificare l'attuale struttura del tennis mondiale, saremmo sollevati dopo la pubblicazione del calendario ATP 2025. Se da un lato sono state effettuate tutte le modifiche annunciate nei mesi scorsi, il sindacato non ha messo mano su un tema molto sentito dai giocatori (e cavalcato dagli Slam): l'accorciamento del calendario. La stagione inizierà addirittura il 27 dicembre con i primi match della United Cup (che dunque resta in calendario) e si chiuderà nell'ultima decade di novembre con le Davis Cup Finals, senza dimenticare l'appendice araba delle Next Gen Finals, collocate a dicembre ma senza ancora una data precisa. Il progetto OneVision, citato da Andrea Gaudenzi anche in questa sede, per adesso non riesce a produrre una stagione più breve nonostante abbiano tagliato cinque tornei. Sembra che l'ATP mal tolleri i tornei 250, che nel 2025 caleranno del 20%, passando da 38 a 30. Come è stato possibile? Da una parte c'è l'upgrade (annunciato lo scorso novembre) delle tappe di Dallas, Doha e Monaco di Baviera, che portano a sedici il numero totale degli ATP 500, dall'altra c'è la sparizione definitiva di alcuni tornei: Cordoba, Lione, Newport, Atlanta ed Estoril, anche se quest'ultimo (sulla cui sparizione si sussurrava già a novembre) mantiene la speranza di svolgersi ancora.

L'ATP ha informato che si svolge da 2015 a suon di licenze temporanee, ma che il successo delle ultime edizioni spinge a cercare di trovare una soluzione per continuare a ospitarlo. Insomma, spariscono almeno un paio di tornei storici (Newport e forse Estoril) mentre ottiene l'upgrade un torneo nato da pochi anni (Dallas), che peraltro dovrà svolgersi in una sede diversa rispetto all'attuale. In modo silenzioso, dunque, l'ATP sta creando il proprio Premium Tour concedendo sempre più settimane ai grandi tornei e riducendo spazi per quelli più piccoli. Un bene? Un male? È presto per dirlo, anche perché i giocatori maggiormente penalizzati dalla riduzione dei tornei (quelli dalla 70esima posizione in giù) non conoscono ancora la calendarizzazione dei tornei Challenger, che solitamente viene aggiornata ogni 2-3 mesi. Per rendere indolore la riduzione degli ATP 250, dovrebbe esserci una crescita parallela dei Challenger 175, categoria istituita l'anno scorso. Per intendersi, nel primo semestre del 2024 sono appena cinque su un totale di 101 tornei (Phoenix, Aix-en-Provence, Cagliari, Bordeaux, e Torino). Tornando al circuito ATP, vale la pena raccontare le modifiche più interessanti, mese per mese.

Gli ATP 250 caleranno del 20%, passando da 38 a 30. Come è stato possibile? Da una parte c'è l'upgrade di Dallas, Doha e Monaco di Baviera, che portano a sedici il numero totale degli ATP 500, dall'altra c'è la sparizione definitiva di alcuni tornei: Cordoba, Lione, Newport, Atlanta ed Estoril.

GENNAIO – Per adesso non cambia nulla. Non ci sono ancora tracce di Arabia Saudita, dunque si partirà con la United Cup e i tornei di Brisbane e Hong Kong, mentre Adelaide e Auckland saranno le ultime tappe di rifinitura prima dell'Australian Open.

FEBBRAIO – Il torneo di Montpellier resiste grazie ai contributi pubblici, mentre nella seconda settimana sparisce Cordoba. Rimangono i tornei di Rotterdam e Dallas, con quest'ultimo che diventa 500. Ci sarà una settimana con tre 250 (Buenos Aires, Marsiglia e Delray Beach), poi Doha sale di categoria e farà concorrenza “alla pari” a Rio de Janeiro. Rimane uguale l'ultima settimana, con Dubai, Acapulco e Santiago. I tornei della Gira Sudamericana, dunque, si riducono a tre.

MARZO – Le storiche tappe di Indian Wells e Miami sembrano intoccabili e mantengono il loro posto in calendario, occupando l'intero mese.

