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Australian Open: 26 cose da ricordare

L’Happy Slam si è chiuso con i trionfi di Naomi Osaka e Novak Djokovic. La giapponese si è imposta sull’americana Jennifer Brady e ha colto il suo quarto Slam. Il serbo, invece, ha vinto in tre set su Daniil Medvedev. Ma nelle due settimane di Melbourne c'è stato anche (molto) altro.
Emy Damiani
22 febbraio 2021

L'Australian Open 2021 si è giocato in condizioni particolari: tre settimane più tardi del solito, con il ritrovato (non sempre purtroppo) pubblico e seguendo le regole dettate dalla pandemia. Le due finali non sono le uniche cose da ricordare: ci sono state anche altre partite straordinarie, punti formidabili e momenti singolari, sia dentro che fuori del campo.

1 - Nato sotto il segno dell’acquario. In scena dall’8 febbraio fino al 21 febbraio, l’Happy Slam ha visto slittare l'inizio di tre settimane. Motivo? La pandemia che ha scompigliato il calendario. Inoltre, nella settimana antecedente allo Slam, sono stati organizzati 3 tornei WTA, altrettanti ATP e l’ATP Cup. Questo ha fatto sì che gran parte dei giocatori arrivasse in condizioni non proprio ottimali. Fa da contraltare, però, una bella notizia: il ritorno del pubblico! Abituati a un 2020 a porte chiuse, rivedere uno stadio con 17922 persone senza mascherina è stata una grande emozione.

2 - Qualcuno ha detto quarantena? Ben 72 giocatori arrivati a Melbourne dai voli partiti da Los Angeles, Doha e Abu Dhabi sono finiti in quarantena obbligatoria a causa di alcuni positivi a bordo. Sono stati isolati nelle loro camere per 14 giorni, mentre alcuni big (i primi tre ATP più Halep, Osaka e Serena) sono stati sistemati ad Adelaide con alcuni privilegi. Questa è stata la decisione di Craig Tiley, direttore del torneo. Tra i giocatori c’è stato chi ha difeso l’operato di Tennis Australia (ad esempio Victoria Azarenka) e chi invece non ha gradito il trattamento, avanzando accuse sulla poca trasparenza di informazioni (come Pella, Putintseva e altri).

3 - Le lacrime di Monfils e il supporto di Svitolina. Il giocatore francese è stato sconfitto al primo turno. Non è un buon periodo per lui e la sua frustrazione è emersa in conferenza stampa: “Non ho nessuna fiducia in me stesso. Vorrei svegliarmi da questo incubo ma non posso. Non so quando questo finirà, è dura. Non riesco a servire, sto giocando male”. Siamo abituati a un Gael sorridente e scattante, e vederlo in lacrime è stata una triste sorpresa. Ma non molla e seguirà il consiglio della madre: continuare ad allenarsi duramente. “È l’unica cosa da fare”. Non ci ha messo troppo a consolarlo la sua ragazza Elina Svitolina che ha dedicato la sua vittoria di primo turno al francese, disegnando anche un cuore sulla telecamera. Il fatto è che i due si sono lasciati a fine torneo, parlando di pausa di riflessione nonostante i sentimenti ancora vivi.

4 – Campioni… di stile! Se al Roland Garros 2018 si era presentata con la tuta Black Panther, qui Serena Williams ha sfoggiato una tuta attillata asimmetrica che le lascia scoperta la gamba sinistra. La fonte di ispirazione è Florence Griffith Joyner, la donna più veloce di tutti i tempi. Il suo non è stato l’unico omaggio, perché tra gli uomini c’è stato Marc Polmans che ha sfoggiato lo stesso cappello da legionario utilizzato da Ivan Lendl nel 1990.

5 - Il passante di Sinner non perdona. Nonostante abbia perso all'esordio contro Shapovalov, l’altoatesino ha ugualmente mostrato la sua bravura. Nel secondo game del primo set, ad esempio, dopo aver letto bene il servizio da destra del canadese, ha risposto con un dritto incrociato al quale il mancino ha ribattuto con un rovescio lungolinea, e qui Jannik ha giocato un passante di rovescio incrociato... da circoletto rosso. Aiutato dalla mano sinistra è riuscito a trovare un angolo imprendibile.

