The Club: Bola Padel Roma
TENNIS BUSINESS

Tennis-Point presenta istanza di fallimento!

Con il suo immenso online store e circa 80 punti vendita fisici sparsi per il mondo, Tennis-Point è un riferimento notevole per gli appassionati di tennis. Ora però ha presentato istanza di fallimento perché non ha le risorse necessarie per garantire la sua operatività. La ragione? La quotazione in Borsa a New York che ha causato una perdita milionaria...

di Lorenzo Cazzaniga
23 ottobre 2023

Tennis-Point, il più importante online store di tennis a livello internazionale (insieme a Tennis Warehouse) e con circa 80 negozi fisici (diretti o in partnership) sparsi in vari paesi e oltre tremila dipendenti, ha presentato istanza di fallimento. Il brand fa parte dell’universo di Signa Sports United (SSU), società con base a Berlino che ha nel suo portfolio diverse altre attività di vendita online legate allo sport, grazie anche a notevoli acquisizioni operate negli ultimi anni (tra queste anche quelle di Tennis Express. Midwest Sports e Tennis Pro). La società è parte della galassia di Signa, un fondo di investimento che agisce nel settore immobiliare e retail. Tuttavia, come talvolta accade, quando un fondo decide di tagliare un ramo secco, agisce con sorprendente rapidità. In questo caso, pare ci fosse un accordo per versare a SSU una cifra di 150 milioni di euro che potesse garantire l’operatività di gestione in un periodo compresa tra il mese di settembre 2023 e quello di settembre 2025. Invece, 143 milioni sono stati congelati e SSU non ha più le risorse per proseguire. Il primo passo è stata l’istanza di fallimento per Tennis-Point, a breve dovrebbero seguire quelle per tutti gli altri brand presenti nel pacchetto SSU. Il tribunale ha nominato come curatore fallimentare provvisorio l’esperto in ristrutturazioni aziendali, Christian Gerloff, specializzato nel settore del commercio al dettaglio. Vedremo se ci saranno nuovi investitori che si faranno avanti.

René Banko, investitore austriaco che guida il gruppo Signa

La quotazione di SSU, che presto dovrebbe essere cancellata dal listino ufficiale del NYSE, è crollata da 9.66 del settembre 2020 all’attuale 0,03, dopo che al momento del lancio la valutazione era stata stimata in 3,2 miliardi di euro

Come si è arrivati a questo punto, considerando che SSU contava a fine 2022 su 6,7 milioni di clienti in quattro categorie (tennis, ciclismo, team sports e outdoor sports, +39% rispetto all’anno prima), una net revenue di un miliardo e 63 milioni di euro, seppur con una perdita netta di 566 milioni di euro, dovuta probabilmente alla scelta di quotarsi in Borsa a New York che avrebbe causato una perdita di 210,7 milioni nel solo primo semestre 2022,. La quotazione di SSU, che presto dovrebbe essere cancellata dal listino ufficiale del NYSE, è peraltro crollata da 9.66 del settembre 2020 all’attuale 0,03, dopo che al momento del lancio la valutazione era stata stimata in 3,2 miliardi di euro.

Si tratta di una notizia che avrà ripercussioni importanti nel mercato del tennis, soprattutto per quei marchi che hanno un’esposizione importante nei confronti di Tennis-Point (e Padel-Point, anche se ancora questa business unit non era così affermata). Inoltre, è un campanello d’allarme per l’intero settore dell’online store che spesso agisce con operazioni azzardate, soprattutto quando la proprietà finisce nelle mani di fondi di investimento che hanno visioni finanziarie non sempre compatibili con un mercato particolare come quello dello sport. In questo momento, a giovare di questa notizia saranno soprattutto i concorrenti, a partire da Tennis Warehouse che diventa il principale player nel settore tennis.

Probabilmente ha influenzato questa scelta anche il perido di fficile del settore immobiliare. Il gruppo Signa del magnate austriaco René Benko possiede numerosi immobili, compresa la catena di grandi magazzini Galeria. Attualmente, il settore immobiliare è sotto pressione: l'aumento dei tassi di interesse e quindi dei costi di rifinanziamento, l'esplosione dei prezzi dei materiali e l'elevata inflazione, stanno causando problemi alle società immobiliari, ai promotori e agli investitori. Secondo le informazioni del media tedesco Spiegel, i dati che Signa ha recentemente presentato ai suoi investitori mostrano che il portafoglio immobiliare di Signa Prime Selection con importanti proprietà esistenti è stato svalutato di oltre un miliardo di euro. E laddove negli anni precedenti Signa Prime aveva sempre registrato buoni profitti, ora registra una perdita netta di un miliardo di euro per il 2022. Le ragioni sono diverse, a pagarne le spese è stato anche Tennis-Point.