APRILE – Novità nella prima settimana: a Houston e Marrakech (unico torneo in Africa) si affianca Bucarest, che da quest'anno prende la licenza di Belgrado-Banja Luka, mentre sparisce (per ora) l'Estoril. Chissà cosa pensano a Barcellona: non hanno più la concorrenza di due 250, ma solo quella di Monaco di Baviera (che però diventa un ATP 500). Confermate le date di Monte-Carlo e Madrid.

MAGGIO – Nessuna sorpresa per gli Internazionali BNL d'Italia, che si giocheranno (qualificazioni comprese) dal 5 al 18 maggio, mentre cambia la settimana pre-Roland Garros: rimane Ginevra e sparisce Lione (inglobato da Monaco di Baviera), affiancata da Amburgo che torna a maggio dopo sedici anni. I tedeschi saranno furiosi perché si tratta di un ulteriore downgrade di un torneo che un tempo era Masters 1000 e adesso, ovviamente, non potrà attirare i migliori essendo a ridosso del Roland Garros.

GIUGNO – La stagione su erba post-Parigi rimane identica: due tornei a settimana, prima i 250 di 's-Hertogenbosch e Stoccarda, poi i torneoni di Halle e Queen's, infine gli eventi pre-Wimbledon di Maiorca e Eastbourne. L'unica novità riguarda il torneo spagnolo, che acquisisce una licenza permanente. Per concederla agli spagnoli, hanno sacrificato il torneo di Cordoba.

Il torneo ATP dell'Estoril è stato escluso dal calendario, ma spera ancora di potervi rientrare

LUGLIO – Dopo Wimbledon rimangono gli ultimi tornei su terra: prima Gstaad e Bastad, poi Kitzbuhel e Umago. Scompare Newport, mentre Los Cabos torna a luglio dopo la gita a febbraio nel 2024 a causa delle Olimpiadi. La novità principale riguarda la compressione di questi tornei per liberare una settimana a favore di Toronto-Cincinnati. I due Masters 1000 estivi passano a 12 giorni, ma occuperanno soltanto tre settimane in calendario. Non sono segnalate le date esatte, ma pare evidente che la finale del Canadian Open si giocherà a metà settimana, quando saranno già scattati i primi match in Ohio.

AGOSTO – Il calendario sarà monopolizzato dai Masters 1000 fino al 16 agosto, poi l'ultima tappa prima dello Us Open rimane Winston-Salem.

SETTEMBRE – Struttura identica al 2024. Dopo lo Us Open viene concessa una settimana alla fase a gironi delle Davis Cup Finals (indizio che il format della Davis rimarrà lo stesso?), poi si vola in Asia: prima Zhuhai e Chengdu (250), poi Tokyo e Pechino (500). Come accade dall'anno scorso, questi tornei avranno un curioso kick-off al mercoledì e la finale al martedì per lasciare spazio al Masters 1000 di Shanghai. La Laver Cup si terrà a San Francisco nel weekend del 19-21 settembre.

OTTOBRE – Tutto uguale: prime due settimane al Qi Zong di Shanghai, poi ci saranno gli stessi tre tornei previsti nel 2024: Almaty, Anversa e Stoccolma (250) a cui seguiranno i 500 di Vienna e Basilea prima del Masters 1000 di Parigi, che nel 2025 celebrerà la sua prima edizione presso La Defense Arena.

NOVEMBRE – La settimana cuscinetto tra l'ultimo 1000 e le ATP Finals di Torino sarà occupata dalle tappe di Metz e Gijon, proprio come nel 2024. Le ATP Finals si giocheranno dal 9 al 16 novembre, poi ci saranno le finali di Davis. Come detto, a dicembre sono segnalate le Next Gen Finals.

Il numero complessivo di tornei (compresi gli Slam) scende dal 65 a 60, con questa suddivisione:
4 Slam
9 Masters 1000
16 ATP 500 (rispetto a 13)
30 ATP 250 (rispetto a 38)
United Cup

A questi, ovviamente, si aggiungono i Masters di fine anno. Non sembra esattamente la roadmap verso un cambiamento epocale, dunque restiamo dell'idea espressa a inizio articolo: se gli Slam vogliono davvero provare a cambiare le cose, questa struttura sembra prestare il fianco a diversi attacchi.