6 - Vecchie stelle che non brillano. Non sempre un background di prestigio è sinonimo di vittoria. È il caso di Angelique Kerber e Victoria Azarenka, entrambe vincitrici di questo torneo, la prima nel 2016 e la seconda nel 2012 e 2013, sconfitte al primo turno. Reduci dalla quarantena dura non sono riuscite a esprimere il loro gioco. È il caso anche di Petra Kvitova, finalista nel 2019, che si è fermata al secondo turno, mentre tra gli uomini la sorpresa è stata David Goffin che ha perso per mano di Popyrin.

7 - Verdi dalla rabbia. Anche i migliori sbagliano… e si arrabbiano. È successo ad Alex Zverev che nel suo primo turno, avanti 5-3 nel secondo set ha spaccato la racchetta. Ed è successo anche a Djokovic, proprio nei quarti contro il tedesco, in svantaggio 3-1 al terzo, di frantumare la racchetta. In entrambi i casi la rabbia con il conseguente sfogo sono stati producenti. Stessa rabbia per Daniil Medvedev che, invece di sfogarsi con il piatto corde, ha iniziato a urlare a coach Gilles Cervara di lasciarlo in pace durante il match contro Krajinovic. Quest’ultimo ha abbandonato gli spalti e ha lasciato il suo giocatore a una vittoria al quinto.

8 - Venus che dolor. A quarant’anni e mezzo è ancora nel circuito. Dopo aver battuto la Flipkens al primo turno, Venus Williams è scesa in campo contro Sara Errani ma si è infortunata a una caviglia. Dopo aver chiamato due medical time out, ha perso per 6-1 6-0. Non capitava dal torneo di Roma del 2010, contro Jankovic, che Venus raccogliesse un solo game. Come sempre è stata una guerriera fino all’ultimo punto e l’ha dimostrato anche con la sua dichiarazione via social dopo la partita.

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"Non sono sicuro che Djokovic possa dire che non mi comporto bene fuori dal campo. È un giocatore fantastico, ma se durante la pandemia usciva a fare party non può dare giudizi da questo punto di vista" Nick Kyrgios

9 - Neanche il passante di Berrettini perdona. L’italiano stava giocando bene, ma durante la partita con Khachanov ha subito un infortunio addominale che gli ha impedito di giocare gli ottavi contro Tsitsipas. Fino ad allora, il rendimento è stato convincente: nel primo turno con Anderson ha giocato dei veri colpi da maestro. Nel terzo set, avanti 2-1, dopo un’ottima risposta da sinistra di dritto incrociato, Matteo ha giocato un tweener e poi un passante di dritto che assomigliava ad una fucilata. Il pubblico è impazzito.

10 - La resurrezione di Kokkinakis. Una grande sorpresa del torneo è il ritorno del tennista australiano, che non passava un turno in uno Slam dal 2015. Lontano dalle competizioni a causa di innumerevoli infortuni, la sua vittoria è arrivata inaspettata e bellissima. Si è arreso al secondo turno giocando una grande partita in 5 set con Tsitsipas. “Partite come queste sono la ragione per cui penso che posso ancora farcela - ha detto - e del perché ho provato a tornare tante volte e a darmi una chance”.

11 - La ragazza dell’Egitto. Si chiama Mayar Sherif ed è la prima del suo Paese ad aver vinto una partita Slam. Superando le qualificazioni era già diventata la prima egiziana a entrare in tabellone in un Major e l’approdo al secondo turno è stato un grande risultato. Il suo obiettivo è quello di arrivare tra le prime 5 della classifica mondiale.

12 - Tsitsipas, che “pastizio”. Terminato il match contro Gilles Simon e intervistato in campo da Jim Courier, il greco ha suscitato alcuni fischi tra il pubblico. C’è da dire, però, che la domanda era una trappola non facile da gestire: “Sei sorpreso dal risultato finale?”. La risposta del greco (“non mi aspettavo di chiudere così facilmente la partita”) non è piaciuta al pubblico.

13 – La piccola gaffe di Rafa Nadal. Se c’è una cosa che abbiamo imparato di Nadal è la sua schiettezza, la sua sincerità e… l’incapacità di mantenere un segreto. Nelle prime conferenze ha speso buone parole per giocatori più giovani e, secondo lui, promettenti: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Dell'azzurro pensa che possa chiudere l’anno in alto in classifica, mentre ritiene che il connazionale abbia gli ingredienti giusti per diventare un grande campione. Fino a qui tutto bene, poi una piccola gaffe: subito dopo la vittoria negli ottavi di finale ha rivelato il ritiro di Matteo Berrettini contro Tsitsipas (peccato che l’italiano non avesse ancora rilasciato dichiarazioni). Con imbarazzo ha abbozzato: “Ah non è ufficiale? Mi hanno detto che non gioca perché infortunato… Vabbè scusate”.

14 - Le conferenze stampa di Nick Kyrgios. Ancora più spettacolari le conferenze stampa di Kyrgios: si sa, l’australiano ha la lingua lunga. Ha preso di mira Novak Djokovic, ribadendo di non avere nessuna simpatia nei suoi confronti. Il serbo ha dichiarato di non avere rispetto per lui fuori dal campo e a questo Kyrgios ha risposto: “Non sono sicuro che lui possa dire che non mi comporto bene fuori dal campo. Djokovic è un giocatore fantastico, ma se durante la pandemia usciva a fare party non può dare giudizi da questo punto di vista”. Le sue affermazioni sono chiare e, con l’aria di uno che non ha voglia di chiudere qui la faccenda, nell’ultima partita di doppio è sceso in campo imitando ironicamente il saluto di Djokovic.

15 - E ancora… The Nick Kyrgios show. Sempre lui, però, è stato in grado di regalarci un paio di grandi battaglie. Il suo secondo turno è stata una lotta fino all’ultimo punto con Ugo Humbert. Partita equilibrata in cui il francese ha servito e giocato in maniera eccellente e l’australiano è riuscito a strappare il match grazie alle sue giocate talentuose. Il terzo turno con Dominic Thiem è stato altrettanto incandescente. Nonostante la sconfitta, il suo tennis formidabile, fatto di colpi di genio e virtuosismi, ha incantato. Nick Kyrgios è un fenomeno, peccato che ogni tanto si perda e diventi un baraccone.

16 – Grigor che peccato. Prima dei quarti di finale con Karatsev, Grigor Dimitrov stava giocando bene, così bene che in una delle prime conferenza stampa aveva detto di sentirsi ancora in grado di competere ad alti livelli e di poter tornare n.3 del mondo. Poi l’infortunio alla schiena. Contro il russo non riusciva a muoversi ed è sfumata così la sua opportunità di tornare in semifinale all’AO (raggiunta nel 2017). Peccato: poteva essere la sua occasione per riscattarsi e mostrare ancora il suo valore.

17 - Altro lockdown, altre chiusure. E poi il ritorno del pubblico. Quando sembrava filare tutto liscio ecco un nuovo lockdown a Melbourne. A causa di 13 nuovi casi nello stato di Victoria, il primo ministro ha dichiarato una chiusura di 5 giorni a partire dalle 23:59 di venerdì 12 febbraio. Si è conclusa così la prima settimana di torneo ed è iniziata la seconda senza pubblico. È stato come ripiombare nel 2020, con lo stadio vuoto, gli applausi finti, le voci simulate, il silenzio che rimbomba. Fortunatamente è durato poco: da giovedì 18 febbraio il 50% degli spettatori ha potuto assistere a semifinali e finali (per un totale di 25.000 persone al giorno).

Nick Kyrgios è stato tra i grandi protagonisti di inizio torneo, giocando un paio di match straordinari
  • 130.000
    Gli spettatori complessivi dell'Australian Open 2021, con una riduzione di ben 680.000 unità rispetto all'anno scorso. Sempre meglio che giocare a porte chiuse...
Nick Kyrgios ha fatto divertire parecchio nella prima settimana del torneo
18 - The butterfly effect. Si dice che il minimo battere d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Questa è una locuzione presente nella teoria del caos, ma cosa c’entra con il tennis? In questi giorni di AO ci sono state varie incursioni di campo da parte di animali: gabbiani, falene, insetti e farfalle. Queste ultime si sono posate sui volti di due giocatori, Naomi Osaka e Nole Djokovic, dando vita a curiosi siparietti. Non avevano bisogno di chissà quale aiuto, però per la teoria del caos possiamo pensare che quel battere d’ali abbia provocato movimenti ed energie che li hanno portati alla vittoria. Chissà.

19 - Il record di Simona Halep. La rumena è uscita di scena ai quarti di finale per mano di Serena Williams, ma ha ugualmente giocato un buon torneo. Contro l’atleta di casa Ajla Tomljanovic ha giocato una bella partita che ha infiammato il pubblico e, con la vittoria su Iga Swiatek, si è riscattata della sconfitta che aveva subito a Roland Garros. E proprio questo risultato l’ha portata a essere l’ottava giocatrice a vincere 100 match di tabellone negli Slam.

20 - Nuovi record anche per Serena! A 39 anni ancora non si ferma, sembra inarrestabile. Così incassa nuovi record: 105 partite disputate agli Australian Open (di cui 92 vinte). Due giorni dopo, il successo sulla Halep è stato il 362esimo in uno Slam, proprio come Roger Federer. Numeri impressionanti, che ci confermano di poter chiamare lei Queen e lui King.

21 - Grande Fabio. Il torneo di Fognini è stato impeccabile. Reduce da un’operazione a entrambe le caviglie era difficile pensare a un inizio di stagione al massimo, invece Fabio ha spiazzato tutti. Si è arreso soltanto a un ingiocabile Rafael Nadal agli ottavi di finale. Le partite disputate sono state di ottimo livello ed è stata impressionante la vittoria su Alex de Minaur.

22 - L’avanzata dell’armata russa e la favola Karatsev. Non era mai successo che tre russi arrivassero ai quarti di uno Slam: Daniil Medvedev, Andrey Rublev e Aslan Karatsev. Quest’ultimo è stata la vera e propria sorpresa del torneo. È il primo giocatore dell’era Open che al suo debutto in un Major, partendo dalle qualificazioni, è riuscito a raggiungere la semifinale. Inoltre, è il secondo russo a tornare in semifinale all’AO dopo Marat Safin nel 2005.

23 - Remuntada. Quarto di finale: Nadal vs Tsitsipas. I precedenti dicevano 7 a 1 a favore dello spagnolo, peraltro in ottima forma. Tutto sembrava pendere in suo favore, visti anche i primi due set vinti piuttosto agevolmente. Poi è successo qualcosa. Il greco è riuscito a ribaltare la partita e completare una rimonta incredibile. È il terzo giocatore della storia a rimontare due set di svantaggio al maiorchino (il primo è stato Roger Federer nella finale di Miami 2005 e il secondo Fabio Fognini allo Us Open 2015).

24 - Se son rose fioriranno, o forse no. Abbiamo detto dell’amore tra Monfils e Svitolina. Di mezzo c’è stato anche San Valentino e tutto sembrava filare liscio. Poi la dichiarazione shock: hanno interrotto la loro relazione. Lo hanno annunciato tramite social, dicendo che nutrono ancora dei sentimenti l’un per l’altro, ma hanno bisogno di spazio. Forse le lacrime di Gael celavano tutto questo?

25 - Sarita e Hsieh, quello che non ci aspettavamo. La romagnola non è tra le top 100 da ottobre 2018 e da tempo lotta per risalire. Finalmente in questa edizione dell’Australian Open sembra aver ritrovato il suo gioco: superate le qualificazioni, è arrivata al terzo turno arrendendosi a Su Wei Hsieh con più di un rimpianto. La taiwanese, personaggio originale fuori dal campo, ha disputato un torneo fantastico: a 35 anni è la giocatrice più anziana a raggiungere i quarti Slam per la prima volta. Risultato clamoroso per il suo tennis particolare e non convenzionale, ma divertente.

26 - The last but not the least. Le finali. Tra le donne la grande favorita era Naomi Osaka e la giapponese ha confermato le aspettative. Jennifer Brady era alla prima finale e, un po’ per l’emozione un po’ per la superiorità dell’avversaria, non è riuscita a impensierirla. Storia simile per il maschile: Medvedev non è stato in grado di incrinare il gioco del serbo e di trovarsi un varco. Come aveva detto il suo allenatore, una vittoria con Djokovic in questo contesto lo avrebbe consacrato in un’altra dimensione. Per ora però l’impresa non gli è riuscita. Con la vittoria Nole ha colto il suo 18esimo Slam (a meno due da Nadal e Federer) e a breve supererà il record dello svizzero per il numero di settimane consecutive in vetta alle classifiche: 311.